In Italia muore un ciclista ogni trentadue ore. Lo dice l’Istat, che mette a paragone i vari mezzi di locomozione e la loro pericolosità, snocciolando numeri impietosi per chi va sulle due ruote.
La percentuale di mortalità per chi sale sul sellino della bici, nel Belpaese, è del due virgola diciotto percento. Numeri che fanno dell’Italia il terzo Stato europeo per i decessi sulle strade urbane e che forniscono un quadro impietoso della situazione: nel 2017, sono morte duecentocinquantaquattro persone in seguito a incidenti stradali, mentre erano in bicicletta e nella sola Milano – tra il 2015 e il 2016 – sono scesi per sempre dal sellino centoquarantacinque ciclisti.
Diciassettemilacinquecentocentoventuno incidenti all’anno (quarantotto al giorno).
Il problema è che le strade fanno sempre più schifo, che siano passi di montagna o arterie cittadine. Buche, manutenzione inesistente, detriti e lavori rattoppati.
A questo deve aggiungersi l’atteggiamento di molti automobilisti.
Nel frattempo, la pila di merda alta un metro e ottantadue (*1994) prosegue – come di consueto – la sua antica pratica consistente nell’attribuire a noi (o ad altri) le sue caratteristiche, evidenti anche per un cieco:
i) la sua morbosità;
ii) la sua natura di stalker;
iii) la sua abilità nel realizzare spazzatura musicale;
iv) il suo rodimento che lo divora e lo porta a scrivere centinaia di parole inutili e arbitrarie, inventandosi una marea di stronzate circa il suo dio Di Lorenzo;
v) il suo comportamento passivo-aggressivo da manuale;
vi) la sua vita insulsa e miserabile da ventinovenne fallito sia nella musica sia nella vita;
vii) la sua collezione di flatulenze da due lire spacciate per musica, così lontana dalla collezione di capolavori musicali realizzati da noi (e apprezzati anche da lui ma solo fino al 13 agosto 2021);
viii) la sua disperata incoerenza spacciata per coerenza;
ix) la sua condizione di vecchio e infante e debole e sterile e impotente, così diversa dalla nostra condizione di uomo eternamente giovane e creativo e intelligente e felice e libero e perfettamente soddisfatto della sua vita – che non vuole cambiare di una virgola.
Bene, ancora una volta – come accade spesso da due anni – abbiamo riso di pietà e possiamo esprimere la nostra profonda gratitudine per la nostra vita, così diversa da quella del piccolo fanatico incapace.
Generalmente, non ci rivolgiamo mai allo sterco in modo diretto ma siamo incappati in un passaggio davvero esilarante e al quale risponderemo. Eccolo:
Tu vuoi sputare su Dio e offenderlo, proprio come con i cristiani? Io sputo su di te, ti getto via, ti privo di tutto e ti lascio senza niente, sia sul web sia nella vita reale.
No, coniglietto. Noi non vogliamo sputare né su «Dio» né sui «cristiani», poiché non è nostra abitudine sputare su ciò che non esiste.
Tu sputi su di noi e ci getti via e ci lasci senza niente sia sul web sia sulla vita reale?
Ah! ah! ah! ah! ah! Sei molto divertente e rappresenti il modello perfetto del pericoloso fanatico, potenzialmente omicida.
Non ti rimane che «venire a prenderci personalmente nella discarica in cui viviamo», proprio come hai scritto tempo fa in uno dei tuoi spassosissimi «momenti di ira».
Auguri per i tuoi sogni di gloria, siamo certi che con capolavori come Time (2022) ce la farai… ma solo a suo time!
Il «cristiano» si chiede ossessivamente come mai noi abbiamo pubblicato (in quel magico agosto del 2021) tutte quelle citazioni che egli definisce «anticristiane» ma che noi definiamo semplicemente intelligenti e geniali. Una domanda particolarmente stupida e infantile. Ecco alcune risposte:
1. Perché no?
2. Non sapevamo ci volesse il permesso di uno stronzetto nato ieri, per poter pubblicare – sia a casa nostra sia ovunque ci aggradi – alcune eccellenti citazioni dei nostri autori preferiti, che amiamo da sempre.
3. Avevamo notato che il nostro «amico» era un fanatico, intollerante e malato di mente, pronto a impazzire di fronte a qualsiasi messa in discussione della sua ridicola «fede» e ci eravamo detti: «Scommettiamo che se pubblichiamo qualche citazione del buon vecchio Friedrich, il ‹cristiano› si arrabbia tantissimo e si offende e ‹decide di interrompere questa amicizia›, facendoci un grosso favore?»
Naturalmente, vincemmo la scommessa con noi stessi e scoppiammo a ridere, di fronte alla sua tragicomica reazione: cancellare tutti i video che ci aveva dedicato e cancellare tutti i commenti sulla nostra «stupenda musica» e scrivere, poco dopo: «Ho deciso di interrompere questa amicizia.»
Ah! ah! ah! ah! ah!
Il fatto, poi, che ancora oggi il bevitore di succo di mela verde scriva in giro che noi «ci siamo rimasti male per essere stati mollati»… è una delle cose più esilaranti e surreali che abbiamo mai visto in tutti i nostri 55 anni di vita!
D’altra parte, è tipico di questo fenomeno da baraccone: egli vede la realtà alla rovescia e in questo caso vede «rabbia» laddove ci sono gioia e liberazione e l’unico arrabbiato è ovviamente lui.
Per quanto riguarda l’altra domanda che il ciclista continua a porsi – e cioè «perché noi abbiamo composto brani come Kasus Pathos (2021) o La vendetta del paziente K. (2021) eccetera – be’, è una domanda altrettanto stupida: noi siamo compositori e produciamo continuamente musica di tutti i tipi (sia seria sia faceta ma sempre valida) e facciamo quello che ci suggerisce il nostro istinto, com’è tipico di ogni vero uomo e di ogni vero artista.
Speriamo che il distruttore di costole altrui possa finalmente trovare la pace, dopo le nostre risposte sincere e autentiche.
Il frontman dei Doors, oltre che per aver rappresentato una personalità dalla cultura sconfinata, è noto per essere stato l’ultimo dei poeti maledetti ma se davvero volessimo indagare a fondo riguardo l’origine del suo pensiero, non potremmo non passare per gli scritti di uno dei filosofi più originali e complessi della storia: Friedrich Nietzsche.
Quando Jim Morrison si diplomò, al posto di farsi regalare un’auto come tutti i suoi coetanei pensò bene di chiedere in dono ai suoi genitori l’intera opera del filosofo tedesco, dalla quale trasse degli spunti e delle intuizioni che stanno alla base della sua musica, della sua poesia e della sua stessa esistenza.
Il re lucertola seguì uno stile di vita completamente opposto rispetto alla morale comune, dedicando la propria vita all’esplorazione di sé stesso, alla propria arte e all’instancabile ricerca della propria libertà.
Tutto ciò non può non ricordare la condotta predicata dal filosofo tedesco per raggiungere ciò che egli indicava come l’Oltreuomo, obiettivo che per certi versi Morrison sembra aver perseguito.
Ecco una frase che è totalmente folle, demenziale, violenta, criminale e assurda:
Io definisco traditori coloro che negano Dio.
Traduzione: «Se un uomo è sano e non soffre di allucinazioni e non coltiva un rapporto immaginario con un’entità immaginaria è un traditore.» Questa frase – scritta recentemente dal ciclista sordo e recensore di sé stesso – è il perfetto manifesto del fanatismo e dell’intolleranza.
Ecco che cosa significa essere dei nemici della vita ed ecco perché noi, nell’agosto del 2021, avevamo cominciato a maturare la voglia di liberarci di certa spazzatura tossica e dannosa.
Il nostro istinto infallibile ci suggerì di farlo nel migliore dei modi e cioè, pubblicando alcune splendide frasi nicciane che avrebbero fatto uscire allo scoperto la pazzia di quel povero disadattato e avrebbero fatto sì che egli si togliesse dalle scatole da solo (cosa di cui lo ringraziamo ancora).
Quanto aveva ragione, Nietzsche: il «cristianesimo» è stato il più grande disastro dell’umanità.
25 August 2023
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