21 March 2023

1. Coloro i quali credono ci sia qualcuno che vorrebbe mettersi «in competizione con essi», quando in realtà nessuno li caga in alcun modo. Fenomeni curiosi e paradossali.
2. Coloro i quali mettono sullo stesso piano il vizio di mangiare e la necessità di dormire, nonostante il fatto che le due cose siano totalmente opposte (dormire dà energia; mangiare toglie energia).
3. Coloro i quali si vantano di «non avere vizi» ma non si sono accorti che anche mangiare è un vizio, infatti esistono centinaia di esempi di persone che hanno vissuto per mesi o addirittura per anni senza mangiare.
4. Coloro i quali tradiscono costantemente sé stessi ma non riconoscono di farlo – il che rappresenta un ulteriore tradimento di sé stessi.
5. Coloro i quali non riescono a capire nemmeno la differenza tra essere altruisti ed essere disponibili e che quindi fanno esempi relativi al non essere disponibili, tentando di farli passare per esempi relativi al non essere altruisti. 6. Coloro i quali si vantano di non avere vizi ma sono schiavi del più terribile e perverso dei vizi: il cristianesimo.
In sintesi: coloro i quali sono disperatamente stupidi ma con l’aggravante che sono pure presuntuosi, tanto da mettersi in competizione con chi non riesce nemmeno ad accorgersi della loro semi-esistenza.

Gli uomini parlano per esperienza diretta; gli ominicchi parlano per luoghi comuni non verificati.

Anche l’uomo nobile presta soccorso allo sventurato ma non per pietà: per un impulso generato dalla sovrabbondanza di potenza.

Superando ogni schema morale o speculativo, sono in grado di accettare l’arbitrarietà degli inaspettati accadimenti umani, poiché non cerco la consolazione dei mali passati o di quelli che mi affliggono né tento di scansare il futuro affidandomi alla prevedibilità causale: io sono al di là del tempo, nella dimensione dell’eterno ritorno.

Gloria ai veri, ai creativi, agli spiriti liberi, agli egoisti, ai temerari, ai nobili e a chi non rinuncia al mondo… ma soprattutto gloria a chi non si lascia ingannare dal ridicolo e infantile concetto di «bene e male» ma si pone sempre al di là di codesta falsa dicotomia.

Per quanti sintetizzatori è stato scritto il pezzo Cano (2023)?
Quattro.
A un anno e nove giorni di distanza dalla composizione dell’ormai classico Kasus Pathos (2021) hai composto Pathos Kasus (2022). Come mai?
Boh, mi andava di farlo…
Che differenze ci sono tra i due brani?
Il primo è per sintetizzatore, mentre il secondo è per clavicembalo; il primo ha un andamento abbastanza veloce, mentre il secondo è molto lento, quasi da corteo funebre; nel primo ci sono alcune note staccate, mentre nel secondo ci sono delle note simili ma staccatissime; il primo non contiene citazioni, mentre il secondo contiene (nelle ultime due battute) le quattro note che introducono quella patetica canzone che i sedicenti Pink Floyd dedicarono (nel 1975) al disgustato Barrett.
Quali note?
Le seguenti: si bem.2-fa3-sol2-mi3.
Hai rubato il brano dei sedicenti Pink Floyd!
No, ho rubato quattro note e il brano rimane mio, tranne per gli analfabeti funzionali.
Sei soddisfatto di questo brano?
Ti dirò: mi piace moltissimo, forse addirittura più di Kasus Pathos!
Grazie.
Di nulla.

La prima volta che andai al Commonwealth Catania War Cemetery fu nel maggio del 1985. Avevo sedici anni e mi ci portò una ragazza di diciotto, su una Vespa V 50 Special (1982).

Il divertente fenomeno per cui i falsi, bugiardi e codardi danno del falso, bugiardo e codardo ai veri, sinceri e coraggiosi non smetterà mai di deliziarmi e di ricordarmi quanto io sia stato fortunato a non avere nulla in comune con certa spazzatura sperimentale generata (male) nella prima metà degli anni novanta. Naval Aviation In Art? è un lavoro eccezionale nella produzione di Zappa, perché si occupa specificamente della strumentazione in tutta la composizione. L’elemento centrale sono le note sostenute, che ogni poche battute cambiano posizione tramite una stringa di (principalmente) biscrome. Può essere visto come una sequenza enorme. Le altre parti suonano a malapena linee melodiche ma armonizzano questa sequenza tramite singole note che salgono e scompaiono di nuovo. La ricchezza di accordi atonali e combinazioni sonore è sorprendente.

Chi è stoico non è epico
bensì soltanto un emetico schiavo del senso morale ed etico sconfitto dai falsi concetti di vizio e peccato per tutta la vita sarà un condannato patetico poiché avrà subìto il sacrificio ultimo che non è né sublime né poetico.
Quando è stato composto Kasus Pathos? Il ventotto ottobre duemilaventuno. Quando componi, ti aiuti con il pianoforte (o con altri strumenti)? Generalmente, no: mi limito a scrivere le mie idee su pentagramma. Hai l’orecchio assoluto? No ma ho un ottimo orecchio relativo. Grazie. Di nulla.

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