Il mio disinteresse per l’esibizione dal vivo e per il «lavoro di gruppo» ha origini antiche: già nell’aprile del 1989, cominciavo a pensare che non me ne fregava molto di andarmene in giro a suonare con gli Ecce Homo e che preferivo concentrarmi sulla composizione.
Di fatto, ricordo che il 29 dicembre 1989, ci fu un’esibizione di quel «gruppo», in un posto chiamato Macumba e che ci presentammo (per mia scelta) con i nomi dei singoli membri, piuttosto che con il nome Ecce Homo. Roba tipo: «Tizio, Caio e Sempronio eseguono musica di Di Lorenzo.» Di fatto, quindi, gli Ecce Homo si erano sciolti e il mio interesse era quello di «scrivere partiture orchestrali» (o qualcosa del genere).
Ero molto giovane (avevo 21 anni) ma ero già molto sensibile alla differenza tra la figura del compositore e quella del musicista.
Tuttavia, il 5 giugno 1990, ebbi la ventura di incontrare il quarantaquattrenne Robert Fripp, a Locorotondo, il che mi portò – il 1° gennaio 1991 – a convincermi che «la musica è l’esibizione» e ad accogliere diverse altre idee frippiane (che oggi, mi lasciano indifferente)…
La mia esibizione improvvisata dell’8 gennaio 1991 – dalla quale ho poi ricavato il singolo January 8, 1991 – segna l’inizio di una fase in cui l’influenza frippiana è piuttosto forte…
Acqua passata, beninteso ma mi andava di ricordare che la figura del compositore è sempre stata la mia preferita.
C’è da dire anche questo: nel 1989 (e nei primi anni novanta), non esistevano le possibilità di oggi e comporre musica significava… non poterla ascoltare, se non facendola suonare a qualche musicista o suonandola in prima persona, con il proprio strumento. Il Midi era agli albori, i programmi di notazione musicale non esistevano e tutto costava un occhio della testa.
Per fare un esempio: solo una decina di persone al mondo potevano permettersi cose come il Synclavier ed era difficile anche per loro…
Tuttavia, mi viene in mente il mio amico Antonio Musumeci (*1968), che non vedo da 14 anni, il quale era riuscito a produrre musica interessantissima e folle già nel 1990, utilizzando una tastiera da quattro soldi, con la quale riusciva a effettuare improbabili overdub. Posseggo ancora una sua audiocassetta dal titolo Psychedelic Collection…
L’audiocassetta in questione è una Tdk Ad90…
Oggi, chiunque produca un brano, può pubblicarlo istantaneamente su siti internet come Bandcamp o su piattaforme come YouTube… Nel 1990, il massimo che potevi fare era registrare un’audiocassetta e regalarla agli amici oppure inviarla (per posta!) a qualche rivista musicale che forse avrebbe recensito il tuo dimostrativo, tre mesi dopo…
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