1. Coloro i quali hanno sputato sulla vita per abbracciare un «padre» immaginario (e inesistente) e per andare verso il nulla, poiché erano delle nullità sin dalla nascita.
2. Coloro i quali trascorrono la propria esistenza tentando di screditare gli uomini migliori di ogni tempo, ingannando gli altri e facendo la spia… e che al contempo tengono accuratamente nascoste sia le proprie fattezze sia la propria identità. In sintesi: i peggiori di tutti, in assoluto e per sempre.
Chiunque scriva frasi tragicomiche e puerili come, «Tutto è vanità, esattamente come l’uomo è solo mera e vana polvere» sta semplicemente descrivendo sé stesso, la propria vanità e la propria condizione personale di mera e vana polvere – condizione la quale pur essendo perfettamente vera per simili nullità, è totalmente estranea a chi, pur essendo morto, ha lasciato dietro di sé tracce eternamente valide e necessarie.
Basti pensare a giganti del calibro di Nietzsche, Beethoven, Zappa eccetera, il cui lavoro non ha nulla della «polvere» ma è eternamente vivo, amato, ascoltato, letto, studiato eccetera e rende questa vita degna di essere vissuta – esattamente come le vuote chiacchiere di certi pagliacci inetti e codardi rappresentano un’offesa a quella stessa vita.
Il «bene» e il «male» non esistono ma gli uomini e gli omuncoli sì.
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