13 July 2023

Che cos’è lo spirito puro?
Pura menzogna.
Che cos’è il sacerdote?
Un negatore e calunniatore e avvelenatore della vita.
Da che parte sta il «cristianesimo»?
Dalla parte di tutto ciò che è debole, vile, mal riuscito.
Che cos’ha insegnato il «cristianesimo»?
A considerare i valori supremi della spiritualità come peccaminosi, come ingannevoli, come tentazioni.
Che fare?
Ridere di pietà ed evitare i mal riusciti.

Nel mondo delle idee «cristiane», non esiste alcunché che abbia anche soltanto sfiorato la realtà.

Finché gli insulti provengono dai vermi, l’autostima è una certezza assoluta.
Coloro i quali, pur essendo dei patetici cafoni – capaci di scrivere schifezze come, «Nulla a cui spartire» – danno dell’ignorante ai loro dèi, totalmente e clamorosamente superiori ad essi da tutti i punti di vista, nessuno escluso.
Bisogna comprendere il triste dramma degli inferiori che non hanno nemmeno l’onestà di riconoscere la propria, evidente inferiorità.

Una delle principali caratteristiche degli inferiori è la seguente: quando si trovano al cospetto di qualcuno che è palesemente superiore a loro, non solo non riconoscono codesta superiorità (persino quando essa è plateale ed evidente come la luce del Sole) ma alla prima occasione, faranno di tutto per tentare di screditare quel qualcuno, persino contraddicendo tutto ciò che avevano espresso fino al giorno prima e confermando, quindi, la propria natura di isterici, incoerenti e meschini.

L’uomo sano, normale e tollerante, di fronte a una citazione non gradita, si limita a dire: «Non sono d’accordo con questa idea» e fine della storia. L’essere insano, anormale e intollerante, invece, di fronte a una citazione non gradita, impazzisce, tradisce sé stesso, tenta disperatamente di screditare – nei modi più impotenti e ridicoli e infantili – lo scrittore che ha osato esprimere (magari centocinquant’anni prima) un’idea a lui non gradita e «decide di interrompere la sua amicizia» con chiunque abbia osato citare quello scrittore e persino con chiunque sia amico del citante. Inoltre, si mette pure a screditare «l’amico ripudiato», facendo affermazioni totalmente opposte a quelle che aveva fatto fino al giorno prima e rendendo, quindi, plateale lo stato pietoso del proprio cervello.

La volpe non ha accesso all’uva e la definisce «acerba»; il mediocre non ha accesso alla gloria e la definisce «vana».

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