Il pensiero di Nietzsche, per quanto indipendente, si inserisce nella corrente dell’esistenzialismo: egli è considerato come uno dei pensatori più complessi di tutta la filosofia addirittura mondiale, dato il suo modo di filosofare. Ancora oggi è definito uno spartiacque tra la filosofia ottocentesca e novecentesca ed è indubbiamente uno tra i pensatori più influenti della cultura e della filosofia del ventesimo secolo.
Nietzsche è uno di quei pensatori che possono a buon titolo essere annoverati tra i «grandi» della filosofia. Come un candelotto di Tnt egli ha fatto comparsa nella storia della filosofia, distruggendo buona parte di quello che prima vi era stato e tracciando un solco con il quale i pensatori successivi non hanno potuto fare a meno di confrontarsi.
Il suo pensiero è magma fluente, non incanalabile negli schemi concettuali tradizionali: un pensiero poliedrico, dalle mille sfumature.
Mille interpretazioni sono state date alla sua straordinaria opera: è quasi impossibile tenere insieme un dire così sfumato e controverso.
La volontà di potenza è la forza creativa propria dell’uomo e di ogni forma di vita, tale da trascendere ogni formalizzazione. Essa rappresenta l’essenza autentica della vita umana.
L’oltreuomo è colui che è capace di assumere su di sé tutto il peso – e la leggerezza – della piena espressione della volontà di potenza. La volontà di potenza è un «volere che può», un «poter essere-oltre».
Il nichilismo passivo – conseguenza della scoperta dell’inesistenza di un unico scopo della vita – può essere superato solo con un accrescimento dello spirito personale, il quale apre le porte a una nuova epoca in cui l’uomo è libero dalle catene e dai falsi valori impostosi con la filosofia di Socrate.
Anche Platone ha indirizzato la vita verso un mondo astratto e irreale e in questo processo di decadenza si inserisce poi il «cristianesimo». Quest’ultimo ha prodotto un modello di uomo malato e represso, in preda a continui sensi di colpa che avvelenano la sua esistenza, dettati dal motto «cristiano» del continuo «pentimento» e della richiesta implorata di «salvezza» e «perdono».
22 December 2023
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