01 March 2023

1. Coloro i quali odiano il denaro ma amano gli uomini più ricchi della Terra e giudicano i compositori sulla base della fama e del successo raggiunti. 2. Coloro i quali sono così malati di mente e criminali da mettersi al posto della Legge e di «punire le persone», facendo cose illegali come pubblicare i dati altrui o le foto altrui senza alcuna autorizzazione.

Shine On You Crazy Diamond è un brano musicale dei sedicenti Pink Floyd, scritto da David Gilmour, Roger Waters e Richard Wright nel 1974; la canzone è dedicata al precedente componente del gruppo, Syd Barrett (che non la apprezzò affatto); il brano – diviso in due parti e in nove movimenti – dura complessivamente ventisei minuti ed è il più lungo del gruppo. La canzone fu eseguita per la prima volta durante il tour francese del 1974 con il titolo di Shine On e l’anno successivo fu inserita nell’albo concettuale Wish You Were Here. La parte musicale fu creata da Wright, Gilmour e Waters – il quale scrisse anche il testo dopo aver avuto l’ispirazione da Gilmour, che durante una prova, suonò quattro note che compongono quello che divenne noto come Syd’s Theme e che funse da base per creare l’intero brano.

Il chitarrista britannico ha un patrimonio netto stimato di centottantacinque milioni di dollari. Egli deve la sua fortuna a intelligenti investimenti azionari, proprietà, accordi lucrativi di collaborazione con i cosmetici CoverGirl. Gilmour possiede anche diversi ristoranti a Londra, una squadra di calcio, ha lanciato il suo marchio di vodka e sta affrontando il mercato dei ragazzi con un profumo di successo e una linea alla moda chiamata «Seduzione by David Gilmour».

Una sola canzone di Barrett è infinitamente più ricca di tutta la discografia (a partire dal 1968) di quei quattro uomini d’affari.

1. I leali sono attratti dai leali; i traditori sono attratti dai traditori.
2. I grandi sono attratti dai grandi; i piccoli sono attratti dai piccoli.

Sebbene possa sembrare incredibile, in questo mondo meraviglioso e caotico esistono creature capaci di scrivere cose come questa:

La creatura malata di mente e defunta di nome F. Nietzsche non era altro che un tizio con malattie mentali e cresciuto senza il padre, il quale era un prete e lo picchiava da piccolo per i guai che combinava; era solo un povero schizofrenico malato di mente che vomitò insulti e odio contro Cristo e il popolo di Dio.

È difficile anche solo immaginare i livelli di idiozia, ignoranza, superficialità, pressappochismo eccetera necessari per ridurre il più grande filosofo occidentale (e uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi) a questa misera definizione da terza elementare.
La disuguaglianza regna sovrana, come è giusto che sia e i sedicenti cristiani rimangono al livello più basso in assoluto.
Espressioni quali «il popolo di Dio» rappresentano la perfetta sintesi di ciò che significhi vivere in perenne contrasto con la realtà.

Qual è la causa dell’emozione?
La complessità del corpo.
Spiegati meglio.
Il felice o infelice coordinamento delle energie e dei sistemi fisiologici.
E questo coordinamento ha scansioni oggettive o soggettive?
Soggettive.
Cioè?
Come eterna riproposta dell’energia pulsionale che muta intensità in rapporto alle infinite possibili metamorfosi dettate dalle infinite combinazioni biologiche e dalle infinite combinazioni neurali.
Che cosa ne pensi dell’idea secondo cui, tutto partirebbe dalla mente o dalle emozioni?
Un’idea falsa e ingenua. Non c’è un organo elitario nell’apparato fisiologico. Tutti gli organi interagiscono all’impianto uomo.
Fammi un esempio pratico.
La parola non è altro che il riflesso in suoni di uno stimolo nervoso.
Grazie.
Di nulla.

Casualmente, mi sono imbattuto in questi interessanti frammenti risalenti alle ore 23,15 ca. del 24 gennaio 2023:

Dio panino se sei ritardato, ancora a caricare quei video da down con le musichette da depresso.

Fatti ricoverare, Kazzus Belly, kissless virgin di 28 anni che gioca con la Ps4 a Dragon Ball Kakarot.

Tu dormi di giorno e la notte giochi alla Playstation. Ti sarai svegliato adesso, se ricordo bene i tuoi orari. È una depressione totale, leggerti.

Basta, Kazzus: trovati un badante per quelli come te.

Che dire? Non conosco l’autore di queste valide frasi ma apprezzo la sua obiettività.

La massima aspirazione dello stronzetto consiste nel nascere, piangere, tacere, giacere.

Lo scherzo di natura blatera spesso di audacia ma non possiede nemmeno quel minimo sindacale di fegato che permette anche al più mediocre tra gli uomini di mostrare con orgoglio la sua vera faccia e il suo vero nome.

Chi non è stoico non è patetico, bensì forte e privo di gabbie morali o etiche; vittorioso rispetto al ridicolo concetto di peccato, per tutta la vita egli sarà felice e sereno, poiché non ha rinunciato a nulla e non ha rimpianti di alcun tipo.

L’apparenza è sostanza.

La rinuncia a una qualsiasi cosa è un difetto del debole e dell’erbaccia comune, poiché esso si uniforma agli altri squallidi rinunciatari e si seppellisce al di sotto della vita.

Ancora sul piccolo bastardo: esso ha un orecchio musicale scadentissimo, tanto da «sentire» due melodie «identiche» laddove ci sono due melodie totalmente diverse l’una dall’altra e sulla base di questa sua incapacità di analizzare decentemente la musica, accusa pubblicamente di plagio compositori eccellenti e immensamente più avanti di esso, il tutto – come di consueto – mostrando arbitrariamente i dati di quei compositori da esso diffamati e ingiustamente accusati.

Un altro aspetto incredibilmente surreale del ragazzo-incoerenza è il seguente: egli tradisce (in modo tragicomico-plateale) le amicizie e poi accusa gli amici traditi di essere stati falsi con esso avendolo chiamato amico! Come se fossero stati loro – e non esso – a «decidere di interrompere una data amicizia» (generalmente per motivi assurdi e infantili).
In sintesi: egli è insuperabile nella stranissima – e perversa – arte di tradire e poi dare del traditore ai traditi.
Il suo caso appassionerebbe di certo tantissimi psichiatri.

Una delle frasi più intolleranti che un essere possa concepire è la seguente:

Io non tollero le offese a Dio.

Codesta frase è intollerante per definizione e dà per scontato (e contro ogni logica) che l’immaginario «Dio» esista davvero.
La sintesi è: «Se tu non condividi la mia stessa illusione, io non ti tollero».
Questa è malattia mentale, senza alcun dubbio.

Il cristiano immaginario si indigna e arrabbia per certe azioni che osserva in vari uomini e non si accorge mai che si tratta delle stesse, identiche azioni compiute abitualmente da lui: pubblicare foto altrui senza autorizzazione, pubblicare screenshot di commenti altrui senza occultare i dati degli autori di quei commenti, utilizzare i nomi e cognomi altrui come titoli per le sue agghiaccianti strimpellate (cosa comunque accettabile), offendere e giudicare le persone per via del loro aspetto fisico eccetera.
La sua incredibile incoerenza è assoluta, totale, intrinseca. Si potrebbe affermare che egli è l’incarnazione stessa dell’incoerenza.

La principale caratteristica del cristiano immaginario è la seguente: egli proietta costantemente sugli altri le sue caratteristiche personali ed ereditarie: rancore, odio per la realtà, fallimento, codardia, malattia mentale, mediocrità eccetera.
La cosa più esilarante è che egli è convinto che ci siano uomini che «lo odiano in quanto cristiano», mentre in realtà quegli uomini non riconoscono nemmeno l’esistenza di codesta categoria e non lo odiano affatto ma si limitano a ridere, con gratitudine: ridere fa bene alla salute e la salute e la cosa più importante, in assoluto.
Grazie a lui – e alle sue esilaranti manifestazioni – molte persone hanno guadagnato diversi anni di vita in più.

Toglimi una curiosità: anche tu disprezzi chi utilizza i nomi altrui come titoli di brani musicali?
Certo che no, altrimenti dovrei disprezzare uomini meravigliosi e geniali come Zappa – che ha composto Greggery Peccary (1978) – o Bowie – che ha composto Andy Warhol (1971) – o Osbourne – che ha composto Mr. Crowley (1980) eccetera, per non parlare di Di Lorenzo – che ha composto brani eccellenti come Alessandro Crivellari (2022) o Gianluca Messina (2023).
Chi disprezzi, allora?
Disprezzo le persone disoneste, false, incoerenti e codarde – che pur di avere sempre ragione sono pronte ad affermare tutto e il contrario di tutto.
Secondo me, hai torto!
Vero: io ho torto e ne sono felice!
Quindi, non hai nulla contro un brano come Zimbello Di Porenzo (2022).
Non ho nulla contro l’idea in sé di utilizzare il mio nobile nome (storpiato o meno) come titolo di un brano ma ti ricordo che possiamo parlare soltanto di ciò che esiste – e il brano da te citato non esiste, così come non è mai esistito il suo autore.
Giusto, quindi facciamo silenzio. Grazie per le risposte.
Di nulla.

1. Il cristiano immaginario afferma di «disprezzare chi storpia i nomi e cognomi altrui inserendoli nei titoli dei brani», quindi disprezza sé stesso, poiché ha fatto proprio questo, infinite volte: non solo utilizzando i nomi e cognomi di musicisti che in precedenza aveva elogiato pubblicamente e privatamente fino alla nausea (egli è molto uterino) ma persino utilizzando i nomi e cognomi di uomini morti centoventitré anni fa (e le cui feci esso non sarebbe stato degno di mangiare).
2. Il cristiano immaginario afferma di evitare gli intolleranti e i fanatici, quindi evita sé stesso, poiché ha dimostrato pubblicamente di essere estremamente fanatico e intollerante, al punto di diventare nemico di chiunque (famiglia compresa) non condivida le sue stesse sciocchezze da bigotto ignorante.
3. Il cristiano immaginario ama la vendetta, come tutti i rancorosi e i mal riusciti.
4. Il cristiano immaginario ama utilizzare la buffa parola anticristiano per etichettare arbitrariamente uomini che non riconoscono né l’esistenza dei cristiani (tranne Gesù) né l’esistenza degli anticristiani (tranne alcuni contemporanei di Gesù).
Egli è fatto così e ha il suo giusto ruolo, sulla Terra.

L’assenza di riverbero non è un crimine: alcuni brani o strumenti possono essere migliori, senza riverbero.

Sia in fase di registrazione sia di esecuzione dal vivo, l’aggiunta del riverbero crea più spazio nel missaggio, fornendo persistenza al suono originale. Quando si missa in una Daw, questo effetto crea l’illusione di una stanza e trasporta gli ascoltatori nell’esatto paesaggio sonoro che si desidera. Si usa anche per creare un’immersione nel missaggio, unendo tutto.
Lo scopo più importante di questo effetto audio è aggiungere profondità al missaggio e rendere il suono tridimensionale. Esso crea una distanza tra l’orecchio dell’ascoltatore e i suoni inclusi nel progetto.
Troppi riverberi possono confondere le cose, mentre troppo pochi sono uno spreco di componenti aggiuntivi.

Quando usare il ritardo?
Il suo scopo più importante è quello di aprire il missaggio. Se il tuo missaggio è confuso a causa del riverbero, prova ad aggiungere un po’ di ritardo.

Chi non sa mettere la propria volontà nelle cose, vuole almeno dare loro un senso: il che lo fa credere che in esse «vi sia già una volontà».

Qual è la tua opinione circa il brano Zimbello Di Porenzo (2022)?
Possiamo parlare soltanto di ciò che esiste.
Qual è la tua opinione circa il brano Porcello Di Merdenzo (2022)?
Possiamo parlare soltanto di ciò che esiste.
Qual è la tua opinione circa il brano Bordello Di Morenzo (2022)?
Possiamo parlare soltanto di ciò che esiste.
Qual è la tua opinione circa il brano Zitello Di Gonzo (2022)?
Possiamo parlare soltanto di ciò che esiste.
Qual è la tua opinione circa l’autore di codesti brani?
Possiamo parlare soltanto di ciò che esiste. L’aborto umano è convinto (e lo scrive!) che io «copi e rubi la sua musica» e tutto questo perché egli è così immensamente stupido e ignorante da non capire nemmeno la differenza (evidente anche alle pietre) tra «copiare un brano» (cosa che io non ho mai fatto in vita mia) e utilizzare occasionalmente un breve frammento o un tema altrui, sviluppandolo in modo diverso (cosa che hanno sempre fatto tutti i compositori di ogni tempo).
Se le cose stessero come egli pensa, allora tutti i compositori e autori della storia dovrebbero essere definiti «copioni» o «imitatori» o «ladri» eccetera. Basti pensare al fatto che tutte le opere di Shakespeare sono costruite su trame altrui! Inoltre, esso utilizza la ridicola espressione «storpiare», laddove le parole giuste sarebbero «sviluppare», «variare», «trasformare» eccetera. Come diceva mio padre: niente è peggiore dell’ignoranza accoppiata alla presunzione! Faccio un esempio pratico. Se qualcuno prendesse un mio frammento (p. es. cinque note) o un mio tema o persino due battute e utilizzasse codesto materiale per ricavarne un brano totalmente diverso, io non mi sognerei mai di dire, «Tizio ha copiato il mio brano»! Mi limiterei a prendere atto che un mio frammento è stato utilizzato come materiale per comporre dell’altro. Se il risultato fosse valido, mi complimenterei con l’autore, altrimenti no ma in ogni caso, sarebbe chiaro che il mio brano e il suo brano sono due cose distinte e separate. Evidentemente, al finto cristiano manca proprio l’Abc (il che è tipico degli analfabeti funzionali), con l’aggravante che egli utilizza questa sua deficienza di base per attaccare pubblicamente i suoi dèi. Secondo il «pensiero» di questo ritardato, rubare tre o quattro note, ricavandone roba totalmente originale e valida, sarebbe la stessa cosa di «rubare un brano» o «rubare la musica». Nemmeno al cottolengo, si trovano «pensieri» del genere! Come se non bastasse, egli è convinto che vendere le proprie opere (come hanno sempre fatto tutti gli artisti di ogni tempo) significhi «vendere il proprio deretano»! Ah! ah! ah! In sostanza, per quella buffa creatura, la Terra è popolata da «persone che vendono il proprio deretano». Una visione del mondo a dir poco perversa.

Il modello da ventitré pollici, soprannominato Cinema Hd Display, è stato introdotto il 20 marzo 2002 e supportava la riproduzione 1:1 1080p completa su uno schermo da 1920x1200 pixel. Il 28 giugno 2004, la Apple Inc. ha introdotto una linea ridisegnata di Cinema Display, insieme a un nuovo modello da trenta pollici che, come il modello da ventitré pollici, portava il nome di Cinema Hd Display. I nuovi modelli avevano un involucro in alluminio anodizzato che si abbinava alle linee di prodotti professionali di fascia alta della Apple Inc.
La versione originale in latino del Gradus ad Parnassum di Johann Josef Fux fu pubblicata nel 1725 a spese dell’imperatore Carlo Vi di Asburgo. Andò esaurita nel giro di un anno e iniziò una storia senza precedenti nella letteratura della teoria musicale. Il diciannovesimo secolo non produsse opere che continuassero l’insegnamento di padre Martini.
Fu Zarlino, a collegare per primo il problema dei modelli stereotipati alla distanza tra le entrate imitative e a esortare il compositore ad aumentare tale distanza. In questo ragionamento, possiamo ravvisare il primo passo verso l’idea della fuga su un singolo, specifico tema, che iniziò a rivestire un ruolo importante negli scritti dei teorici successivi. La prima occorrenza nota del termine «fuga» in scritti teorici risale allo Speculum musicae di Jacobus di Liegi. Quest’opera, scritta intorno al 1330, ha l’importante ruolo di «ultimo grande trattato medievale di musica», una sintesi finale che ha aperto la strada alla teoria musicale intesa in senso moderno.

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