03 September 2023

La caffeina – o teina – è un alcaloide naturale presente nelle piante di caffè, cacao, , cola, guaranà e mate e nelle bevande da esse ottenute. È a volte citata con i suoi sinonimi guaranina e mateina, chimicamente identificabili nella stessa molecola.
La caffeina fu isolata dai chicchi di caffè nel 1819 dal chimico tedesco Friedlieb Ferdinand Runge che la chiamò «Kaffein» ed è presente in foglie, semi e frutti di queste e diverse piante come il guaraná, il tè o la cola, dove agisce come insetticida naturaleparalizzante o con effetto comunque tossico per insetti e altri artropodi che le mangiano.
Nell’uso umano è più comunemente consumata come infuso da semi e foglie di caffè e tè, così come anche in molti alimenti e bevande contenenti prodotti a base di noce di cola. La caffeina è anche componente di complessi chimici poco solubili, che si trovano nel seme di guaranà e nelle foglie di tè.
La grande popolarità delle bevande contenenti caffeina (caffè e tè anzitutto) rende questa sostanza psicoattiva, dall’effetto stimolante, la sostanza psicoattiva più diffusa e la più consumata nel mondo, essendo utilizzata sia a scopo ricreativo sia medicalmente.
La caffeina è legale in tutti i Paesi, a differenza di altre sostanze psicoattive e accettata o tollerata da pressoché tutte le principali religioni. Nel Nord America il novanta percento degli adulti consuma caffeina giornalmente.
La caffeina ha una dose tossica e letale, facilmente superabile nell’uso della stessa come prodotto puro, chimico farmaceutico, dose invece raggiungibile solo con un forte abuso degli alimenti che la contengono naturalmente; la dose letale orale nell’uomo dipende dalla sensibilità ma è di circa centocinauanta milligrammi per ogni chilogrammo.
Non devono essere dimenticati i potenziali effetti negativi per la salute risultanti comunque da un abuso degli stessi alimenti che provocano una forma di 
dipendenza conosciuta come caffeinismo.
L’estrazione per l’ottenimento della sostanza pura è operata direttamente su chicchi di caffè per potere ottenere successivamente da questi una bevanda dalle caratteristiche organolettiche equivalenti ma decaffeinata.
Il solvente maggiormente utilizzato nell’industria è l’anidride carbonica supercritica. Dopo l’evaporazione del solvente la caffeina è purificata e utilizzata nell’industria chimica, alimentare e farmaceutica.

La suola è la parte inferiore della calzatura a diretto contatto con il terreno. È la parte principale di una calzatura, destinata a proteggere la pianta del piede.
Le suole sono state realizzate per secoli:
i) in legno per gli zoccoli; 
ii) in paglia o altre fibre intrecciabili per sandali e ciabatte; 
iii) in cuoio o in gomma per altre tipologie. 
Con l’invenzione delle materie sintetiche si cominciarono a usare mescole di tecnofibre come:
i) il vibram per gli scarponi; 
ii) l’Eva e il 
phylon per le scarpe sportive.
Nelle scarpe e negli stivali la suola è collegata alla tomaia con incollaggio o cucitura (manuale per le scarpe più costose).
Alla parte posteriore della suola si applica il tacco, mentre nella parte anteriore della suola può essere presente un rialzo chiamato 
plateau. Il punto più stretto posto tra il tacco e la punta della suola di una scarpa prende il nome di fiosso.

La scarpa è un accessorio del vestiario. Essa riveste e protegge il piede e permette a chi lo indossa di camminare più facilmente su ogni superficie. È solitamente realizzata in stoffa, cuoio o vari materiali sintetici ed è costituita da una parte inferiore che poggia a terra – la suola – e da una parte superiore più o meno estesa, detta tomaia, che ricopre il dorso del piede fino all’altezza del malleolo.
Una scarpa può avere la suola piatta o essere dotata di un 
tacco, che conferisce una maggiore altezza a chi la indossa. La tomaia può essere dotata di una stringatura, la quale permette alla calzatura di aderire più strettamente al piede di chi la indossa.

Il fottuto cavalletto centrale è stato eliminato alle ore dodici e quaranta circa.
La vita è bella.

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