Era il lontano 1912 e John Martin – fondatore di quella che oggi è la Martin’s finest beer selection – aveva bisogno di una stout scura con una gradazione tale da poter tranquillamente essere esportata. Arthur Guinness colse la sfida e creò la birra Guinness Special Export. Ne scaturisce una Irish stout con ben 8 gradi e carattere da vendere. Bottiglia a parte, versata nel bicchiere sembra uguale alla normale Guinness Draught, ha solo una schiuma leggermente più scura che passa dal nocciola al marrone caramello. Nei profumi, la Guinness Special Export ha però una marcia in più, si sente meno il caffè e di più il malto tostato, unito a un profumo di affumicato veramente forte, che è poi spazzato via da una fugace ventata alcolica. Il suo sapore è il vero plus, anzi la differenza maggiore sta nel suo corpo robusto e gradevole al palato, perché se la Draught (nonostante la densità) si rivela amarognola e fresca, la Guinnes Special Export è calda, con note di tostatura e un amaro appena percettibile che ci accompagna fino al retrogusto, dove emerge un tocco di melassa.
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