23 March 2023

Quali sono state le tue esperienze con la scrittura?
Il Diario (2001-09); il Diario pubblico (2009-14); il Giornale (2012-16); l’Epistolario (1989-2014); la Cronologia (2001-09); il presente Blog (2023-).
Quando hai comprato il tuo primo prodotto Apple?
Il 16 febbraio 2011.
Di che cosa si trattava?
Di un MacBook del 2010.
Quando hai comprato il tuo primo iPhone?
Nel gennaio del 2017.
Di che cosa si trattava?
Di un iPhone 4.
Quando hai cominciato a utilizzare programmi notazionali?
Credo fosse l’aprile del 2001.
E quale programma usavi?
Utilizzavo Finale 2000.
E con quale elaboratore lo utilizzavi?
Con un vecchio Pc da scrivania del 1999 ca. (non ricordo la marca), il cui sistema operativo era Windows 2000
Quand’è che hai smesso di usare Finale 2000?
Nel 2006.
Come mai?
Si era rotto il disco rigido del Pc e avevo perso tutti i dati (incluso il programma Finale 2000)… Per un po’ mi limitai a scrivere musica su carta ma nel novembre del 2007, decisi di «dedicarmi esclusivamente alla musica improvvisata», quindi a quel punto non ero più interessato alla scrittura.  
Il successivo elaboratore?
Un portatile Hp, preso nel 2009.
Quand’è che hai ripreso a scrivere musica?
Nell’ottobre del 2014.
E quale programma notazionale usavi?
Usavo MuseScore.
E lo utilizzi ancora?
Sì. Al momento uso MuseScore 3. 
Che cosa ne pensi dell’editor della partitura presente in Logic Pro X?
L’ho sempre ignorato ma da qualche giorno, sto coltivando un certo interesse per codesto strumento…

La prima versione di Logic, chiamata Notator Logic, fu scritta nel 1993 da un gruppo di programmatori, fondatori della Emagic e in precedenza responsabili per lo sviluppo del sequenziatore Notator per Atari St, sistema molto comune per il Midi, nella seconda metà degli anni ottanta.
Il fatto che Notator Logic fosse una completa riscrittura del suo predecessore, rese più semplice il porting verso altre piattaforme e, con la progressiva obsolescenza dell’Atari St, il software fu reso disponibile per le piattaforme Windows e Mac.
A partire dalla versione 1.7, fu aggiunta la capacità della registrazione audio diretta, in aggiunta alla gestione dei file Midi, anche se le prestazioni degli elaboratori dell’epoca richiedevano dell’hardware aggiuntivo, per sfruttare questa possibilità.
Con la versione 6, fu introdotto un sistema di moduli per eseguire specifiche funzioni audio, fornibili anche da terze parti. Questo sistema di plug-in è alla base di tutti i moderni software del genere. Un programma aggiuntivo, Waveburner, permetteva inoltre la masterizzazione di Cd audio.
Nel 2002, la Apple Inc. acquisì Logic, abbandonando il supporto per Windows e integrando diversi prodotti della Emagic nel nuovo Logic Pro 7, compreso Waveburner. Le versioni ridotte – Logic ExpressGarageBand – derivano da questa versione.
A partire dalla versione 8, Logic Pro fa parte della suite chiamata Logic Studio. In buona parte, è composto dal codice Cocoa. Da questa versione, Logic non richiede più un dongle, per funzionare.
Nella versione 9, è stato integrato il warping audio e numerosi effetti Apple.
Il 16 luglio 2013, la Apple Inc. annuncia la messa in vendita di Logic Pro X, la decima versione del software, disponibile esclusivamente nell’App Store.

Sebbene Zappa sia ben noto per la sua ammirazione nei confronti di compositori che utilizzarono l’intero arsenale cromatico (in particolare Varèse e Webern), egli sposò anche il diatonicismo, come forma praticabile di modernismo, affermando: «Così tante persone si stanno allontanando dalla musica diatonica per dare l’impressione di essere moderni, il che penso sia una perdita di tempo.»
La sua musica mostra spesso un approccio opposto a quello dell’interazione tra accordo e melodia, un approccio basato su una sintesi di accordo e scala. Zappa descrive gli accordi come «climi armonici», simili allo «stabilire inquadrature in una pellicola» e le melodie come agenti di «azione» all’interno del clima armonico fornito dagli accordi. Tale rapporto privilegia la stasi armonica e la melodia improvvisata e liberamente in progressione ma insieme a queste considerazioni c’è un rovesciamento più profondo delle risorse musicali, poiché la scala maggiore – solitamente riconosciuta come la fonte delle relazioni funzionali nella musica tonale – è sostituita dalla scala lidia.
In sostituzione dell’approccio sistematico del serialismo, Zappa si mosse verso quello che definì uno «stile più casuale», dettato da «qualunque cosa suoni bene per un qualsiasi motivo».
Sebbene Zappa non utilizzi mai una serie di dodici suoni, un certo grado di saturazione cromatica è caratteristico di gran parte delle sue opere cromatiche.
Possiamo presumere che la conoscenza zappiana dell’inversione e/o della simmetria provenisse dai suoi studi sulla musica post-tonale (forse, in particolare, sulla musica di Webern) e non da un utilizzo tonale dell’inversione (come avveniva nelle fughe di Bach). Nelle opere cromatiche di Zappa, la simmetria è un elemento importante ma secondario. La sua tendenza a sovvertire la realizzazione di formazioni completamente simmetriche suggerisce che egli non era disposto a seguire il modello di Webern, la cui musica è più comprensivamente interessata alla simmetria. 
Intorno al 1977, Zappa iniziò a cercare un metodo per integrare meglio le sue melodie non diatoniche con i loro accompagnamenti di accordi. La sua soluzione a questo «problema» armonico fu la Chord Bible.
Una conseguenza dei suoi studi sulle partiture al college fu lo sviluppo di un’ammirazione per il metodo di costruzione degli accordi usato da Varèse. L’impulso verso un approccio più sistematico agli accordi nacque in parte dal suo interesse per la composizione di partiture orchestrali. Alla fine, il sistema ideato da Zappa fu un catalogo di accordi preferiti. Alcuni aspetti della Chord Bible trovarono la loro strada in vari brani composti durante il 1977-82. Dopo questo periodo, l’interesse di Zappa per la Chord Bible sembra diminuire. Nel 1982, egli acquistò un Synclavier, nel quale fu successivamente inserito il contenuto della Chord Bible. Probabilmente, le possibilità offerte dal Synclavier portarono Zappa a perdere interesse per la Chord Bible. David Ocker – copista di Zappa durante il periodo in questione – osserva che «quando arrivò il Synclavier, questo sistema fu presto dimenticato».

Un client indica genericamente un qualunque componente che accede ai servizi o alle risorse di un altro componente detto server. In questo contesto, si può quindi parlare di client riferendosi all’hardware oppure al software. Esso fa parte dunque dell’architettura logica di rete detta client-server.
Per estensione, il termine client indica anche il software usato sul computer-client per accedere alle funzionalità offerte da un server.

Appunti è un componente del sistema operativo o del gestore dell’interfaccia grafica, che gestisce lo scambio di informazioni tra le varie applicazioni in uso, tramite le funzioni di taglia e incolla, copia e incolla o drag and drop.
Alcuni programmi che prendono il nome di «gestore appunti» prevedono la possibilità di visualizzare snippet del materiale copiato, in alcuni casi permettendo di manipolare il contenuto degli appunti. Un esempio è Jumpcut (sul sistema operativo macOs).

Sono indicati col nome di snippet frammenti ed esempi di codice sorgente, di solito distribuiti nel pubblico dominio o come freeware.

L’odio verso gli altri è solo un banale riflesso dell’odio verso sé stessi.

Senza «Dio», i deboli e i malati si sentono dolorosamente soli e la vita per loro si fa insopportabile. Questi, infatti, proprio a causa della loro debolezza, avvertono la necessità di trovare un senso all’esistenza e lo trovano in «Dio», in un aldilà dove la loro misera condizione si trasformerà in un’appagante riconciliazione con «Dio» stesso. Tuttavia, è proprio la capacità di fare a meno di un senso, che determina la forza di un individuo. Il più forte accetta e dice sì anche alla verità più tremenda, anche a quella che dice che non esiste alcun dio, alcuna vita futura, alcun principio morale assoluto e inattaccabile.

Una grande massa di qualsiasi materiale bilancerà una massa più piccola e più densa di qualsiasi materiale, a seconda della lunghezza dell’aggeggio su cui penzola e del punto di equilibrio scelto per facilitare il penzolamento. Il materiale bilanciato include cose diverse dalle note sulla carta. Se uno riesce a concepire qualsiasi materiale come un peso e qualsiasi idea di tempo come un equilibrio, è pronto per il passaggio successivo: gli oggetti di intrattenimento che derivano da quei concetti.

Negli anni ottanta, l’impatto principale del Synclavier non dipese dal suo sintetizzatore additivo interno ma dalle funzioni di campionamento e sequenziamento di alta qualità. Oggi, con sequenziatori quali Pro Tools o Logic Pro X, nessuno vorrebbe più lavorare in quel modo.

Il Synclavier originale è oggi disponibile grazie alla Arturia, che lo produce con il nome di Synclavier V. Esso è basato sul codice sorgente originale del Synclavier e la Arturia ha assunto Cameron Jones, uno degli sviluppatori originali della New England Digital.

A Vangelis non piacevano i dispositivi di campionamento orientati alla programmazione, come il Fairlight Cmi e non rimase impressionato da molti dei successivi sintetizzatori polifonici commerciali degli anni ottanta, come il Yamaha Dx7; tuttavia, utilizzò il campionatore Emulator Ii.
La tastiera preferita di Vangelis era il sintetizzatore polifonico Yamaha Cs-80, che egli iniziò a utilizzare nel 1977 e che gli permise di impiegare una tecnica di vibrato distintiva ed espressiva, variando la pressione esercitata sul tasto. Avrebbe usato questo strumento per tutti gli anni settanta e ottanta, al punto che i suoi timbri, le sue abilità e le sue idiosincrasie divennero strettamente associati alla sua firma musicale. In un’intervista del 1984, Vangelis descrisse il Cs-80 come «il sintetizzatore più importante della mia carriera e per me il miglior progetto di sintetizzatore analogico che ci sia mai stato».

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