08 March 2023

Le illazioni sugli altri sono illazioni su sé stessi. Non è affatto vero che Nietzsche odiasse i sedicenti cristiani: egli si limitava ad amare la vita e quindi a difenderla dal gigantesco danno proveniente da quella che egli considerava – ben giustamente – come la più grande sciagura dell’umanità: il «cristianesimo». La Bibbia è piena di riferimenti ai quattro angoli del mondo: incompatibili con qualsiasi cerchio ma perfettamente compatibili con un rettangolo.
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Libro di Enoch è stato considerato canonico dai sedicenti cristiani copti per cinquecento anni e descrive minuziosamente una Terra rettangolare che ripete sé stessa.

Vita e «cristianesimo» sono nemici.

1. Coloro i quali non sanno creare e quindi tentano di screditare gli uomini che invece sanno farlo.
2. Coloro i quali scrivono una cosa vera e cento false. 3. Coloro i quali prima impazziscono totalmente per un determinato brano, tanto da condividerlo (nella sua versione «programmata e non suonata») e utilizzarlo nei loro video e definirlo «il suono dell’eternità» e «capolavoro» e «vera arte» e altre parole più vuote di loro e che poi improvvisamente decidono che quello stesso brano «non dovrebbe nemmeno essere messo in vendita, poiché è stato programmato e non suonato» (come se non lo fosse stato anche prima, quando lo amavano!). 4. Coloro i quali sperano che io sarò dimenticato, come succederà ad essi ma che sanno in cuor loro che io sarò ricordato anche tra quattrocento anni, poiché – come essi stessi hanno scritto tante volte – «spicco per il mio talento» e non ho nulla da spartire con nullità del loro calibro. Sviluppo alternativo di idee altrui, questo sconosciuto. Nella teoria musicale l’anacrusi è una nota o un gruppo di note poste sul tempo debole di una battuta (o in levare) che precedono quelle d’inizio della battuta successiva (poste sul tempo forte). Riverberazione = fenomeno di rimbombo dovuto a riflessioni del suono sulle pareti di un ambiente. La dinastia Tudor fu un’antica casata reale inglese di origini gallesi, discendente matrilinearmente dai Tudor di Penmynydd. I Tudor, tramite cinque sovrani, governarono il Regno d’Inghilterra e i suoi reami, compreso il loro ancestrale Galles e la Signoria d’Irlanda (più tardi il Regno d’Irlanda), dal 1485 al 1603. Gennaro Napoli (1881-1943) è stato un compositore italiano. Esponente della scuola musicale napoletana del Novecento, ha composto opere liriche, musica sinfonica e cameristica. Studia al Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli con i maestri De Nardis e D’Arienzo. Dal 1912 ha insegnato armonia presso il Liceo Musicale di Napoli e, dal 1916, composizione presso il Conservatorio San Pietro a Majella, di cui fu vice-direttore dal 1926 e dove per molti anni ha formato generazioni di compositori e musicisti, divenendo, con Achille Longo, uno dei simboli della scuola musicale napoletana del Novecento. La sua fama di didatta lo ha fatto accostare dalla critica a illustri didatti come Alfred Dubois o Charles Koechlin. Rinomato il suo corollario di temi in due volumi, edito da Ricordi e considerato ancora oggi uno standard per gli studenti di composizione nei conservatori. Altre sue opere didattiche sono pubblicate per la Curci. Due categorie di uomini: i) quelli che amano il mondo e non lo cambierebbero di una virgola; ii) quelli che odiano il mondo ma preferiscono raccontarsi che il mondo è loro nemico. La prima volta che lo sfortunato esperimento genetico mi scrisse privatamente per annoiarmi con i suoi untuosi complimenti più vuoti di esso fu il 26 novembre 2018. Ne consegue che la sua «amicizia» e la sua «ammirazione» per me durarono due anni e nove mesi. Poi esso impazzì, poiché io pubblicai alcune citazioni di Goethe e Nietzsche ad esso sgradite e successivamente si ridusse a scrivere lunghi articoli tramite i quali tentava disperatamente di screditare quello che prima venerava ed elogiava fino alla nausea. Decisamente: il caso più tragicomico che io abbia mai visto in cinquantaquattro anni di vita. Nella «lavorazione per linee spezzate» separazione e collegamento risultano essere due aspetti dello stesso procedimento. Le beethoveniane Variazioni in do minore sono caratterizzate dal fatto che il tema comprende ben quattro elementi che possono diventare tutti sostanza di variazione: i) il movimento cromatico del basso; ii) lo schema armonico-metrico; iii) l’impalcatura della melodia; iv) la melodia concreta. L’idea portante delle Variazioni in do minore consiste nell’accumulare i connotati determinanti ottenendo così una possibilità di scelta tra di essi: ossia una libertà di movimento nella formulazione dei motivi della variazione, impensabile fintanto che la spina dorsale di un ciclo è costituita da una sola impalcatura. Sto pensando all’idea geniale di collegare in un secondo momento elementi originariamente eterogenei compenetrandoli l’uno nell’altro. (E ciò non in uno Sviluppo, bensì in una Ripresa, senza che se ne trovi il fondamento nel corso dello Sviluppo.) I fatti, se non sono riferiti a un sistema ermeneutico non raggiungono nemmeno lo status di «dati di fatto musicali». L’ermeneutica è in filosofia la metodologia dell’interpretazione dei testi scritti. Il metodo di integrare a posteriori elementi indipendenti e sparsi (e non nello Sviluppo ma nella Chiusa) è espressione di un pensiero musicale il cui «disegno di fondo» non rientra nel concetto di «forma in sviluppo», generalmente attribuito (falsamente) a Beethoven. Adolf Bernhard Marx (1795-1866) è stato un compositore, musicologo e critico musicale tedesco. Grazie all’amico Felix Mendelssohn fu docente all’Università di Berlino e famoso insegnante di composizione anche in quella scuola (fondata con Theodor Kullak e Julius Stern) che sarebbe diventata più tardi il Conservatorio Stern. Scrisse trattati teorici e di composizione, oltre che lavori critici (su Beethoven, Gluck eccetera). Compose specialmente musiche teatrali e corali. Non si è costretti a interpretare come «sviluppo» una composizione musicale che si vorrebbe presentare come compiuta in sé e coerente ma è anche possibile comprendere la connessione interna partendo dalla fine. (Una fine in cui i motivi e gli elementi parziali precedenti si incontrano in una configurazione musicale che rappresenta un «evento» nella misura in cui proietta all’indietro una luce che permette di vedere negli avvenimenti precedenti le parti costitutive di una «storia».) Si chiama analisi musicale la disciplina che indaga le singole opere musicali, sotto l’aspetto della forma, della struttura interna, delle tecniche compositive impiegate o per quanto riguarda il rapporto tra questi aspetti e aspetti ermeneutici, narrativi e drammatici. L’analisi musicale è un settore della teoria della musica, di cui rappresenta la specializzazione più recente: infatti la sua nascita come disciplina autonoma risale approssimativamente alla seconda metà del XIX secolo, inizialmente in Germania e nei Paesi di lingua inglese (Stati Uniti, Regno Unito). In Italia solo nella seconda metà del XX secolo si è potuto recuperare il ritardo culturale causato dalla generale carenza di tali prospettive di studio. A tal proposito una figura di rilievo è quella di Marco de Natale. 1. L’unica cosa peggiore di un incoerente è un incoerente che non ammette di esserlo. 2. L’unica cosa peggiore di un codardo è un codardo che non ammette di esserlo. 3. L’unica cosa peggiore di un ignorante è un ignorante che non ammette di esserlo. È tipico degli inferiori il goffo tentativo di screditare i superiori utilizzando parole vuote come «borioso» e «vanaglorioso», laddove le parole corrette sono onesto e consapevole (del proprio valore). 

Che cos’è la morale?

L’intolleranza del decadente con l’intenzione celata di vendicarsi della vita. Come misurare la forza di un uomo? Dalla sua capacità di fare a meno di un senso.
Il più grande nemico dei sedicenti cristiani è la realtà.

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