Due popoli, due Stati: per almeno sei volte, Israele ha accettato formalmente questa soluzione – nel 1937, nel 1938, nel 1948, nel 1993, nel 2000, nel 2010 – ma chi l’ha continuamente rifiutata è sempre stata la comunità araba presieduta prima da Arafat, poi dall’Olp, poi dall’Anp, poi da Hamas. È semplicemente demenziale, che i governanti europei ancora prospettino quest’ipotesi, continuamente negata dagli stessi arabi. Coloro i quali la presentano come una soluzione ignorano che negli statuti istitutivi di queste organizzazioni islamiste, in ciò che è insegnato nei libri di scuola arabi, c’è un proposito ben diverso: Dal Giordano al Mar Mediterraneo dovrà essere un unico Stato arabo, dopo che Israele sarà distrutto e la sua popolazione sterminata. Questo è l’obiettivo degli arabi, scritto, gridato, documentato. Dal 1948, Israele è sotto attacco da parte di chi vuole raderlo al suolo. Non capirlo è una cosa cieca, folle, ottusa: è da codardi utili-idioti della causa islamista, che piangeranno amaramente il proprio errore. Dopo il 7 ottobre 2023, l’ultima possibilità – per gli arabi – di creare uno Stato «palestinese» è tramontata definitivamente. Neonati bruciati vivi nei forni delle case davanti ai genitori, donne incinte sventrate, con i feti lasciati a morire davanti a loro, bambini violentati e strozzati a mani nude, 1.200 civili israeliani massacrati e centinaia di rapiti (e ammazzati in seguito), compresi i neonati. Esistono in rete ampi documenti di foto e filmati del massacro. Da questo momento in poi, la nascita di uno Stato «palestinese» è impossibile. Sei milioni di ebrei trucidati hanno dato mandato a Israele di non farsi mai più uccidere: Israele combatterà sempre, rispondendo ferocemente a ogni attacco, colpendo ogni suo assalitore. La «Palestina» moderna è un’invenzione di Arafat (anni sessanta del Xx secolo) e non ha nulla a che fare con la Palestina storica, la Pelesheth, Terra dei Filistei, nella regione di Canaan, che il Regno Israelitico concesse a 25.000 individui di razza indoeuropea lì stanziatisi e in seguito assimilatisi agli israeliti. Ciò avveniva nel 1200 a.C., migliaia di anni prima che nascesse Maometto e che i beduini apparissero in Medio Oriente. Israele non si è mai opposta all’invenzione della «Palestina» moderna. Sono stati gli arabi di Arafat, dell’Olp, dell’Anp, di Fatah, di Hamas a opporsi all’esistenza di Israele. 1. Non esiste e non è mai esistita nessuna «Palestina araba», bensì solo ebraica. 2. Non esiste nessun «popolo palestinese» ma solo un insieme di genti egiziane, giordane, siriane, libanesi, messe insieme arbitrariamente da Arafat, per una sua precisa sete di potere. 3. La «Palestina» di cui si parla oggi è un’invenzione di Arafat e non esiste: né storicamente né etnicamente né nazionalmente. «Palestina libera», strillano… ignorando che la cosiddetta Palestina fosse già libera: la cosiddetta «Palestina» moderna era già libera e non aveva bisogno di essere liberata da nessuno, dato che nessuno occupava i suoi territori, i quali erano governati in piena indipendenza dall’Anp e da Hamas. Israele non occupava nessun territorio «palestinese». Situazione logicamente cambiata, dopo il massacro di migliaia di israeliani innocenti perpetrato dalle milizie «palestinesi» di Gaza e della Cisgiordania. La stupidità di chi continua a insistere con la leggenda metropolitana di una «Palestina occupata da Israele» è una vergogna, per l’umanità. Senza considerare il fatto che i vari pro-Pal – da Greta alla Boldrini, da Fratoianni a Conte eccetera – se vivessero in un territorio islamista come quello governato da Hamas, sarebbero perseguitati, imprigionati e probabilmente giustiziati. Invece di difendere l’unica vera democrazia del Medio Oriente, questi incoscienti difendono i criminali islamisti. A fronte di tutto ciò, a questo punto è sacrosanto, l’obiettivo di Netanyahu di schiacciare la testa del serpente iraniano che da sempre vuole distruggere Israele e altrettanto sacrosanto, l’obiettivo di riprendere il totale controllo delle storiche regioni israelitiche di Samaria, Giudea e Gaza, da dove per 70 anni sono partiti attacchi continui contro lo Stato di Israele. Occorre cancellare il concetto stesso di «Palestina», uno dei peggiori falsi storici mai inventati. E a uccidere la cosiddetta «Palestina» sono stati proprio gli arabi: dopo il 2023, non avranno mai più la possibilità di creare dal nulla un loro nuovo Stato arabo, ai confini di Israele.
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