26 October 2023

1. Noi respingiamo l’idealismo e sosteniamo il primato del corpo come fonte di ogni interpretazione.
2. È il corpo – non l’anima – la parte dell’uomo che conosciamo meglio. Noi conosciamo meglio il nostroo corpo, che la nostra «anima».
3. Noi non separiamo l’«anima» dal corpo ma riteniamo le due parti indissociabili, interconnesse, un tutt’uno.
4. Le forme della nostra comprensione della vita vengono, in primo luogo, dalla nostra organizzazione fisiologica, mentre le funzioni considerate tradizionalmente «alte» (p. es. il pensiero) sono ​​soltanto forme derivate.
5. Noi non mettiamo l’apparenza contro la realtà: al contrario, riteniamo che l’apparenza sia la realtà. 
6. In noi non c’è una preferenza particolare per qualcuno dei cinque sensi: essi sono tutti sullo stesso piano.
7. Noi siamo presenti qui, ora, in modo immediato e naturale, siamo presenti come sensibilità e come percezione.
8. Noi apprezziamo i filosofi presocratici, perché si tratta di una cultura Greca fondamentalmente anti-idealista, che riconosce il primato del corpo. Per il destino dell’umanità è di importanza decisiva che la cultura inizi a buon diritto: il buon diritto è il corpo, l’aspetto fisico, la sua cura, la fisiologia – e il resto viene da sé. Ecco perché i Greci rimangono il primo evento importante nella cultura dell’umanità. Sapevano – e hanno fatto – ciò che era necessario. Il «cristianesimo» – che disprezzava il corpo – è stato finora la più grande sciagura del genere umano.
9. Il «cristianesimo» è il platonismo dei poveri: serve ad arruolare i semplici di spirito, le persone con poca o nessuna istruzione. È il «pensiero» maggioritario e dominante – che affligge il mondo, che impedisce all’uomo di evolversi, di andare avanti, di progredire.
10. Noi rifiutiamo, neghiamo il dualismo tradizionale dell’opposizione tra «anima» e corpo, poiché essi sono una stessa identica cosa, senza alcuna distinzione. 
11. Le teorie spiritualiste della metafisica classica e storica mortificano e ignorano ciò che l’uomo è. Il loro concetto di «essere» non è coerente con ciò che è veramente umano.
12. I convertiti, i credenti, i religiosi sono malati. La santità è solo il sintomo di un corpo impoverito, snervato, inguaribilmente guasto
13. Le religioni, le credenze in «Dio» sono filosofie di morte.
14. Il «cristianesimo» è il crimine per eccellenza, il crimine contro la vita. Il «cristianesimo» ha inventato l’«anima» e lo spirito, al fine di rovinare il corpo e renderlo malato. Da qui, la mortificazione della sessualità, nel «cristianesimo», dove l’amore per il corpo è visto come «qualcosa di impuro».
15. Il corpo è superiore alla mente sul piano dell’intelligenza e non solo su quello delle passioni. Il corpo racchiude e governa la mente e non il contrario.
16. Il corpo non è una cosa ma
un movimento, una raccolta, una pluralità di forze, di volontà di potenza. Tutte le forze trasmettono informazioni, non meccanicamente ma secondo un ordine morale: questi messaggi sono manifestazioni della volontà. Questo metodo di comunicazione è una lotta costante, lunga e talvolta violenta.
17. Il corpo è la migliore guida, perché è simbolo della volontà di potenza. 
18. La malattia non è una causa ma un effetto della decadenza.

È sempre molto divertente leggere le incredibili puttanate che il piccolo criminale sordo scrive, specie quando emette sentenze demenziali e menzognere circa la musica. Qualche gustoso esempio:

C’è chi realizza musica spazzatura e di bassa lega (magari rubata in parte e programmata); dall’altro lato c’è chi, invece, parla in modo sapiente di grande musica.

Abbiamo già analizzato il suo tragicomico pregiudizio contro la programmazione musicale, che egli vede come «inferiore all’esecuzione», senza sapere che essa è semplicemente un’altra forma di esecuzione, peraltro nettamente superiore se – e quando – si tratta di eseguire composizioni ineseguibili. (Gli esempi sono infiniti ma solo per chi non è ignorante come una capra…) Stesso discorso per la sua incapacità di comprendere la differenza tra rubare (attività tipica dei veri compositori) e imitare (attività tipica dei mediocri e ad esso molto familiare).
Ancora una volta: una persona normale si limiterebbe a dire, «Personalmente preferisco questo a quello» ma il nostro amico subnormale ha questa esigenza (tipica dei fanatici) di sentenziare circa che cosa sarebbe meglio, che cosa sarebbe peggio, che cosa sarebbe giusto, che cosa sarebbe sbagliato eccetera, facendo immancabilmente la figura dell’idiota.
Per quanto riguarda il suo evidente lodarsi, scrivendo, «C’è chi parla in modo sapiente di grande musica», le risate aumentano, poiché egli è tutto fuorché un sapiente – perlomeno in musica – e non va mai oltre parole come «epico», «sublime», «siderale», «elegante», «bassa lega», «titanico», «perla», «pattume» eccetera: il nulla versato sul niente. Le sue divertenti «recensioni» ci fanno sempre pensare a una frase di Martin Mull: «Scrivere di musica è come ballare di architettura.» 
Il massimo della demenza, tuttavia, lo raggiunge quando arriva a sentenziare circa la natura stessa della musica (apriti cielo!) e circa il prototipo «corretto» di musicista, bollando come «rumore» tutto ciò che non corrisponde alla sua imbarazzante sentenza: 

La musica è l’espressione sonora delle emozioni di un artista musicale, il quale la scrive, la compone e la suona. Tutto il resto è rumore.

Qui, l’unica cosa da fare è quella di
ridere all’infinito, poiché ogni singola parola scritta è una menzogna, quindi non vale la pena nemmeno cominciare a smontare tutte queste sciocchezze.
Diremo solo che questo esilarante soggetto percepisce chiaramente
tutto alla rovescia e scambia costantemente le cause con gli effetti, i pregi con i difetti, i talentosi con i mediocri, i grandi con i piccoli, le abilità con le disabilità eccetera, con l’aggravante che si occupa di un campo nel quale non ha la minima autorità o autorevolezza, anche perché non ha mai prodotto nulla di minimamente decoroso, in musica.
Abbiamo un primato da registrare!

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