Per quale motivo l’aborto umano (*1994) insista nell’affermare che noi «saremmo stati rifiutati da lui», quando la realtà è che siamo stati noi a sbarazzarci di lui (la sua frase, «Egli mi ha bloccato su Facebook» lo conferma), rimane un mistero, perfettamente in linea con il suo abituale modo di percepire la realtà alla rovescia. Stesso discorso per il suo vedere «vendetta», laddove da parte nostra c’è soltanto divertimento, creatività e gratitudine per le risate che egli ci permette di farci, da quasi tre anni. Non siamo certo noi, quelli che amano definirsi «cristiani vendicatori», non siamo certo noi, quelli che scrivono, «Io amo la vendetta», non siamo certo noi, quelli che affermano di sperare nella nostra morte eccetera. Noi non abbiamo nulla contro il paziente K. e gli auguriamo una lunga vita! Egli ci offrì la sua amicizia virtuale anni fa (verso la fine del 2018), insieme a una serie infinita di complimenti circa la nostra musica. Anni dopo (nel 2021), egli diventò improvvisamente nostro nemico e nostro denigratore, in concomitanza con la pubblicazione – da parte nostra – di alcune eccellenti citazioni nicciane. Lo scopo di quella pubblicazione era – per noi – quello di avere la conferma che egli fosse un fanatico e un intollerante da evitare come la peste. La conferma arrivò e così, lo bloccammo su Facebook (dove egli ci scriveva spesso). La successiva composizione – da parte nostra – di brani come La vendetta del paziente K. (2021), ha a che fare unicamente con la nostra creatività e con il nostro disprezzo. Nessuna vendetta, nessun rancore, nessuna rabbia, nessuna ira – da parte nostra: solo divertimento, creatività, risate e amore per la vita. Breve dichiarazione 1. La nostra musica (tutta) non ha nulla a che vedere con concetti decadenti e infimi come la «vendetta», di cui non sappiamo nulla. 2. Non abbiamo la più pallida idea di che cosa sia questa strana cosa chiamata «vendetta». 3. L’unica persona autorizzata a parlare di noi siamo noi. Chiunque lo faccia al posto nostro, sta parlando di sé. 4. Proviamo gratitudine per il ragazzo nascosto dietro il titolo di un nostro singolo, pubblicato il 31 ottobre 2021. Grazie a codesto benefattore, noi ridiamo da tre anni (quasi) e ci compiacciamo di non essere come lui. 5. Brani dilorenziani quali Il cristiano immaginario (2023), Kasus and Jesus (2022) e La vendetta del paziente K. (2021) ci riempiono di orgoglio e soddisfazione… e noi non possiamo fare a meno di esprimere la nostra gratitudine per il ragazzo che a suo tempo, ci ha ispirato, nel mettere insieme codesti gioielli. 6. A chiunque si nasconda dietro il titolo del nostro singolo Kasus Pathos (2021), noi diciamo grazie, senza alcun rancore per le sue avventate – e poetiche – affermazioni circa la sua speranza in una nostra prossima morte.
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