1. Masse dal volume diverso, in equilibrio tra di esse.
2. Una massa è il tema, mentre un’altra massa sono i suoi derivati – che a loro volta bilanciano un’altra massa, costituita dai derivati dei derivati.
3. Il contorno generale e la forma di un passaggio potrebbero ripetersi a intervalli regolari (o quasi regolari).
4. Altre forme di bilanciamento:
i) l’isomelismo;
ii) l’orchestrazione creativa.
5. I mezzi tramite i quali posso determinare pesi, equilibri, tensioni e rilasci sono:
i) le ripetizioni variate;
ii) l’orchestrazione;
iii) le irregolarità ritmiche;
iv) le trasposizioni;
v) le strutture di accordi densi.
6. Per quanto i materiali musicali possano sembrare disgiunti, essi sono essenzialmente parte della totalità.
7. Come posso forzare l’ascoltatore a percepire più realtà simultaneamente?
8. Tutto accade continuamente.
9. La formazione di accordi con distanze intervallari prestabilite è un fattore importante, allo scopo di determinare una maggiore coerenza.
10. Senza impiegare un certo livello di teoria predeterminata… mantenere la coerenza può essere problematico, qualora io utilizzi delle successioni di accordi cromatici.
11. Sia le strutture successive di intervalli fissi sia una lista di accordi, rappresentano una soluzione al problema.
12. Alcune composizioni sono esperimenti: ascoltandole, posso in seguito modificare, sviluppare, eliminare «cose»…
13. Manipolazione degli intervalli…
14. Idee ricorrenti sparse dappertutto…
15. Come posso mantenere la coerenza, in una musica cromatica che non sia sostenuta da significati matematici definitivi o da narrazioni importanti? Ingegnandomi in forme peculiari di ripetizione.
16. Riciclare continuamente materiale musicale, nel modo più creativo.
17. L’orchestrazione è una forma di variazione.
18. Compatibilità tra melodie non diatoniche e accompagnamenti di accordi…
19. Melodie, ritmi e accordi possono essere sparsi in un dato pezzo e appariranno come arrangiati di nuovo – in molti modi.
20. Ripeto una linea melodica… ma la ripetizione è soggetta a variazioni ritmiche. Le ripetizioni sono soggette anche a trasposizioni, orchestrazioni e armonizzazioni omoritmiche.
21. Non ci sono limiti, al modo in cui le ripetizioni possono essere abbellite.
22. Le composizioni orchestrali che ho in mente consistono in dense strutture di accordi, ambiguità tonale, dissonanze, ritmi complessi e bruschi cambiamenti (armonici o strutturali).
23. Come raggiungo la coerenza? Tramite l’interdipendenza tra le microstrutture accumulate e le macrostrutture accumulate.
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