La mattina dell’11 settembre 2001, Silverstein aveva in programma un appuntamento con alcuni uomini d’affari all’ultimo piano della Torre Nord del Wtc ma la moglie Klara insistette perché il marito annullasse l’appuntamento per una visita medica. Poco tempo dopo – alle 8,46 – un Boeing 767 della American Airlines dirottato contro la torre, si schiantò proprio nella Torre Nord, andando a colpire fra i piani 93 e 99, uccidendo le persone che si trovavano all’interno. Silverstein dunque si salvò da morte certa. Stessa fortunata sorte è capitata ai figli di Silverstein, i quali proprio quel giorno tardarono al lavoro, salvandosi dagli attentati.
Nel 1871, a Reno in Nevada, Jacob Davis – un sarto originario della Lettonia – ebbe l’idea di utilizzare dei rivetti in rame per rinforzare i punti di tensione sui pantaloni, come ad esempio negli angoli della tasca e trovò il modo per esercitare la pressione necessaria a fissarli.
Non disponendo dei 68 dollari necessari per brevettare l’idea si mise in società con Levi Strauss, che nel 1853 aveva fondato – insieme con il cognato David Stern – l’ingrosso Levi Strauss & Co., dal quale acquistava frequentemente tessuti in fibra di canapa.
L’attività di Strauss si concentrava dal 1849 sulla vendita ambulante di abiti da lavoro a manovali e cercatori d’oro, sfruttando la richiesta di particolari tessuti utili al lavoro nelle miniere, ai carri dei pionieri e alle vele delle imbarcazioni. E fu proprio in base alle esigenze dei lavoratori che disegnò e realizzò la salopette, tutt’oggi ritenuto l’abbigliamento più comodo e pratico per i lavori manuali.
Strauss vantava un buon andamento degli affari e decise così di finanziare il brevetto e applicare subito il metodo nelle fabbriche.
Il 20 maggio 1873, fu brevettato – con il numero 139.121 – il moderno jeans in denim ed ebbe inizio la lunga storia della Levi Strauss & Co.
La caratteristica impuntura a doppio arco double arcuate sulle tasche posteriori fu creata nel 1873 ma fu registrata solo nel 1942.
Nel 1886, compare per la prima volta l’etichetta con due cavalli – in cuoio o spesso in una sua imitazione – posta sul retro dei pantaloni, che riporta le indicazioni della taglia e del modello, oltre a un marchio ricavato da un vecchio disegno pubblicitario raffigurante un elementare test di qualità: due cavalli che cercano di strappare – tirandoli in direzioni opposte – un paio di jeans, con ciò interpretando bene il concetto di resistenza.
Successivamente, avendo bisogno di distinguersi dalla concorrenza e di avere una immagine precisa, nacque un nuovo elemento di distinzione: la red tab, etichetta rossa di minuscole dimensioni cucita a bandiera sul bordo della tasca posteriore destra, con scritto Levi’s, tutto in maiuscolo e in verticale, che fu coperta da copyright nel 1936.
Dal 1890 in poi, tutti gli articoli prodotti dalla Levi Strauss e Co. sono numerati in sequenza. I pantaloni da lavoro rivettati ricevono la numerazione 501, che ancora oggi identifica il modello classico dei jeans Levi’s.
La forza del prodotto sta nella fedeltà alla sua forma originale, la linea 501 non segue i dettami della moda. Sono prodotti ancora oggi nella forma tradizionale, per suggerire a chi li indossa indipendenza, libertà e lo stile di vita americano.
Nel 1890, fu messo in vendita il primo modello di jeans Levi’s 501.
15 September 2023
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