24 October 2023

1. Non c’è nulla di eroico, in un pagliaccio che se ne sta nascosto dietro un soprannome, mentre blatera di «annientare i criminali» e non si accorge di essere l’unico, vero criminale. 2. Il male non esiste, così come non esiste il bene. L’amore è sempre al di là del bene e del male. 3. Il continuo tentativo di screditare il corpo è la principale caratteristica del decadente, il quale rinuncia alla vita e blatera di «nobiltà e forza» – a lui precluse. 4. Il forte non perde tempo a sentenziare circa la natura della forza ma si limita a esercitarla: ad esempio, creando opere d’arte. 5. Le illusioni e le menzogne sono per il debole e inferiore; la realtà e la «verità» sono per il forte e superiore. La più grande illusione e menzogna di tutti i tempi è «Dio»; la più grande realtà e verità è che nessuno sa niente di niente. 6. I migliori non odiano nessuno e si limitano a negare ciò che non ha valore, come – ad esempio – la ridicola idea di «Dio». In questo c’è la più grande purezza e il più grande amore per la vita e per la realtà; i più volgari, invece, si bevono tutto sulla fiducia e così facendo, offendono la propria intelligenza. 7. Il più grande vizio di tutti i tempi è il «cristianesimo». 8. Lo stolto crede che l’apparenza sia «vana», mentre in realtà essa è tutto; il sapiente, invece, si è liberato di queste sciocchezze ed è immerso nella vita e nel mondo, fino alla fine. 9. Per l’uomo creativo ed egoista, utilizzare occasionalmente frammenti sonori derivanti da esseri mal riusciti – trasformandoli facilmente in vera musica – è un divertimento occasionale, oltre che un’ennesima prova della sua capacità di trasformare la merda in oro (così come Gesù trasformava l’acqua in vino). 10. Il pensiero sarà sempre inferiore all’istinto, che rimane la più alta forma di intelligenza. Solo i più stolti lo mettono al primo posto, senza accorgersi che esso è soltanto un giocattolo nelle mani del corpo, anzi una piccola parte del corpo. 11. La «virtù» è per il debole che vorrebbe dimostrare di essere forte; il forte non deve dimostrare nulla e si limita ad essere. 12. Lo stoicismo è una sciocchezza ed è imparentato con il tragicomico «cristianesimo» e con la sua morale da schiavi. 13. Chi si definisce «creativo e audace» ma dimostra costantemente di essere sterile e vigliacco (oltre che meschino e infame) rappresenta il massimo del disagio. 14. Il forte non dice né sì né no ai vizi: lascia che sia il suo corpo – con la sua saggezza infinita – a decidere, volta per volta; e il suo corpo dice sempre di no al più grande di tutti i vizi: il «cristianesimo». 15. L’altruismo è menzogna, poiché si trasforma facilmente nel suo opposto; l’uomo saggio è disponibile e generoso ma non «altruista». 16. Il sapere, la logica e il pensiero sono strumenti del corpo, il quale li utilizza a suo piacimento; l’istinto, il caso e il bisogno regnano su tutto da sempre. 17. Il caos è la realtà. I più malati e perversi lo vedono come «la grande e comoda scusa dietro la quale nascondere la propria natura criminale», il che dimostra che avrebbero bisogno urgente di cure specialistiche. 18. Il forte attacca, se gli va; il debole ed effeminato si vendica maldestramente e si illude di «rendere il danno moltiplicato» e di «sovrastare il forte» ma di fatto riesce solo a far ridere i polli e non sovrasta nulla, oltre a dimostrare di essere meschino e patetico… capace di legarsi al dito un piccolo torto anche per anni, invece di andare oltre, come fanno gli uomini. 19. Un uomo forte non è così stupido da porsi il «problema» di «dominare sul proprio corpo, sui propri bisogni e sui propri impulsi», perché sa che si tratta di una sciocchezza masochistica. Egli lascia che sia il suo corpo a decidere, poiché ha riconosciuto che non vi è nulla di più grande. 20. La mente è nulla, senza il corpo; di più: la mente è parte integrante del corpo e non vi è alcuna separazione, tranne per i peggiori psicopatici e ingenui. 21. Il debole, sterile e mediocre blatera di «anima»; il forte, creativo e libero sa bene che l’anima è solo una parte del corpo. 22. Il vero criminale e debole si riconosce subito da tre caratteristiche: i) si crede «altruista», pur essendo malvagio; ii) giudica moralmente tutto e tutti; iii) intrattiene un rapporto immaginario con una figura immaginaria che egli chiama «Dio». 23. La programmazione e il furto musicale sono per i più grandi in assoluto (basti pensare a Zappa, Bartók e Stravinskij); i deboli e sterili, invece, si masturbano il cervello con ridicoli e oziosi preconcetti quali «l’assoluta necessità di suonare in prima persona la propria musica», senza accorgersi che la cosa non ha la minima importanza, rispetto al risultato. 24. Lo sterile e impotente in campo musicale emette giudizi insensati e da incompetente, come quello secondo cui «rubare frammenti di brani altrui, storpiarli e ripeterli in varie tonalità è una cosa da condannare»… mentre in realtà, l’azione da esso descritta è semplicemente uno dei tanti procedimenti che un compositore può utilizzare, adoperato infatti dai più grandi compositori di tutti i tempi. Naturalmente, egli (lo sterile e impotente) non riesce a creare nulla di bello o valido (né suonando né programmando né scrivendo né registrando) e si limita a emettere queste sentenze oziose e demenziali, generate dal pregiudizio. 25. Il debole, mediocre e limitato si illude con puttanate quali «il sesto senso» o la fede nell’idea che «c’è molto altro»; il forte ride di tutto questo. 26. La via facile e veloce è per i deboli e mediocri – si pensi ad esempio ai «cristiani», che si ritrovano tutte le «verità» già preconfezionate; la via tortuosa e lunga è per i forti e rari – si pensi ad esempio a Nietzsche, che era in anticipo di cento anni sul resto del mondo e ha seguito soltanto sé stesso. 27. Il debole e stolto crede di essere un uomo creato da «Dio», frutto di un progetto intelligente, di amore e di logica; il forte e libero non crede in niente e non si lascia infinocchiare da queste puttanate per stolti. 28. Non esiste alcun tribunale di «Dio» né alcuna «giusta e perfetta retribuzione» per nessuno. 29. Nietzsche è per gli spiriti liberi; Platone è per gli stolti e deboli – e rappresenta l’inizio della decadenza dei Greci. 30. L’inferiore e volgare odia Nietzsche; lo spirito libero lo ama e lo rispetta. 31. Il pensiero e il sapere – generati dal corpo e dall’istinto – sono per gli uomini, non per le bestie «cristiane». 32. La materialità è tutto, il tempo non esiste e nessuno sa nulla circa il mistero della vita. 33. L’anima è semplicemente il corpo.

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