Negli ultimi anni, Zappa si concentra sull’attività di compositore di quella che qualcuno ha definito la sua «musica seria», relegando il rock in secondo piano. In particolare, i suoi ultimi due albi, l’orchestrale The Yellow Shark (1993) e Civilization Phaze Iii (pubblicato postumo nel 1994, con una serie di composizioni ottenute esclusivamente con l’elaboratore) sono considerati un compendio delle sue opere e tra i suoi più grandi capolavori.
Talvolta, le persone stupende si trasformano in persone da vomito e quindi le loro recensioni cambiano di conseguenza. Così va la vita.
La chiusura di Trilogy (1972) è affidata a un lungo brano strumentale di Emerson che, seguendo uno schema analogo a quello del celebre Bolero di Ravel (ma su tempo in quattro quarti, tipicamente anglosassone e con tema totalmente originale), inizia in sordina e, ripetendo sempre lo stesso tema introdotto dall’Hammond, giunge al finale in un crescendo continuo la cui «orchestrazione» è tutta affidata ai diversi timbri del Moog IIIc che dialogano con linee di basso (anch’esse raddoppiate dal sintetizzatore), progressivamente incalzanti.
Per la sua complessità, il brano poté essere riproposto dal vivo solo anni dopo, nel tour di Works del 1977, grazie alla presenza dell’orchestra al seguito del gruppo.
1. Coloro i quali vedono violazioni laddove esse non esistono e che non le vedono laddove esse esistono.
2. Coloro i quali vedono «canaletti fatti per dare noia» laddove ci sono ottimi canali musicali fatti per divulgare arte e bellezza.
3. Coloro i quali vedono azioni presenti laddove ci sono azioni passate.
4. Coloro i quali vedono persone rosicchianti laddove ci sono uomini gioiosi.
5. Coloro i quali vedono «scelte fatte per paura» laddove ci sono decisioni prese per fiducia nel proprio istinto.
6. Coloro i quali impiegano mille parole per esprimere concetti per i quali ne basterebbero dieci.
7. Coloro i quali utilizzano troppe virgole e poi accusano gli altri di non usarne abbastanza.
8. Coloro i quali odiano la guerra ma amano i guerrieri.
8. Coloro i quali odiano la guerra ma amano i guerrieri.
Il vizietto dello sparlare di altri in loro assenza può costare caro: da una multa, anche salata, fino a due anni di reclusione. Se si parla male di qualcuno in sua assenza si può incorrere in una denuncia per diffamazione.
Contrariamente all’ingiuria, ormai depenalizzata e passata al mero ambito civile, la diffamazione – ovvero offendere la reputazione di qualcuno con più persone e in sua assenza – può costare molto caro con multe, spesso anche salate e talvolta anche la reclusione.
Una denuncia per diffamazione, normalmente, comporta la reclusione fino a un anno e una multa fino a milletrentadue euro ma se alla diffamazione si associa un fatto ben determinato, allora la reclusione potrebbe arrivare fino a due anni e la multa raddoppiare.
Particolare attenzione, inoltre, dev’essere fatta per la diffamazione a mezzo stampa, perché in questo caso la reclusione potrebbe elevarsi a tre anni.
Quali sono i tre elementi costitutivi del reato di diffamazione?
Dall’analisi dell’art. 595 c.p. emergono tre requisiti costitutivi dell’elemento oggettivo della diffamazione: i) offesa all’altrui reputazione; ii) assenza dell’offeso; iii) comunicazione a più persone.
Quando si diffama una persona?
Il reato di diffamazione si configura quando un’offesa è pronunciata nei confronti di una persona che non è presente in quel preciso momento. È un reato comune, nel senso che può essere commesso da chiunque. Non è stato depenalizzato come l’ingiuria – che oggi rappresenta soltanto un illecito civile.
Quanto costa una querela per diffamazione?
La querela di per sé non ha alcun costo, poiché è un diritto previsto per tutte le persone che sono state vittima di un reato, esistono però dei costi annessi alla querela. Innanzitutto, c’è l’onorario dell’avvocato al quale ci si è rivolti per la tutela dei propri interessi.
Che cosa si rischia, con una querela per diffamazione?
La diffamazione aggravata fatta con la stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicità è punita con la reclusione da sei mesi a tre anni o con la multa non inferiore a cinquecentosedici euro.
Grazie.
Di nulla.
Nel diritto romano, si distingueva una diffamazione verbale da una scritta: quest’ultima produsse un’apposita previsione incriminatrice quando ci fu il proliferare di libelli famosi, scritti che ledevano l’onorabilità. L’imperatore Costantino intervenne in tema di scritti denigratori anonimi e, nel Codice teodosiano, il libellus famosus era punito con la pena della deportazione.
Ne derivò la denominazione di libel, in uso in molti Paesi di Common law.
Che differenza c’è tra calunnia e diffamazione?
La calunnia è una falsa accusa fatta davanti alle Autorità. In pratica, la calunnia scatta quando si sporge denuncia contro una persona che si sa essere innocente; la diffamazione, invece, consiste nell’offendere la reputazione altrui parlando con altre persone.
Il Synclavier fu venduto a centinaia di artisti e studi di registrazione, spesso a un prezzo superiore ai duecentomila dollari.
Fra i primi che lo adottarono, ricordiamo Pat Metheny, Wally Badarou, Michael Jackson, Laurie Anderson, Frank Zappa, Mike Thorne, i Depeche Mode, i Genesis e Nile Rodgers.
Raffigurazione intuitiva della totalità, che poi si ripercuote sui dettagli, modificandoli.
Il diritto alla tutela dell’onore è prevalente, rispetto alla libertà di espressione.
Robert Arthur Moog (1934-2005) è stato un ingegnere, inventore e imprenditore statunitense, fondatore della Moog Music, fra le prime a produrre sintetizzatori elettronici a tastiera.
Fu l’inventore di uno dei primi sintetizzatori musicali a tastiera nel 1963, utilizzando le sonorità del theremin. Esattamente dieci anni prima, aveva visto in funzione un sequenziatore elettromeccanico, il Wall of Sound, costruito da Raymond Scott, probabilmente il primo compositore-inventore di strumenti e musica elettronica (suono e ritmo entrambi artificiali). I contatti con Scott, di ventisei anni più anziano, furono professionalmente importanti per Moog come egli stesso riporta nelle sue memorie, citate sul sito ufficiale di Scott.
A partire dalla fine degli anni sessanta, i sintetizzatori di Moog divennero i più apprezzati e il nome stesso «Moog» si tramutò in sinonimo di sintetizzatore. Proprio nel momento in cui il modello Minimoog stava per ottenere successo internazionale, Moog dovette vendere la proprietà dell’azienda omonima per la produzione di strumenti musicali da lui fondata, rimanendone comunque il direttore.
Questo strumento permise l’uso di sonorità nuove, tracciando un’innovazione nella storia della musica rock. Importanti furono i contributi di musicisti come Herbert Deutsch e Walter Carlos, che lo aiutarono nella progettazione. Fu proprio di Walter Carlos, il primo successo discografico suonato interamente con il Moog: Switched on Bach.
Molti gruppi usarono il Moog e il Minimoog; tra i primi, i Beatles, i Moody Blues, i Tangerine Dream e i Kraftwerk. Tra gli utilizzatori che hanno reso più famoso questo sintetizzatore, vi sono Keith Emerson e Rick Wakeman, oltre a innumerevoli altri. Nel mondo del jazz, Sun Ra fu il primo a usare il Minimoog, ricevuto dallo stesso Moog nel 1969. Si trattava di un prototipo del Model B, versione seminale del futuro modello commerciale.
Moog morì il 21 agosto 2005, a causa di un tumore al cervello.
Amor fati è una locuzione latina che si traduce con «l’amore del fato»: una concezione del destino trattata dallo stoicismo, che riprendeva l’antica visione della circolarità della storia.
È una massima usata da Nietzsche per definire il corretto atteggiamento dell’oltreuomo che accetta gioiosamente e quindi ama il destino al quale non può sottrarsi, poiché è egli stesso l’unico in grado di realizzarlo compiutamente.
L’oltreuomo, superando ogni schema morale o speculativo, è infatti in grado di accettare l’arbitrarietà degli inaspettati accadimenti umani, poiché egli non cerca la consolazione dei mali passati o di quelli che lo affliggono né tenta di scansare il futuro affidandosi alla prevedibilità causale: egli, infatti, è al di là del tempo, nella dimensione dell’eterno ritorno.
Il sovrapporsi delle frequenze è ciò che causa un missaggio fangoso.
Come ti senti?
Al di là del bene e del male.
Falsi cristiani che blaterano di falsi profeti. In altre parole: il non plus ultra del disagio.
Il curioso fenomeno per cui le mele marce danno della mela marcia ai frutti migliori che siano mai esistiti, non smetterà mai di affascinarmi e di ricordarmi quanto questo meraviglioso mondo senza dio e governato dal caos sia paradossale.
Il curioso fenomeno per cui le mele marce danno della mela marcia ai frutti migliori che siano mai esistiti, non smetterà mai di affascinarmi e di ricordarmi quanto questo meraviglioso mondo senza dio e governato dal caos sia paradossale.
I falliti dicono, «Se avessi voluto, avrei fatto capolavori» ma non fanno nulla; i riusciti non dicono nulla ma fanno capolavori.
Zenone aveva ragione.
Lo stoico impone un significato e uno scopo alla natura, il che è semplicemente un errore patetico. Proiettare attributi umani su animali, su oggetti o sulla natura non ha alcun senso. «Scopo» e «significato» sono concetti umani che esistono solo nella nostra mente. Nel 2004, Clare Torry fece causa ai sedicenti Pink Floyd e alla casa discografica Emi, richiedendo i diritti sulla canzone The Great Gig in the Sky, dato che sarebbe dovuta essere considerata co-autrice del brano insieme a Richard Wright. Per la registrazione, infatti, fu pagata solo trenta sterline e nel 2005, la Corte Suprema del Regno Unito sentenziò a favore della cantante.
Talvolta, gli ominicchi trovano delle donnette degne di loro e si riproducono, il che porta alla nascita di altri ominicchi e/o donnette i quali saranno persino peggiori dei genitori. In questo modo, la sacra Legge della Disuguaglianza è sempre più chiara e forte e la distinzione tra uomini e ominicchi sempre più netta. Così è sempre stato e così sempre sarà.
Da «stupenda musica» a «musichetta da vomito» è un attimo. Quando il sangue è guasto sin dai trisnonni, le cose andranno sempre peggio, fino ai pronipoti e oltre. Tutto questo è inevitabile e anche necessario, poiché la natura stessa pretende che la differenza tra uomini e ominicchi sia sempre chiara e netta. In casi particolarmente gravi di codardia e infamia, si arriva addirittura al tentativo infantile e grottesco – oltre che impotente e fallimentare – di screditare uomini che sono morti da più di un secolo, pur rimanendo eternamente vivi nel cuore e nella mente di chi apprezza il loro grandioso operato in vita.
Lo stoico impone un significato e uno scopo alla natura, il che è semplicemente un errore patetico. Proiettare attributi umani su animali, su oggetti o sulla natura non ha alcun senso. «Scopo» e «significato» sono concetti umani che esistono solo nella nostra mente. Nel 2004, Clare Torry fece causa ai sedicenti Pink Floyd e alla casa discografica Emi, richiedendo i diritti sulla canzone The Great Gig in the Sky, dato che sarebbe dovuta essere considerata co-autrice del brano insieme a Richard Wright. Per la registrazione, infatti, fu pagata solo trenta sterline e nel 2005, la Corte Suprema del Regno Unito sentenziò a favore della cantante.
Talvolta, gli ominicchi trovano delle donnette degne di loro e si riproducono, il che porta alla nascita di altri ominicchi e/o donnette i quali saranno persino peggiori dei genitori. In questo modo, la sacra Legge della Disuguaglianza è sempre più chiara e forte e la distinzione tra uomini e ominicchi sempre più netta. Così è sempre stato e così sempre sarà.
Da «stupenda musica» a «musichetta da vomito» è un attimo. Quando il sangue è guasto sin dai trisnonni, le cose andranno sempre peggio, fino ai pronipoti e oltre. Tutto questo è inevitabile e anche necessario, poiché la natura stessa pretende che la differenza tra uomini e ominicchi sia sempre chiara e netta. In casi particolarmente gravi di codardia e infamia, si arriva addirittura al tentativo infantile e grottesco – oltre che impotente e fallimentare – di screditare uomini che sono morti da più di un secolo, pur rimanendo eternamente vivi nel cuore e nella mente di chi apprezza il loro grandioso operato in vita.
Il risentimento dei mal riusciti porta codesti sfortunati all’odio verso la realtà e all’amore per la vendetta: tutta roba estranea agli uomini.
Nulla al mondo è più falso di un sedicente cristiano, poiché la sua stessa identità è basata sul mentire a sé stesso.
Forza e «cristianesimo» si escludono a vicenda.
L’unica cosa peggiore di un codardo è un codardo che dà del codardo agli altri, specie a chi è tutto l’opposto. Un esempio perfetto di codesta categoria nauseante e vergognosa è quello di chi se ne sta perennemente nascosto dietro un soprannome e dietro foto di cantanti o tastieristi morti e che dal suo nascondiglio da insetto diffama uomini che invece hanno il coraggio di mostrare i propri dati e la propria faccia senza problemi.
Nel significato filosofico generico, l’apodittica è la parte della dialettica di tipo sofistico che vuole dimostrare la verità di un’affermazione servendosi del solo ragionamento, senza avere il conforto dell’esperienza.
Coloro i quali dicono, «Sarà un piacere sistemare di persona certe salme» ma che non fanno nulla, essendo solo dei deboli, codardi, inferiori – con una forte tendenza a proiettare sugli altri le loro personalissime caratteristiche ereditarie: criminalità, altruismo (cioè, egoismo mascherato), falsità, assenza di talento, volgarità…
Chi non è stoico
non è patetico
bensì forte e atletico
senza il limite morale o etico
egli è sempre benefico
giacché rifiuta il sacrificio patetico
che non è né sublime né poetico.
È una legge: più fanno pietà a suonare e più proiettano questo loro problema sugli altri, specialmente su chi suona divinamente e lo ha dimostrato con centinaia di registrazioni eccellenti che rimarranno per sempre.
Esempi di azioni infami e indegne di un uomo:
i) pubblicare screenshot di commenti altrui senza l’autorizzazione dell’autore di quei commenti;
ii) pubblicare screenshot di commenti altrui senza occultare i dati dell’autore di quei commenti;
iii) pubblicare foto altrui senza l’autorizzazione dell’autore di quelle foto;
iv) pubblicare foto ritraenti una data persona senza l’autorizzazione della persona ritratta in quelle foto e per di più modificandole allo scopo di ridicolizzare quella persona.
Nel caso di un livello di infamia particolarmente alto, chi fa questo nasconde accuratamente la propria immagine e i propri dati, confermando così la propria natura.
Il termine «doppiopesismo» è una derivazione di «doppio peso», inteso come radice arbitraria dell’espressione «due pesi e due misure».
Si riferisce alla tendenza a usare due pesi e due misure, cioè a comportarsi in modo contraddittorio in circostanze analoghe.
Un uomo al quale sia fatta notare una sua contraddizione riconosce il suo errore e ringrazia chi gli ha permesso di conoscersi meglio; un ominicchio al quale sia fatta notare una sua contraddizione non riconosce un bel niente e si mette pure a dare dell’incoerente agli altri, specialmente ai più coerenti e impeccabili.
«Arrampicarsi sugli specchi» è un’espressione figurata comunemente utilizzata in vari contesti con varie sfumature di significato: «tentare un’azione difficilissima, se non addirittura impossibile»; «sostenere delle ragioni senza alcun fondamento»; «utilizzare argomenti artificiosi per cercare di avere ragione»; «argomentare sottilmente per giustificarsi di qualcosa (senza però riuscirci)»; «perorare una causa persa»; «difendere l’indifendibile».
Con tale espressione, molte volte si indica anche la situazione di chi sta cercando con ogni mezzo dialettico di uscire da una situazione imbarazzante o spiacevole e chi lo ascolta o legge ne ha notato il goffo tentativo.
Il perché si ricorra a tale espressione per riferirsi a situazioni in vari sensi difficoltose o imbarazzanti è alquanto intuitivo, dal momento che arrampicarsi sugli specchi è un’impresa pressoché impossibile.
Senza «Dio», i deboli e i malati si sentono dolorosamente soli e la vita per loro si fa insopportabile. Questi, infatti, proprio a causa della loro debolezza, avvertono la necessità di trovare un senso all’esistenza e lo trovano in «Dio», in un «aldilà» dove la loro misera condizione si trasformerà in un’appagante riconciliazione con «Dio» stesso.
Tuttavia, è proprio la capacità di fare a meno di un senso, che determina la forza di un individuo. Il più forte accetta e dice sì anche alla verità più tremenda, anche a quella che dice che non esiste alcun dio, alcuna vita futura, alcun principio morale assoluto e inattaccabile.
Uno degli aspetti più esilaranti dell’autore anonimo (*1994) è la sua convinzione che io «tenti invano di pormi al di sopra di lui».
Come se fosse necessario, porsi al di sopra di ciò che non esiste – e che se esistesse, si troverebbe al livello dei talloni di qualsiasi uomo normale.
Il cristiano immaginario ama lodarsi. Esso si definisce «eccellente, creativo, forte e puro», pur dimostrando costantemente di essere scarso, sterile, debole e impuro. Inoltre, egli è fiero del suo presunto «altruismo» (cioè, egoismo mascherato), un difetto che egli si ostina a spacciare per pregio.
Il cammino della musica seriale ebbe solo sporadici contatti con i modi a trasposizione limitata, per lo più grazie a Messiaen o ai suoi discepoli.
Proprio da Debussy, Messiaen prese spunto per elaborare una coerente teoria di scale a trasposizione limitata: la scala esatonale possiede infatti due caratteristiche quali l’assenza di una «tonica» e la possibilità di una sola trasposizione che se da un lato delusero i nostalgici della composizione tonale, dall’altro aprirono nuovi orizzonti per i ricercatori di armonie irrelate al discorso tonale.
I presupposti della costruzione dei modi a trasposizione limitata sono:
i) il temperamento equabile, cioè la suddivisione dell’ottava in dodici parti uguali;
ii) il cromatismo, cioè l’avvenuta corrosione del principio di tonalità, cioè la centralità di attrazione del primo suono di una scala.
I modi a trasposizione limitata sono delle scale musicali utilizzate melodicamente e come cellula germinale di nuove armonie nella musica di Olivier Messiaen che diede ad esse tale nome.
Esse sono ottenute dividendo l’ottava in moduli uguali di cui l’ultima nota è la prima del successivo. Tali moduli sono divisi in gruppi uguali di intervalli, così che dopo un certo limitato numero di trasposizioni cromatiche, la successiva trasposizione ripresenta le stesse note di partenza.
Olivier Eugène Prosper Charles Messiaen (1908-1992) è stato un compositore, pianista, organista e ornitologo francese.
Si iscrisse al conservatorio di Parigi all’età di undici anni ed ebbe tra i suoi insegnanti Paul Dukas, Maurice Emmanuel, Charles-Marie Widor e Marcel Dupré. Nel 1931, ottenne il posto di organista della chiesa della Sainte-Trinité a Parigi, incarico che mantenne fino alla morte.
Nel 1940, durante l’invasione tedesca della Francia, fu fatto prigioniero e internato nello Stalag VIii-A, un campo di lavoro presso Görlitz. Qui, trovando casualmente tra i suoi compagni di prigionia tre musicisti, compose – col beneplacito del responsabile del campo, appassionato di musica – una delle sue composizioni più note: il Quatuor pour la fin du temps, per clarinetto, violino, violoncello e pianoforte.
La prima fu eseguita il 15 gennaio 1941, davanti a circa quattrocento fra prigionieri e guardie.
Nel 1973, la rivista Rolling Stone scriveva:
Qualche passaggio debole c’è. La voce di David Gilmour a tratti è fiacca e poco incisiva e The Great Gig in the Sky (che chiude il primo lato) avrebbe potuto essere più corta o addirittura eliminata.
Qualche passaggio debole c’è. La voce di David Gilmour a tratti è fiacca e poco incisiva e The Great Gig in the Sky (che chiude il primo lato) avrebbe potuto essere più corta o addirittura eliminata.
Che cos’è un gradiente?
La variazione – per unità di lunghezza – che una grandezza subisce lungo una data direzione.
La musica non solo è localizzata nel tempo ma rappresenta un processo che genera autonomamente il tempo in cui si svolge.
Nella musica c’è una temporalità data, la quale deve realizzarsi come processualità prodotta.
La contrapposizione consonanza-dissonanza è un fatto musicale.
Da dove deriva?
Dalla realtà psicologica dei gradi di sonanza.
È costitutiva per l’elemento musicale?
Sì.
Perché?
Perché è uno dei mezzi attraverso cui la temporalità data della musica può realizzarsi come processualità prodotta.
In che modo, i fatti psicologici diventano realtà musicali?
Solo tramite scelte compositive.
Che significa comporre?
Produrre un incalzante procedere di nota in nota o di accordo in accordo.
Tra un grado di sonanza più basso e uno più alto è percepibile un gradiente.
Interpretabile come?
Come tendenza dell’uno verso l’altro.
Cioè?
Come tendenza che costituisce il fondamento del procedere della musica dall’interno verso l’esterno.
Separare l’una dall’altra le peculiarità tradizionali di un episodio formale e distribuirle diversamente dal consueto.
Senza la forma, il contenuto non basta a sé stesso.
Il contenuto si trasfonde ben poco nella forma ma ben poco può bastare a sé stesso senza una corrispondenza formale che sia sensata in sé.
Il progetto rappresenta vari contenuti e tramite essi si specifica.
Il progetto generale della forma si specifica mediante il contenuto che tale progetto rappresenta di volta in volta.
Solo la forma conferisce particolarità al contenuto.
Che cos’è il contenuto?
Un’entità generale.
E cos’è che può renderlo artistico?
Solo la forma.
Anche il contenuto è un’entità generale, alla quale solo la forma conferisce la particolarità che appartiene alle condizioni del carattere artistico.
Se August Halm definì tout court la forma musicale «volontà sonora», la sua tesi era inconfondibilmente derivata dalle composizioni di Beethoven.
È un tratto caratteristico di Beethoven, il fatto che una forma contrassegni un impulso di volontà che la fa apparire come un processo proiettato in avanti.
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