19 October 2023

Recentemente, il trovatello senza nome né testicoli né fegato (*1994) ha scritto, circa la nostra persona e sempre riportando il nostro nome e il nostro cognome:

Egli ancora insiste con questa storia secondo cui io commetterei un reato (diffamazione aggravata) per aver riportato delle violazioni che ho subìto e delle offese scritte da lui nei miei confronti qui in questo mio articolo – nel dettaglio: screen di commenti pubblici scritti da lui su YouTube e niente di privato, né offese da parte mia.

Evidentemente, questa caricatura umana non si rende conto che non siamo noi a insistere
ma la Legge. Il reato di diffamazione aggravata consiste esattamente nel parlare male di una persona pubblicamente (senza che la vittima della diffamazione sia presente in quel momento) ed egli lo fa da due anni. Le nostre occasionali (e rarissime) risposte dirette ai suoi commenti demenziali non rappresentano «diffamazione» ma solo ingiuria, la quale non è considerata più un reato sin dal lontano 2016. E non è affatto vero che egli (il trovatello) si sia limitato a «riportare screen» (cosa comunque grave e scorretta), poiché il suo blog è pieno zeppo di parole come «stalker», «fallito», «malato mentale», «ladro di musica altrui» eccetera, il tutto con chiarissimo riferimento al nostro nome e cognome.
Da parte nostra, non esiste nemmeno l’ombra di un reato attuale, tranne le famose richieste di rimozione video, per le quali nessuno ci ha denunciati per tempo (cioè entro novanta giorni) e che ormai non contano assolutamente nulla, per la Legge. Inoltre, ciò che noi scriviamo nel presente blog è totalmente neutro e legale, poiché noi non facciamo mai né nomi né cognomi né soprannomi: il nulla più assoluto, a differenza di quella schifezza umana, che fa tutto il fattibile – ma sempre nascondendo accuratamente la propria faccia e il proprio nome.
Come abbiamo già scritto più volte, non abbiamo intenzione di denunciare questo essere vergognoso, poiché abbiamo di meglio da fare e inoltre, siamo convinto che la sua esistenza sia la
peggiore punizione possibile e non vogliamo inferire.
Semplicemente, ci piace chiamare le cose con il loro nome.

È necessario un livello di demenza
particolarmente elevato, per non rendersi conto che «riportare pubblicamente violazioni» è esattamente ciò di cui si occupa il reato di diffamazione aggravata, laddove il diffamatore si mette al posto della Legge e invece di procedere nel modo corretto (cioè sporgendo denuncia e rimanendo in silenzio e lasciando agire la Legge), si mette a sbandierare ai quattro venti (o addirittura su internet!) le presunte violazioni di una persona ben precisa, dimenticando cose fondamentali come «il diritto all’oblio» e la riservatezza.
Da Wikipedia:

Con la 
locuzione «diritto all’oblio» si intende, in diritto, una particolare forma di garanzia che prevede la non diffusione, senza particolari motivi, di informazioni che possono costituire un precedente pregiudizievole dell’onore di una persona, per tali intendendosi principalmente i precedenti giudiziari di una persona.
In base a questo principio non è legittimo, ad esempio, diffondere informazioni relative a condanne ricevute o, comunque, altri dati sensibili di analogo argomento, salvo che si tratti di casi particolari ricollegabili a fatti di cronaca. 

Sorge spontanea una domanda: il piccolo criminale che dà del criminale ai suoi dèi capirà mai di essere solo un piccolo criminale scemo? Secondo noi, no e il motivo risiede nella sua incredibile stupidità, la quale è a sua volta alimentata – e aggravata – dal suo fanatismo religioso che lo porta a pensieri aberranti del tipo, «Tizio deve essere punito per aver offeso Cristo e i cristiani.»
Anche una scimmia capirebbe che il semplice fatto di riportare
pubblicamente un nome e cognome associandolo ad accuse o reati o falsità o qualsiasi altra cosa negativa, è un reato e non è legittimo. Anche una scimmia capirebbe che se noi scrivessimo pubblicamente, «Mario Rossi è un ladro, mi ha rubato cinque euro», staremmo commentando un reato e in tal caso non avrebbe la minima importanza stabilire se codesta informazione è vera o falsa: la cosa importante sarebbe solo il fatto che noi staremmo diffamando pubblicamente il signor Rossi!
Tuttavia, il cristiano immaginario è
più stupido di una scimmia, quindi non comprende.
D’altra parte… «Beethoven era venduto a Lucifero», quindi… di che stiamo parlando?

Il diagramma di uguale intensità sonora rappresenta la misura della pressione acustica in dB Spl al variare della frequenza, disegnando alcune curve di sensibilità media rispetto all’intensità di riferimento e alle quali l’ascoltatore percepisce la stessa intensità uguale e costante, quando sottoposto a impulsi sonori puri di ogni frequenza di
test, rispetto alla frequenza di riferimento.
L’unità di misura dell’intensità sonora è il phon ed è definita in rapporto ai diagrammi di questo tipo. Per definizione, due onde sinusoidali di frequenza differente hanno la stessa intensità sonora se sono percepite come di medesima intensità da una persona senza particolari problemi uditivi.
In onore dei primi sperimentatori della sensazione uditiva (1933), a questi diagrammi ci si può riferire anche col nome di «audiogramma normale di Fletcher e Munson». Tuttavia, oggi questa denominazione sarebbe scorretta, poiché le curve sono state poi definite più correttamente dal più moderno standard internazionale Iso 226 del 2023, basato su dati sperimentali ottenuti in diverse nazioni.

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