Le batterie agli ioni di litio contengono un elettrolita infiammabile e se danneggiate o caricate in modo errato possono provocare esplosioni e incendi, inoltre possono rompersi, prendere fuoco o esplodere quando sono esposte alle alte temperature o alla luce diretta del Sole. Cortocircuitare una batteria al litio può causare incendi ed esplosioni.
Il contenitore di una batteria agli ioni di litio non dev’essere mai aperto per nessun motivo. Esse contengono dispositivi di sicurezza: se danneggiati, possono anche causare l’incendio o l’esplosione della batteria. Questi dispositivi di sicurezza possono talvolta risultare inefficaci, per esempio nel caso in cui vi siano contaminanti all’interno delle singole celle. Il richiamo di più di dieci milioni di batterie utilizzate in laptop Asus, Dell, Apple, Lenovo/Ibm, Panasonic, Toshiba, Hitachi, Fujitsu e Sharp da parte della Sony a metà del 2006 fu una conseguenza della contaminazione interna da parte di particelle metalliche.
Sotto certe circostanze, queste particelle possono perforare il separatore, cortocircuitando la batteria e convertendone rapidamente tutta l’energia in calore.
Il richiamo delle batterie per laptop prodotto dalla Dell nel 2006 non è stato il primo ma solo il più grande. In seguito ci sono stati numerosi richiami di batterie agli ioni di litio in telefoni cellulari e laptop dovuti a problemi di surriscaldamento.
Nel 2004, la Kyocera Wireless richiamò circa un milione di batterie usate nei telefoni. Nel dicembre del 2009, la Dell ritirò circa 22.000 batterie dal mercato americano.
Il silenziatore è utilizzato per ridurre i rumori prodotti dai motori a scoppio utilizzati in ambienti dove devono essere rispettate le normative sull’inquinamento acustico (automezzi, compressori stradali, locomotori diesel e altri). Nel caso degli autoveicoli, dei motoveicoli e degli autocarri, il silenziatore è una parte dell’impianto di scarico ed è comunemente chiamato marmitta.
Applicato sui motori a quattro tempi, il silenziatore riesce a ridurre l’emissione sonora, generalmente a discapito delle prestazioni. La presenza di un silenziatore nell’impianto di scarico, genera un’onda di contropressione che, per quanto si cerchi di minimizzarla in fase progettuale, contrasta l’uscita dei gas di scarico dai cilindri, incidendo sul rendimento ai vari regimi.
Adoperando scarichi lunghi e/o con un diametro ridotto, si favoriranno i bassi regimi, invece con scarichi corti e/o con diametro elevato, si favorirà il funzionamento agli alti regimi.
Il silenziatore può essere realizzato in vari modi:
1. Scomponibile: tale tipologia permette l’apertura del silenziatore poiché lo stesso è tenuto chiuso o da rivetti o da viti; questo tipo di silenziatore permette la sostituzione del materiale fonoassorbente, così come la pulizia.
2. Monopezzo: tale tipologia non permette l’apertura del silenziatore e, in caso di ridotta funzionalità per usura, richiede la sostituzione.
3. Integrato: questa tipologia è tipica di alcuni scarichi per motori a due tempi, dove il silenziatore forma un unico elemento con l’espansione.
Abbiamo scoperto che il trovatello (*1994) ha ripreso con le sue violazioni, consistenti nel pubblicare screen di nostri commenti, senza occultare il nostro nome e cognome (violazione della riservatezza) e nello scrivere gravi offese associate al nostro nome e cognome (diffamazione aggravata), il tutto standosene ben nascosto dietro l’anonimato, come da tradizione familiare (la codardia sembra essere la principale caratteristica della sua stirpe).
Nulla di nuovo sotto questo cielo: gli escrementi rimangono tali e noi abbiamo già scelto da tempo di lasciarlo fare, poiché siamo sempre più convinti che essere insultati dal cristiano immaginario sia come ricevere medaglie al valore e ci lusinga sempre.
Come di consueto, la sua demenza raggiunge livelli elevatissimi, ad esempio quando afferma che noi avremmo «mentito», perché abbiamo scritto che nell’agosto del 2021, avevamo pubblicato un paio di citazioni nicciane, «mentre in realtà erano più di due.» Ah! ah! ah! ah! ah! Evidentemente, il cervello morto non ha mai sentito parlare di «modi di dire» e non sa che scrivendo «un paio» non si intende necessariamente «due» ma semplicemente «alcune». Inoltre, il poveraccio continua ad affermare che le frasi in questione sarebbero state «contro i cristiani», mentre noi diciamo da sempre che non esiste alcun «cristiano», tranne quel fesso di Gesù.
Poi, il decerebrato si lancia nelle solite affermazioni menzognere circa la nostra persona, scrivendo – ad esempio – che «al posto suo noi avremmo fatto lo stesso, se egli avesse offeso Mozart o Nietzsche.» Ah! ah! ah! ah! ah! Lo stesso… cosa? Diventare nemico di un presunto amico solo perché quel presunto amico pubblica qualche interessante citazione del Xix secolo? Ah! ah! ah! ah! ah! Infine, il ciclista inquisitore si premura di spiegare che egli «ha il diritto di scegliersi gli amici.» Ah! ah! ah! ah! ah! Ci mancherebbe! Chi glielo impedisce?
Forse, egli non ha capito che noi volevamo che si togliesse dalle palle – avendo intuito che era un povero fanatico, capace di scrivere puttanate come, «Mozart e Beethoven erano venduti a Lucifero» – e forse egli non ha realizzato che noi avevamo citato il meraviglioso Nietzsche proprio perché sapevamo come egli avrebbe reagito e cioè:
i) tradendo sé stesso;
ii) cominciando a scrivere malissimo di noi e della nostra musica, dopo quasi tre anni di elogi continui;
iii) liberandoci della sua noiosa presenza virtuale.
Egli vorrebbe far passare l’idea assurda secondo cui, noi «ci saremmo rimasti male per il suo abbandono», quando in realtà, noi abbiamo agito appositamente allo scopo di sbarazzarci di un simile ritardato.
Insomma, cazzate su cazzate, nel solito stile disonesto e infine una conclusione spassosissima:
Io non voglio avere niente a che fare con questo tizio. Per me lui non esiste (nella vita reale è un niente per me) ed è cosa morta e sepolta. Io non sono e non sarò mai amico di un individuo simile.
Ah! ah! ah! ah! ah!
Chi cazzo lo vuole come amico?! Cioè, questo coso è convinto che noi «lo volevamo come amico», quando in realtà egli ha fatto tutto da solo! Breve sintesi:
i) egli ci ha contattato privatamente, nel novembre del 2018;
ii) egli ci ha riempito di complimenti (alla nostra musica e alla nostra persona) per due anni e nove mesi;
iii) egli ci ha imitato in tantissimi modi (lo fa ancora oggi);
iv) egli è impazzito quando noi abbiamo pubblicato alcune citazioni veritiere sui sedicenti cristiani e da allora (13 agosto 2021) definisce bianco quello che prima definiva nero e viceversa.
Ah! ah! ah! ah! ah!
Questo imbecille è convinto che noi abbiamo fatto quelle richieste di rimozione video (più che altro nel 2021) «perché egli ci ha mollati.»
Ah! ah! ah! ah! ah!
Proprio non lo vuole capire che noi ci stavamo semplicemente divertendo a buttare giù qualche video che ci dava il vomito, un po’ come quando ci si diverte a sparare agli scarafaggi o ai topi: un passatempo come un altro, un’attività ricreativa e sportiva che ha fatto il suo tempo e che appartiene al passato.
Eppure, il geniale chitarrista ne parla e scrive sempre! Una vera ossessione!
Anche noi abbiamo ricevuto più volte falsi reclami su YouTube! Una volta (nell’ottobre del 2017), qualcuno è riuscito persino a far chiudere il nostro canale YouTube ma chi se ne frega? Non ne parliamo/scriviamo mai e nemmeno ci ricordiamo i dettagli.
Il bevitore di tè verde, invece, è ossessionato da questa vecchia faccenda insignificante.
Fossimo in lui, ci faremmmo due domande! Ah, no: uno che dà per «certo» che c’è Zio In Cielo Che Giudica I Peccati… non crediamo si sia mai fatto domande.
Ah! ah! ah! ah! ah!
Coloro i quali vedono «violazioni» laddove esse non esistono – ad esempio nella nobile arte di scrivere i propri pensieri senza mai nominare nessuno – e che al contempo non le vedono laddove esse sono plateali: ad esempio nella vergognosa pratica di pubblicare screenshot di commenti altrui senza occultare il nome dell’autore… oppure nella disgustosa pratica di offendere pubblicamente le persone riportando pure i nomi e i cognomi delle stesse… oppure nella vomitevole pratica di pubblicare foto altrui senza l’autorizzazione delle persone ritratte in quelle foto.
In sintesi: coloro i quali sono senza alcun dubbio dei piccoli criminali ma che per qualche strana ragione danno del «criminale» ai loro dèi, perfettamente in regola con la Legge.
Ogni riferimento al ciclista saputello è puramente casuale.
Spesso si confonde il terminale con il silenziatore.
Lo scarico di una moto comprende l’impianto completo con una prima parte, la cosiddetta pancia, formata da un tubo di raccordo che unisce il motore al silenziatore.
Il silenziatore è formato da una rete a forma cilindrica, messa all’interno di un altro cilindro: l’intercapedine che viene così a formarsi è solitamente riempito di lana di vetro o lana di roccia.
Il terminale della moto non è altro che la parte finale dello scarico.
In sintesi, lo scarico è costituto da:
i) la pancia;
ii) il silenziatore;
iii) il terminale.
I terminali più rumorosi sono nella maggior parte dei casi non omologati e quindi si rischiano delle multe, la perdita della garanzia e il passaggio della revisione.
Una soluzione potrebbe essere quella di orientarsi su uno scarico moto custom – anche non omologato – ma con un dB killer (estraibile).
Uno scarico più lungo ha una camera di espansione più grande e quindi attutisce meglio il rumore.
Più è corto il silenziatore, più rumore farà.
Con resina artificiale si intende in genere un materiale viscoso, di aspetto simile alla resina vegetale, capace di indurirsi a freddo o a caldo. Si tratta in genere di un’ampia classe di differenti e complessi polimeri che si possono ottenere con una grande varietà di metodi e materie prime.
Fra le resine sintetiche più comuni citiamo:
i) le resine fenoliche;
ii) le resine acriliche;
iii) le resine epossidiche;
iv) le resine poliestere insature (Upr);
v) le resine vinilestere (Ve);
vi) le resine termoplastiche;
vii) le resine termoindurenti;
viii) gli elastomeri.
31 August 2023
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