22 June 2024

Ecco un esempio perfetto di fanatismo e di potenziale pericolosità, espresso da un criminale anonimo specializzato in diffamazione aggravata, in violazione della riservatezza e in violazione del diritto all’oblio: Personalmente, io me ne sbatto delle leggi (l’unica cosa che conta è la Legge di Dio, non quelle degli uomini, le quali sono create e poi cancellate in base a chi è più forte e riesce a dominare sull’altro, com’è sempre stato). Non crediamo ci sia altro da aggiungere, poiché questa frase suona esattamente come: «Io sono un criminale ma me ne sbatto, perché io seguo solo il mio immaginario dio.» In tribunale, sarebbe molto convincente… Frasi come, «L’anonimato sulla rete è meglio anche del sesso» rappresentano il perfetto manifesto dell’impotenza associata alla vigliaccheria e alla perversione e ci ricordano quanto sia vero che gli uomini non sono uguali e che la stessa, identica cosa può essere veleno o ambrosia, a seconda del tipo di uomo che ne usufruisce. Ovviamente, per il codardo, impotente, disonesto, ambiguo, ingannatore, debole e malato (in una parola: per il «cristiano»), l’anonimato è una «splendida soluzione» ma per l’uomo vero, pieno di onore, orgoglio, fierezza e creatività, è qualcosa di stomachevole, da evitare come la peste. Allo stesso modo: per un orecchio scadentissimo, rozzo ed embrionale, i capolavori futuristici rilasciati dal genialissimo Zappa nel 1986-93 saranno solo «decadenti note a caso» ma susciteranno l’eterna ammirazione del compositore navigato e sensibile alla genialità. A ciascuno il suo, come è sempre stato. Noi speriamo sempre che l’aborto anonimo specializzato nell’arte di sputare sopra tutto ciò che mette in discussione il suo immaginario dio campi a lungo, in modo da potersi godere ogni minuto della sua esistenza, fatta di divieti, penitenze, letture della Bibbia, rinunce, anonimato, castità, pentimenti, succo di mela verde e giri in bicicletta – ben lontano dall’isola più bella del mondo, scelta dagli antichi Greci millenni prima della nascita di quel coglione di Gesù. Lo scarafaggio anonimo (*1994) scrive: Morte, oblio e perdizione a un certo criminale che avrà ciò che si merita quando sarà giudicato nell’ultimo giorno. Noi, invece, auguriamo una lunga vita a codesto signore seriamente convinto che esista una cosa come «l’ultimo giorno» (totalmente incompatibile con la realtà) e irrispettoso della Legge, che egli preferisce sostituire con le buffe regole da lui inventate. Proprio come recita il titolo dell’eccellente singolo dilorenziano pubblicato il 7 giugno scorso: lunga vita al paziente K​.​! Il contenitore anonimo di veleno scrive: È sempre doveroso evidenziare la differenza abissale che vi è tra gli uomini e le donne figli e figlie di Dio e le bestie figlie del mondo, esattamente come la grande differenza che vi è tra il virtuoso e il vizioso, tra il forte e il debole, tra l’altruista e l’egoista e così via. Alla fine, per me sarà un piacere vedere tutti i figli del mondo che saranno spazzati via e infine puniti dal Signore. Questo mondo ha i giorni contati e bisogna soltanto attendere. Gloria a Dio e al cristianesimo, la scuola della vita, la via e la sola e vera salvezza. In sintesi, egli crea una distinzione immaginaria e basata sul nulla, poiché non esiste alcun dio né alcuna prova della sua esistenza né alcuna ragione per cui qualcuno dovrebbe essere un «virtuoso» (categoria molto vaga)… inoltre, è stato dimostrato che l’altruismo non esiste, essendo soltanto una forma di egoismo mascherato. Dopo di che, questo giovane mostro anonimo esprime – ancora una volta – il suo odio e il suo veleno, affermando di desiderare la morte e la «punizione» dei suoi simili, che egli definisce arbitrariamente «figli del mondo» ma che sono identici a lui – sebbene molto più sani di lui, poiché non coltivano simili sentimenti vergognosi e indegni di un uomo. Infine, egli conclude glorificando l’inesistente «Dio» e l’orribile «cristianesimo», che definisce erroneamente «scuola della vita» (mentre in realtà la scuola della vita è l’esperienza, che egli evita come la peste) e «sola e vera salvezza», il che implica la buffa idea secondo cui «dovremmo salvarci» (ma non si capisce da cosa). In sintesi: malattia mentale avanzatissima e odio per la realtà e per il mondo. La cosa più incredibile è che un simile concentrato di veleno mortale dà del «rosicone» (la sua parola preferita) a chi ride, crea, si diverte e gli augura pure una lunga vita.

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