11 September 2023

Il Sistema Pubblico di Identità Digitale (in acronimo Spid) è il sistema unico di accesso con identità digitale ai servizi online della pubblica amministrazione italiana e dei privati aderenti. Cittadini e imprese possono accedere a tali servizi con un’identità digitale unica che ne permette l’accesso e la fruizione da qualsiasi dispositivo.
È stato introdotto per ovviare al fatto che il moltiplicarsi di servizi online costringeva i cittadini ad avere un numero sempre crescente di credenziali di accesso.
Lo Spid soddisfa la necessità di poter disporre di un unico set di credenziali in grado di garantire l’accesso a qualsiasi servizio web. Un sistema semplice per l’utente finale, normalizzato a livello nazionale, non esclusivo ma inclusivo, integrabile al sistema europeo.
L’identità Spid si ottiene facendone richiesta a uno degli identity provider (gestori di identità digitale) che è possibile scegliere liberamente fra quelli autorizzati dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgId).
L’autenticazione con lo Spid si declina in tre livelli di sicurezza delle credenziali, a seconda della tipologia di servizio.
Lo Spid fa parte del sistema definito dal regolamento Ue eIdas. Oltre alle funzioni previste da eIdas a livello europeo, un’innovazione solo italiana è la possibilità del suo utilizzo per firmare digitalmente documenti (la cosiddetta «Firma Spid»), cosa che ha consentito dal 2021 la sottoscrizione digitale delle proposte referendarie.

Ancora una volta (ormai si è perso il conto) l’Uomo Cancro ha ripreso la sua antica pratica consistente nel proiettare sugli altri le sue caratteristiche ereditarie, preoccupandosi pure di pubblicare il tutto nel suo maleodorante blog.
Ecco l’inevitabile sintesi: 
i) egli è un completo fallimento morente;
ii) egli non ammette codesto suo insuccesso totale nella vita;
iii) egli si ritrova disoccupato, nullafacente e solo;
iv) egli trascorre molto del suo tempo su YouTube;
v) egli tira fuori delle patetiche ed esilaranti scuse come la volpe che non riesce ad arrivare all’uva;
vi) egli proietta tutto il suo disagio e fallimento su persone – sia famose sia sconosciute – 
che sono l’esatto opposto di lui, infinitamente più creative, forti, intelligenti e giovani di lui.
vii) egli costringe la gente a ridere di pietà;
viii) egli è una nullità;
ix) egli è l’incarnazione morente della tragicomicità e della vanità, specialmente quando blatera della sua «gloria musicale non ancora pervenuta»;
x) egli non ha niente da dire e si limita a scimmiottare gli altri.

Il problema di quel povero ragazzo morente è che non capisce un
cazzo di niente ma al contempo ha la presunzione di emettere sentenze su tutto, specialmente su cose immensamente più grandi di lui e totalmente estranee alla sua natura difettosa.
Una santa morte dovrebbe fornirgli il meritato sollievo, magari con il bonus di un soggiorno in paradiso accanto a Zio.

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