Nello spartito di Pathos the Inconsistent (2023), mancava qualche bequadro ed io ho rimediato ma rimane il fatto che dopo alcuni giorni, preferisco sempre eliminare i progetti e tenermi solo la versione definitiva: in Pdf, nel caso della musica scritta; in Wav, nel caso della musica prodotta.
Non mi piace l’idea di dover ritornare infinite volte su ciò che è stato già concluso. Non mi piace conservare cose inutili.
Che ore sono?
Le sedici e nove.
Che cos’è la vita?
Un mistero perenne.
Sei soddisfatto della musica che hai scritto finora? Abbastanza…
Quand’è che hai deciso di non esibirti più?
Credo sia successo all’inizio del 2015.
Quand’è che ti sei esibito per l’ultima volta?
Non ricordo la data esatta ma era l’ottobre del 2013.
E con quale strumento ti sei esibito? Con un pianoforte digitale. Che cosa hai suonato? Diverse, lunghe improvvisazioni.
Come si chiama il luogo in cui ti sei esibito? Non so se esiste ancora ma si chiamava Mags Academy. Sei felice? Sì.
Che droghe hai assunto, oggi? Di mattina, un caffè lungo accompagnato da un bicchiere di seltz; verso le ore tredici, un’insalata calabrese accompagnata da un paio di Bud. Che differenza c’è tra registrare musica e programmare musica? Nel primo caso, premi dei tasti (o pizzichi delle corde o percuoti dei tamburi eccetera); nel secondo caso, manovri un topo.
E la composizione musicale? Quella avviene prima – almeno per me – e non ha nulla a che vedere con il modo in cui si decide di produrre un determinato brano.
Che cosa ne pensi dell’albo Argus (1972)?
Preferisco roba più interessante.
Che cosa cambieresti della tua vita? Nulla. Che cosa ne pensi della «fine dei tempi»? Una locuzione priva di senso. Qual è la musica zappiana che preferisci? Quella che Frank ha prodotto negli ultimi nove anni della sua vita (1984-93). Che cosa nei pensi dei cristiani? Possiamo parlare soltanto di ciò che esiste. Giusto. Riformulo: che cosa ne pensi dei sedicenti cristiani? Difficile, immaginare qualcosa di più ridicolo.
Sei soddisfatto della musica che hai scritto finora? Abbastanza…
Quand’è che hai deciso di non esibirti più?
Credo sia successo all’inizio del 2015.
Quand’è che ti sei esibito per l’ultima volta?
Non ricordo la data esatta ma era l’ottobre del 2013.
E con quale strumento ti sei esibito? Con un pianoforte digitale. Che cosa hai suonato? Diverse, lunghe improvvisazioni.
Come si chiama il luogo in cui ti sei esibito? Non so se esiste ancora ma si chiamava Mags Academy. Sei felice? Sì.
Che droghe hai assunto, oggi? Di mattina, un caffè lungo accompagnato da un bicchiere di seltz; verso le ore tredici, un’insalata calabrese accompagnata da un paio di Bud. Che differenza c’è tra registrare musica e programmare musica? Nel primo caso, premi dei tasti (o pizzichi delle corde o percuoti dei tamburi eccetera); nel secondo caso, manovri un topo.
E la composizione musicale? Quella avviene prima – almeno per me – e non ha nulla a che vedere con il modo in cui si decide di produrre un determinato brano.
Che cosa ne pensi dell’albo Argus (1972)?
Preferisco roba più interessante.
Che cosa cambieresti della tua vita? Nulla. Che cosa ne pensi della «fine dei tempi»? Una locuzione priva di senso. Qual è la musica zappiana che preferisci? Quella che Frank ha prodotto negli ultimi nove anni della sua vita (1984-93). Che cosa nei pensi dei cristiani? Possiamo parlare soltanto di ciò che esiste. Giusto. Riformulo: che cosa ne pensi dei sedicenti cristiani? Difficile, immaginare qualcosa di più ridicolo.
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