A Good American è un documentario austriaco del 2015, che racconta il lavoro del whistleblower William Binney, ex funzionario della National Security Agency (Nsa), dimessosi poco dopo gli attacchi dell’11 Settembre. Il film sostiene che il lavoro di Binney sia stato ostacolato da alti funzionari dell’agenzia e che avrebbe potuto prevenire gli attacchi. Il film è stato prodotto, diretto e scritto da Friedrich Moser. Nel settembre del 2002, Binney e altri due whistleblower della Nsa, J. Kirk Wiebe ed Edward Loomis, chiesero all’Ispettore Generale del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti di indagare sulla Nsa, per aver presumibilmente sprecato «milioni e milioni di dollari» nel Progetto Trailblazer, che analizzava dati intercettati ottenuti segretamente dalle reti di comunicazione. Loomis e Binney erano stati gli inventori di ThinThread, un sistema alternativo molto meno costoso, che fu accantonato in favore di Trailblazer. The Nation riportò che «nonostante la comprovata capacità di ThinThread di raccogliere informazioni utili, il direttore dell’agenzia, il generale Michael Hayden, pose il veto all’idea di implementare il sistema nell’agosto del 2001, appena tre settimane prima dell’11 settembre.» Le decisioni di Hayden, dissero i whistleblower a The Nation, «lasciarono la Nsa senza un sistema per analizzare i trilioni di bit di Sigint stranieri che fluivano su internet alla velocità della luce, come poteva fare ThinThread.»
31 July 2025
29 July 2025
tokidoki è un marchio di lifestyle di ispirazione giapponese, creato nel 2005 dall’artista italiano Simone Legno e dai suoi soci in affari Pooneh Mohajer e Ivan Arnold. Sebbene ispirato al mondo kitsch dei cartoni animati della cultura pop giapponese e superficialmente simile ad anime e manga giapponesi, è stato descritto come un insieme complesso e reciproco di influenze culturali ed economiche tra Giappone, Italia e Stati Uniti, il che spiega la sua ampia diffusione e il suo appeal emotivo, per i consumatori in Italia e in altri Paesi cresciuti con anime e manga giapponesi. Il suo logo, un cuore con due ossa incrociate, è stato descritto da Simone come «C’è oscurità e luce, c’è l’audace, c’è il carino.» Nell’aprile del 2005, la co-fondatrice dell’azienda di cosmetici Hard Candy, Pooneh Mohajer e suo marito Ivan Arnold, videro il sito web del portfolio personale di Simone Legno, che aveva riscosso una certa popolarità, essere inserito tra i primi dieci «siti web della settimana» dal quotidiano The Independent. Successivamente, si accordarono per incontrarlo e Simone li raggiunse a Los Angeles. Simone è diventato un punto fermo del San Diego Comic-Con e fa apparizioni in diverse location in tutto il mondo, per autografi e promozioni. Simone ha prodotto opere individuali e collaborazioni con altri artisti, come Karl Lagerfeld, stilista tedesco, per una gamma di bambole e accessori da collezione. Il marchio è stato utilizzato in numerosi prodotti, tra cui abbigliamento, calzature e accessori, basati sulle opere d’arte, sui personaggi dei cartoni animati e sul logo disegnato da Simone Legno. tokidoki ha anche diversi progetti commerciali e collaborazioni con marchi globali come Hello Kitty, Bearbrick, Barbie, Marvel, Nissan, Sephora e la Santa Sede. Simone ha creato merchandising per la Roma, la sua squadra di calcio di Serie A preferita da bambino. Tra i personaggi creati da tokidoki figurano Cactus Friends, Donutella and Her Sweet Friends, Unicorno, Moofia, Mermicorno, Til Death, Punkstar e Luce, la mascotte ufficiale del Giubileo del 2025.
28 July 2025
25 July 2025
The Orchard è un’azienda statunitense del settore musica e intrattenimento, specializzata nella distribuzione, nel marketing e nelle vendite dei media. È una filiale della Sony Music, con sede a New York. Nel 2019, la società ha venduto la sua divisione cinematografica e televisiva, che è stata ribattezzata 1091 Media. Tra i suoi clienti vi sono artisti ed etichette indipendenti come Johnny & Associates, Jyp Entertainment, Daptone Records, Cleopatra Records e Frenchkiss Records, che hanno collaborato con The Orchard nel 2012, per creare Frenchkiss Label Group, oltre agli accordi digitali e fisici con l’azienda. Nel 2014, la partnership si è ampliata ulteriormente quando The Orchard ha acquisito la Frenchkiss Records a titolo definitivo. La società concede in licenza anche la musica da utilizzare in pubblicità, televisione e film. Heineken, Target, Southern Comfort e la famiglia di marchi Lu hanno utilizzato le canzoni del catalogo di The Orchard nelle loro pubblicità. Yellow Elevator # 2 dei Black Angels e Aly, Walk With Me dei Raveonettes furono presenti in True Blood, Venus di Frankie Avalon fu usata in Dexter, Coming Down delle Dum Dum Girls e The One You Say Goodnight To di Kina Grannis sono state usate nella quinta stagione di Gossip Girl. Nel febbraio del 2019, il cofondatore Scott Cohen si è ritirato da The Orchard ed è entrato a far parte del senior management team del Warner Music Group.
21 July 2025
Cos’è il sistema Vies, sul Www? Si tratta di uno strumento elettronico, per la convalida del numero di partita Iva degli operatori economici registrati nell’Ue, per le transazioni transfrontaliere di beni e servizi. Come si possono ottenere queste informazioni? Quando occorre verificare il numero di partita Iva di un cliente in un altro Stato membro attraverso il Vies sul Www, la richiesta è inviata – attraverso una connessione sicura – alla pertinente base di dati nazionale, allo scopo di controllare se il numero indicato vi è registrato. In caso affermativo, sarà visualizzata l’indicazione «Valido». In caso negativo, sarà visualizzata l’indicazione «Non valido». Perché alcuni fornitori di software richiedono un numero di partita Iva, quando faccio acquisti su internet? I fornitori di servizi elettronici sono tenuti a imputare l’Iva, sul servizio. Se l’acquirente di codesti servizi è un soggetto passivo, in alcune circostanze è il cliente – anziché il fornitore – a dover versare l’Iva. Per questo motivo, il fornitore può richiedere il numero di partita Iva del cliente, in modo da poter stabilire se à lui, che à tenuto ad applicare l’Iva o se è il cliente stesso, a doverla versare. Se il cliente non possiede un numero valido di partita Iva, il fornitore deve applicare l’Iva. Le informazioni disponibili in Vies sul Www non sono corrette. Come si possono rettificare? Le basi di dati che contengono i numeri di partita Iva sono gestite dalle amministrazioni fiscali nazionali. Se le informazioni riportate da Vies sul web non sono aggiornate, occorre contattare la propria amministrazione fiscale. Una volta effettuato, l’aggiornamento sarà immediatamente visibile su Vies, sul web. Le modifiche non sono convalidate dalla Commissione europea. Si possono sottoporre più richieste contemporaneamente al sistema Vies, sul web? Sì. Sono fornite informazioni aggiuntive? No. Non è possibile confermare la validità del numero di partita Iva per un periodo precedente. È possibile confermarla solo per la data corrente. Il sistema rileva che il numero non è valido. Cosa fare? In primo luogo, occorre verificare se il numero fornito dal cliente è corretto. Se il numero inserito continua a non essere valido, anche dopo la verifica, il cliente dovrebbe essere invitato a mettersi in contatto con la sua amministrazione fiscale, per chiedere l’aggiornamento dei dati nel sistema Vies. Soltanto le amministrazioni fiscali nazionali possono aggiornare i dati del sistema Vies. Se si riscontrano inesattezze nei dati relativi alla propria azienda o se tali dati non sono aggiornati, occorre rivolgersi alla propria amministrazione fiscale, per chiedere che siano corretti. Le amministrazioni fiscali di alcuni Paesi dell’Ue richiedono l’invio di tali richieste per iscritto o mediante compilazione di un modulo. È necessario disporre di un numero di partita Iva del cliente valido, prima di effettuare una fornitura intracomunitaria? Occorre assicurarsi che la persona alla quale si forniscono le merci sia un soggetto passivo in un altro Stato membro, poiché questo è uno degli elementi che definiscono il corretto trattamento dell’Iva. Tutti i soggetti passivi sono tenuti a informare le rispettive amministrazioni fiscali del fatto che effettuano transazioni soggette a Iva; a loro volta, le amministrazioni fiscali forniscono loro un unico numero di partita Iva. Vies, sul web, consente di confermare se il numero di partita Iva fornito da un cliente è registrato nella base di dati nazionale pertinente. Il numero di partita Iva valido del cliente dovrebbe anche comparire nella fattura. È necessario un numero di partita Iva valido, per gli elenchi riepilogativi? Sì. Il numero del cliente inserito nell’elenco riepilogativo da trasmettere all’amministrazione fiscale dev’essere giusto. È possibile conoscere gli algoritmi usati dagli Stati membri, per costruire il numero di partita Iva? La Commissione europea non può divulgare codesti algoritmi. Cosa fare, se la propria partita Iva non risulta valida? Il sito della Commissione è un sistema in tempo reale che controlla la validità del numero di partita Iva sulle basi di dati aggiornate dagli Stati membri. Se il numero non risulta valido, è necessario rivolgersi all’amministrazione fiscale del Paese in questione. Cosa fare, se la partita Iva di un cliente non risulta valida? Il sito della Commissione è un sistema in tempo reale che controlla la validità del numero di partita Iva sulle basi di dati aggiornate dagli Stati membri. In pratica, quando si verifica una partita Iva, si controlla la base dati dello Stato membro. Se la partita Iva del cliente si rivela non valida, il cliente deve rivolgersi alla propria amministrazione fiscale. Cosa fare, se il sito non funziona? Il sito della Commissione è un sistema in tempo reale che controlla la validità del numero di partita Iva sulle basi di dati aggiornate dagli Stati membri. In pratica, quando si verifica una partita Iva, si controlla la base dati dello Stato membro. Alcune parti del sistema possono non essere accessibili in determinati periodi, perché si sta procedendo ad una copia di riserva delle basi dati. Il problema è noto e la Commissione sta collaborando con gli Stati membri, affinché i tempi di aggiornamento siano ridotti al minimo. Cosa fare, se la proprio indirizzo Ip è stato bloccato? Nei casi in cui certe azioni sono riconosciute come un abuso del servizio, il richiedente (indirizzo Ip specifico) è bloccato. Se si ritiene che un indirizzo Ip sia stato bloccato erroneamente dal servizio, bisogna contattare Taxud-Viesweb. Cosa fare, se si riceve un messaggio di errore? Si prega di consultare la pagina di assistenza, per un elenco di possibili risposte da parte del servizio. Se l’errore indicato non compare nell’elenco, contattare Taxud-Viesweb. Si può ottenere il nome e/o l’indirizzo corrispondenti alla partita Iva? Alcuni Stati membri consentono di visualizzare il nome e l’indirizzo del soggetto passivo, se la partita Iva è in corso di validità. Se non si visualizza il nome o l’indirizzo, significa che lo Stato membro in questione non consente l’accesso a questi dati. È possibile disporre di un’interfaccia aperta con il sito della Commissione? Sono disponibili i servizi Soap/Rest, che offrono le stesse funzionalità del servizio interattivo. Qualsiasi domanda tecnica relativa a questo servizio può essere inviata a Taxud. È possibile risalire alla partita Iva di un cliente o fornitore, disponendo del nome e dell’indirizzo? Non è possibile risalire a una partita Iva a partire da un nome o da un indirizzo. Cosa fare, se non è possibile verificare la validità della partita Iva di un cliente? Se si ritiene che il cliente non sia tassabile, non bisogna esonerare la fornitura ma applicare l’Iva. Le partite Iva austriache hanno il prefisso «Atu» ma sul sito della Commissione il prefisso è «At». Il prefisso corretto per l’Austria è «At» e il primo carattere delle partite Iva austriache è sempre «U». Quando si verifica una partita Iva austriaca, è necessario inserire il carattere «U», all’inizio. Se cerco di convalidare una partita Iva spagnola, il numero è valido ma il nome e l’indirizzo non sono forniti. Per quanto riguarda le partite Iva spagnole, il nome, l’indirizzo e il tipo di società devono essere inseriti insieme alla partita Iva da convalidare. La base di dati spagnola non li fornisce automaticamente.
17 July 2025
14 July 2025
02 July 2025
Via Marano deriva direttamente da marrano, il modo in cui erano chiamati gli ebrei convertitisi al cristianesimo; via Gisira, invece, prende il nome dalla tassa versata dagli ebrei, per la libertà di culto. A Catania, non è mai esistito un «ghetto» ebraico. Giudecca, del resto, è proprio un termine tipico del Sud Italia, per definire i loro distretti urbani: a differenza che altrove, infatti, nel meridione era più facile che gli ebrei vivessero a stretto contatto con gli abitanti di città e villaggi. Senza fare eccezione, a Catania, la comunità non viveva isolata sviluppando, invece, due aree abitative: i) in prossimità delle mura (Judecca Soprana); ii) a ovest e a sud della città (Judecca Sottana). Si può parlare di presenza ebraica a Catania già tra il Iii e il Iv secolo. C’è un vuoto delle fonti che va da quel periodo al Medioevo: li ritroviamo nel 1235, stanziati già presso l’area detta «della Cipriana»; successivamente, si creerà l’insediamento a sud, oggi corrispondente alla zona del Duomo. Le due giudecche comprendevano al loro interno un ospedale e un macello; per il culto, invece, due sinagoghe e un cimitero fuori le mura. Il fiume Amenano era importantissimo, per la comunità, per ragioni di culto (ad esempio, per i bagni rituali delle donne). Non a caso, la comunità era dislocata proprio lungo il corso dell’Amenano, che prese a chiamarsi Judicello. La Giudecca Soprana è l’area del primo insediamento ebraico. Grossomodo, oggi coincide con la zona circoscritta da via Maura, piazza Dante e via della Cipriana. La sinagoga di questo abitato, invece, sorgeva in via Sant’Anna. Via Santa Maria della Catena è un’ulteriore testimonianza della presenza della Giudecca: in Sicilia tutti i toponimi con la parola «catena» indicano una precedente presenza ebraica; altrettanto, le chiese chiamate Santa Maria della Catena sono luoghi di antiche sinagoghe. I medici ebraici catanesi erano al tempo molto conosciuti e apprezzati e la scuola medica ebraica dette il suo contributo, nella creazione dell’Università di Catania, fondata nel 1434. È anche grazie ai loro saperi, se fino al Novecento la medicina locale era una delle più aggiornate a livello internazionale. Tra il Xvi e il Xvii secolo, nella cartografia siciliana sparisce l’Amenano: è ricordato solo lo Judicello. Intorno al prezioso fiume, si sviluppa il secondo abitato ebraico e con esso tutta una serie di attività che hanno segnato il territorio sino ad oggi. La Judeca di Jusu si estende quindi dalla zona del Duomo al Pozzo di Gammazita, tra via Marano e Sant’Agata alle Sciare. L’attuale pescheria nasce proprio dall’antico mercato del pesce ebraico. Gli operai e i commercianti, invece, presero posto nei dintorni di piazza Federico Ii di Svevia. Ancora vicino all’acqua – e precisamente, presso il pozzo di Gammazita – trovava posto la conceria.
Aleksandr Isaevič Solženicyn (1918-2008) è stato uno scrittore, filosofo, storico e drammaturgo sovietico di nazionalità russa. Conservatore...
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1. Il ritardo è definito come la suddivisione di un segnale in componenti separate, una delle quali è ritardata e quindi ...
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Periodicamente, la scimmia invisibile (*1994) sente la strana necessità di redigere dei brevi elenchi delle sue caratteristiche più intime e...
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Ho scoperto che l’aborto umano (*1994) scrive in giro che tu «scrivi a zig zag come gli psicopatici»! La cosa non mi meraviglia. In che sens...