17 September 2023

1. La velocità su fondi buoni richiede assetti rigidi per via del fatto che la moto deve scomporsi il meno possibile in frenata e accelerazione e recuperare velocemente l’assetto ideale.
2. Una moto che si usa su strade normali non potrà mai avere un assetto corretto per ogni strada che si percorre: per strada ci sono tratti veloci, tratti lenti, curve veloci, curve lente, buche di tutti i tipi, dossi di tutti i tipi… le situazioni sono così tante che si deve cercare un compromesso basandosi sul proprio stile di guida.
3. 
Un dosso stradale artificiale è uno strumento progettato per rallentare la velocità dei veicoli nei centri abitati, con gli scossoni che provoca nei veicoli che lo scavalcano a una velocità superiore a quella consentita in quel tratto stradale.
4. La Association of British Drivers, la National Motorists Association e siti internet come Americans Against Traffic Calming e No Speed Bumps sono critici nei confronti dell’utilizzo dei dossi stradali. Le loro argomentazioni includono:
i) i dossi possono ostacolare o rallentare l’accesso in determinate aree ai veicoli di soccorso;
ii) i dossi uccidono più persone di quante ne salvino, principalmente a causa dei ritardi dei servizi di emergenza;
iii) i dossi possono incoraggiare una rapida accelerazione e un aumento della velocità da parte dei motociclisti che cercano di recuperare il tempo perso per attraversare il dosso;
iv) i dossi sono dei sostituti per mancanza di obblighi precisi.
Un’altra possibile critica viene dal fatto che spesso non sono progettati secondo uno standard comune e con sufficiente precisione. Lo spigolo di un dosso, se non correttamente costruito, può danneggiare le ruote di una moto ed essere causa di incidenti.
5. Come afferma l’avvocato Giuseppe Simeone, «la maggior parte dei dissuasori di velocità che troviamo sulle nostre strade, ai sensi di legge, non sono classificati come dossi artificiali ma come attraversamenti pedonali rialzati.»
 Pertanto, ogni amministrazione può decidere di fare come gli pare, rialzando la strada in modo talvolta abnorme e costituendo così un pericolo grave per l’incolumità delle due ruote.


Una delle cose più stupide, infantili, volgari, imbarazzanti che ci sia mai capitato di leggere in tutta la nostra vita, è la seguente:
Durante l’infanzia Federico Niccio fu picchiato dal padre prete in un cantuccio per il resto della sua vita gli rimase il cruccio la Geenna lo attende nell’eterno calduccio.
Semplicemente, le parole non bastano per descrivere in modo adeguato quanto sia basso il livello di codesta sciocchezza. Stesso discorso per il brano
Frie​-dick Nietshit (2022) – dello stesso autore – il cui ascolto è fortemente sconsigliato a chiunque ami la musica.
La cosa più imbarazzante è il
disperato tentativo di fare l’impossibile e cioè di «screditare» il più grande filosofo occidentale – nonché una delle menti più geniali mai esistite – utilizzando mezzi così ridicoli, impotenti, puerili e fallimentari.
E tutto questo perché? Perché le sacrosante e geniali critiche nicciane alla
più grande sciagura dell’umanità (il tragicomico «cristianesimo») hanno infastidito codesta buffa creatura, la quale con la sua ridicola reazione ha semplicemente confermato l’efficacia degli scritti di quell’uomo superiore e il proprio odio nei confronti della realtà (difesa con purissimo amore
dal grande Nietzsche).
«andandogli in contro» è geniale, proprio come «c’è, ma come si permise?», «le 19,30 Pm», «nulla a cui spartire» e altre perle da «nobile, stoica e colta persona».
Noi non smetteremo mai di ringraziare per tutto questo bendidio – in termini di risate gratuite.

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