Mark Stent, detto Spike (*1965), è un produttore discografico statunitense.
Ha lavorato come produttore discografico e tecnico del suono per numerosi artisti di fama internazionale quali Madonna, Marshmello, gli U2, Beyoncé, Björk, i Depeche Mode, Ed Sheeran, Beth Orton, Harry Styles, Frank Ocean, Selena Gomez, le Spice Girls, Lady Gaga, i Muse, Lily Allen, Gwen Stefani, Moby, Lenka, gli Oasis, i Massive Attack e Diana Vickers.
Il soprannome Spike («punta») gli fu attribuito nel 1987, quando lavorava come tecnico del suono per il produttore John Paul Jones, per realizzare un albo dei Mission. I membri di questo gruppo musicale, non ricordando il suo nome, gli diedero il nomignolo di Spike in riferimento ai suoi capelli a spina.
Nativo di Alton, nell’Hampshire, guadagnò esperienza lavorando agli Jacob Studios da adolescente, prima di trascorrere due anni ai Trident Studios. In seguito, lavorò agli Olympic Studios di Barnes, a South London, studi costruiti dopo la stipula di una joint venture tra Stent e la Emi. Qui, ebbe modo di collaborare con artisti come i Massive Attack, Björk, Madonna, gli U2 e gli Oasis.
Ha vinto tre Grammy Awards: per il migliore albo rock nel 2011 (The Resistance dei Muse), per il migliore miglior albo elettro-dance (Confessions on a Dance Floor di Madonna), per il migliore albo R&B contemporaneo (Above and Beyoncé - Video Collection & Dance Mixes di Beyoncé).
28 January 2025
27 January 2025
The Dead Room is a 2015 New Zealand horror film directed by Jason Stutter, who co-wrote it with Kevin Stevens. The Dead Room was inspired by the 1970s urban legend of a haunted farmhouse in Central Otago, New Zealand. It stars Jed Brophy, Jeffrey Thomas, and Laura Petersen as ghost hunters who are hired to determine if a house is haunted. It premiered at Sitges Film Festival in October, 2015 and was released later that month in New Zealand.
21 January 2025
… ma…
Domande più interessanti?
Che ore sono?
Le dodici e trenta.
Droghe assunte oggi?
Caffè e acqua frizzante.
Programmi per il futuro?
Domani mattina, dovrebbe venire il signor Peditto, per risolvere un problema idraulico.
A che ora?
Alle otto e trenta.
Ti mancano, le partiture?
No.
Che marca è, la tua tastiera alfanumerica?
LogicKeyboard.
Ne vogliamo parlare?
Si tratta di un’azienda leader nella progettazione e produzione di tastiere assistive specializzate, progettate per migliorare l’accessibilità e ottimizzare l’esperienza digitale per persone con disabilità visive e difficoltà motorie. Fondata con la missione di rendere la tecnologia più inclusiva, LogicKeyboard sviluppa tastiere di alta qualità con layout personalizzati, tasti retroilluminati e caratteri ingranditi per una maggiore visibilità e facilità d’uso.
Roba per disabili?!
No. Le soluzioni di LogicKeyboard sono utilizzate da professionisti del settore creativo, uffici e utenti domestici, offrendo supporto per vari software e garantendo un’interazione digitale più agevole ed efficiente.
Che ora si è fatta?
Sono le dodici e quarantuno.
Ti piace, il pezzo Balbuzie (2025)?
Sì.
Che genere di musica è?
Non saprei.
Sforzati…
Non mi pare di aver chiesto un tuo consiglio.
Giusto, chiedo scusa. Come definiresti la tua musica?
Musica dilorenziana.
Tutto qui?
Temo di sì. C’è chi la definisce prog, c’è chi la definisce elettronica, c’è chi la definisce rock, c’è chi la definisce classica contemporanea eccetera ma io non sono soddisfatto da nessuna di codeste etichette, pur utilizzandone talvolta qualcuna, per motivi pratici.
Che ne pensi di Gesù di Nazareth?
Non saprei. È morto 2.000 anni fa e non l’ho conosciuto, quindi non ho nulla da dire. E persino se lo avessi conosciuto, la mia opinione non conterebbe nulla, poiché ognuno di noi può parlare legittimamente solo di sé stesso.
Cos’hai da dire su te stesso?
Nulla… Vivo la mia vita e provo gratitudine: sia per quello che ho sia per quello che non ho.
Come stai?
Al di là del bene e del male.
Assumerai altre droghe, più tardi?
Forse.
Qualche idea?
Patatine fritte, pancetta, birra Bud…
Secondo te, qual è l’aspetto più importante della musica?
Il timbro.
Ti piace, l’idea di 4 clarinetti che suonino armonie parallele?
Sì. Mi viene in mente il primo movimento dell’Eroica…
Ti piace, la musica di Ocker?
No.
Ti piace, la musica del ritardato anonimo (*1994)?
No.
Ti piace, la voce di Gilmour?
No.
Ti piace, la musica di Zappa?
Sì ma non tutta.
Noto una certa tendenza al silenzio…
Vero. Le chiacchiere mi annoiano…
Può bastare…
Concordo.
20 January 2025
Dopo la seconda guerra mondiale, molte organizzazioni hanno utilizzato il nome Ku Klux Klan per opporsi al Movimento per i diritti civili negli anni sessanta. Sono questi i Klan ancora attivi, sebbene la società americana sia più aperta verso l’integrazione e i Klan siano molto più chiusi in loro stessi e frazionati.
Le fazioni più grandi sono: i Knights of the Ku Klux Klan, guidati dal pastore Thomas «Thom» Robb, l’Imperial Klan of America e la Brotherhood of Klans Knights. Ritenute generalmente una frangia dell’estrema destra, tali confraternite esistono solo come gruppi isolati e dispersi, che contano probabilmente non più di qualche migliaio di membri.
Il 21 marzo 1981, a Mobile in Alabama, due figli di Bennie Hays, un importante esponente del Kkk, sgozzarono e impiccarono Michael Donald, un ragazzo diciannovenne afroamericano: i due furono condannati uno alla pena di morte, l’altro all’ergastolo e i loro complici nel Klan a pagare 7 milioni di dollari alla famiglia della vittima; dopo tale risarcimento, il Kkk entrò in bancarotta.
12 January 2025
Legni
Flauti
Ottavini
Flauto contralto
Flauto basso
Oboi
Corno inglese
Oboe d’amore
Oboe basso
Heckelfono
Clarinetti soprano in B o in A
Clarinetto sopranino in E♭
Clarinetto contralto
Corno di bassetto
Clarinetto basso
Clarinetto contra-contralto
Clarinetto contrabbasso
Fagotti
Controfagotto
Sassofono soprano
Sassofoni contralti
Sassofono tenore
Sassofono baritono
Sassofono basso
Ottoni
Corni francesi in F e/o in B
Tube wagneriane
Trombe in si bem.
Cornetta soprano
Cornette
Tromba piccola
Tromba bassa
Flicorno
Corni tenore
Trombone contralto
Tromboni tenore
Tromboni bassi
Trombone contrabbasso
Cimbasso
Tube
Corno baritono
Eufonio
Percussioni
Timpani
Rullante
Tamburo tenore
Grancassa
Piatti
Triangolo
Tam-tam
Tamburello
Blocco di legno
Blocco del tempio
Glockenspiel
Xilofono
Vibrafono
Marimba
Crotali
Campane tubolari
Albero di segni
Campanelle da slitta
Albero di campanelle
Guiro
Timbales
Flauto a coulisse
Tom-tom
Bongo
Conga
Legnetti
Vibraslap
Campane a vento
Frusta
Maracas
Cimbalini a dita
Bastone della pioggia
Batteria
Altri strumenti a percussione
Tastiere
Pianoforte
Organo a canne
Clavicembalo
Fisarmonica
Celesta
Solista
Qualsiasi strumento o cantante
Coro
Soprani, mezzosoprani, contralti, tenori, baritoni e bassi
Archi
Violini I e Violini Ii
Viole
Violoncelli
Contrabbassi
Arpe
Chitarre classiche di vario tipo
Varie
Armonica, fisarmonica eccetera
Elettrofoni
Sintetizzatore elettronico
Basso elettrico e chitarra elettrica
Contrabbasso elettrico
Violino, viola e violoncello elettrici
Organo elettrico
Organo elettromeccanico
Pianoforte elettrico
Fisarmonica digitale
Modulatore ad anello
Sintetizzatore
Daw integrata
Clavicordo elettrico
Strumento a fiato elettronico
Arpa elettrica
Batteria digitale
Altri strumenti musicali elettronici
Strumenti non musicali
09 January 2025
Una camera d’eco è un involucro cavo utilizzato per produrre riverbero, solitamente per scopi di registrazione. Una camera d’eco tradizionale è ricoperta da superfici altamente riflettenti acusticamente. Utilizzando microfoni direzionali puntati lontano dagli altoparlanti, la cattura dell’eco è massimizzata. Alcune parti della stanza possono essere spostate per variare il tempo di decadimento della stanza. Oggigiorno, per creare tali effetti si utilizzano di più le unità di effetti ma le camere d’eco sono utilizzate ancora oggi. Si pensi, ad esempio, alle famose camere d’eco dei Capitol Studios. Nella musica, l’uso di effetti di eco e riverbero acustici ha assunto molte forme e risale a molte centinaia di anni fa. La musica sacra del Medioevo e del Rinascimento si basava in gran parte sulla vasta comprensione e sull’uso (da parte dei compositori) del complesso riverbero naturale e degli echi all’interno di chiese e cattedrali. Questa prima conoscenza acustica ha informato la progettazione di teatri dell’opera e sale da concerto nel Xvii, Xviii e Xix secolo. Gli architetti li progettarono per creare riflessioni interne che avrebbero migliorato e proiettato il suono dal palco, nei giorni precedenti all’amplificazione elettrica. A volte, gli effetti di eco sono l’effetto collaterale involontario del progetto architettonico o ingegneristico, come nel caso dell’Hamilton Mausoleum in Scozia, che ha uno dei tempi di riverberazione più lunghi di qualsiasi edificio. Gli sviluppi nell’elettronica all’inizio del Xx secolo, in particolare l’invenzione dell’amplificatore e del microfono, portarono alla creazione delle prime camere d’eco artificiali, costruite per studi radiofonici e di registrazione. Fino agli anni cinquanta, l’eco e il riverbero erano in genere creati da una combinazione di metodi elettrici e fisici. Acusticamente parlando, la «classica» camera d’eco crea echi nello stesso modo in cui sono creati nelle chiese o nelle grotte: sono tutti semplicemente grandi spazi chiusi e vuoti con pavimenti e pareti realizzati con materiali duri (pietra levigata o cemento) che riflettono bene le onde sonore. Lo scopo principale di tali camere è aggiungere colore e profondità al suono originale e simulare il ricco riverbero naturale che è una caratteristica delle grandi sale da concerto. Lo sviluppo di camere d’eco e riverbero artificiali è stato importante per la registrazione del suono, a causa delle limitazioni dei primi sistemi di registrazione. Tranne nel caso delle esibizioni dal vivo, la maggior parte delle registrazioni commercialmente popolari sono effettuate in studi appositamente costruiti. Queste stanze erano sia pesantemente isolate (per escludere rumori esterni) sia internamente anecoiche, ovvero erano progettate per non produrre echi interni o riverbero sonoro. Poiché praticamente ogni suono nella vita di tutti i giorni è una miscela complessa di suono diretto dalla sorgente e dei suoi echi e riverberi, il pubblico trovava naturalmente poco attraente il suono totalmente «secco» e privo di riverbero delle prime registrazioni. Di conseguenza, i produttori e i tecnici del suono hanno rapidamente escogitato un metodo efficace per aggiungere eco e riverbero «artificiali» che gli esperti potevano controllare con un notevole grado di precisione. Produrre eco e riverbero in questa forma di camera dell’eco è semplice. Un segnale dal miscelatore dello studio (come una voce o uno strumento) è inviato a un grande altoparlante ad alta fedeltà situato a un’estremità della camera. Uno o più microfoni sono posizionati lungo la lunghezza della stanza e questi raccolgono sia il suono dall’altoparlante sia i suoi riflessi dalle pareti della camera. Più ci si allontana dall’altoparlante, più eco e riverbero sono captati dal microfono e/o dai microfoni, più forte diventa il riverbero, in relazione alla sorgente. Il segnale dalla linea del microfono è quindi inviato al miscelatore, dove il suono migliorato da eco/riverbero può essere miscelato con l’ingresso «asciutto» originale. Un esempio di questo effetto fisico può essere ascoltato nella canzone Heroes di David Bowie del 1978, dall’albo omonimo. La canzone, prodotta da Tony Visconti, è stata registrata nella grande sala concerti dello studio di registrazione Hansa di Berlino e Visconti è stato da allora molto elogiato per il suono sorprendente che ha ottenuto sulla voce di Bowie. Visconti ha posizionato tre microfoni a intervalli lungo la lunghezza della sala; uno molto vicino a Bowie, uno a metà della sala e il terzo all’estremità della sala. Durante la registrazione, Bowie ha cantato ogni strofa progressivamente più forte della precedente e, mentre aumentava il volume in ogni strofa, Visconti ha aperto ciascuno dei tre microfoni a turno, dal più vicino al più lontano. Quindi, nella prima strofa, la voce di Bowie suona vicina, calda e presente; alla fine della canzone, Visconti ha missato una grande quantità di segnale da tutti e tre i microfoni, dando alla voce di Bowie un suono sorprendentemente riverberante. La camera di eco originale negli Abbey Road Studios della Emi è stata migliorata da Clive Robinson, caposquadra al momento della costruzione. I suoi team di costruzione e ingegneria hanno perfezionato la cabina eco negli Abbey Road Studios di Londra. Era uno dei primi studi al mondo ad essere costruiti appositamente per scopi di registrazione, quando fu fondato nel 1931; è ancora lì ed è un ottimo esempio di camera dell’eco elettroacustica della prima metà del Xx secolo. Edifici come chiese, sale parrocchiali e sale da ballo sono stati spesso scelti come siti di registrazione per musica classica e di altro tipo, a causa delle loro ricche caratteristiche di eco e riverbero naturali. Esempi famosi includono gli Air Studios di Sir George Martin presso la Lyndhurst Hall a Belsize Park, Londra, un grande edificio a volta del Xix secolo, originariamente costruito come chiesa e scuola missionaria. La chiesa di St. Eustache di Montreal è il luogo di registrazione preferito dalla Montreal Symphony Orchestra e da molti altri ed è molto ricercata per le registrazioni classiche, per le sue caratteristiche acustiche uniche. Il riverbero distintivo dei primi dischi di successo di Bill Haley & His Comets è stato creato registrando la band sotto il soffitto a cupola dello studio della Decca a New York City, situato in un’ex sala da ballo chiamata The Pythian Temple. Alcune case discografiche e molte piccole etichette indipendenti non potevano permettersi grandi camere dell’eco appositamente costruite come l’Abbey Road Chamber, quindi, produttori e ingegneri intraprendenti spesso sfruttavano qualsiasi grande spazio riverberante. Corridoi, vani ascensore, scale e bagni piastrellati erano tutti utilizzati come camere dell’eco sostitutive. Molte famose registrazioni di musica soul e R&B pubblicate dalla Atlantic Records di New York presentano effetti di eco e riverbero prodotti semplicemente posizionando un altoparlante e un microfono nel bagno dell’ufficio, un processo utilizzato anche dal produttore e tecnico del suono Bruce Botnick, durante la registrazione dei Doors per il loro albo L.A. Woman (1971).
08 January 2025
Ryan Hewitt is an American music producer, engineer and mixer known for his work with the Lumineers, Red Hot Chili Peppers, the Avett Brothers, the Chicks, Third Eye Blind, Jamie Cullum, John Frusciante, and the Turnpike Troubadours. Hewitt is a Grammy Award winner having received the accolade for mixing and engineering Red Hot Chili Peppers’ ninth studio album Stadium Arcadium. The album received seven Grammy nominations and won in the categories of Best Rock Album and Best Boxed or Special Limited Edition Package. He is currently based in Nashville, Tennessee. Hewitt grew up working with his father David Hewitt, a recording engineer. He went on to study at Tufts University in Boston, Ma where he earned a Bachelor of Science in Electrical Engineering. After establishing a rapport with Red Hot Chili Peppers guitarist John Frusciante, he went on to mix and engineer eight solo albums for Frusciante. Hewitt moved from Los Angeles to Nashville in 2015 where he currently resides. Hewitt is based at the House of Blues Studios in Berry Hill, where he mixed the Lumineers’ album Cleopatra as well as A Long Way from Your Heart by the Turnpike Troubadors. He is currently represented exclusively by Gps management.
06 January 2025
03 January 2025
Il motorino di avviamento è un componente del motore a combustione interna, integrato nell’impianto di avviamento del motore stesso, che permette al motore di raggiungere un numero di giri sufficienti all’autosostentamento. Trasforma l’energia elettrica fornita dall’accumulatore in energia meccanica di rotazione. I motorini di avviamento presenti in commercio sono generalmente costituiti dai seguenti gruppi: i) motore elettrico; ii) elettromagnete; iii) gruppo di innesto; iv) riduttore epicicloidale. Il motorino di avviamento permette la trasformazione dell’energia elettrica (prelevata dalla batteria) in energia meccanica utile per l’avviamento del motore a combustione interna. Nel momento in cui si decide di avviare il motore, agendo sulla chiave o sul pulsante di accensione, si invia un impulso elettrico all’elettromagnete.
01 January 2025
In teoria dei grafi, un numero di Wedderburn-Etherington è il numero di distinti alberi binari che possono essere costruiti con una data quantità di nodi, cioè il numero di grafi nei quali ogni vertice è collegato con uno o tre altri vertici.
Il loro nome deriva dai matematici Ivor Etherington e Joseph Wedderburn.
I primi numeri di Wedderburn-Etherington sono: 1, 1, 1, 2, 3, 6, 11, 23, 46, 98, 207, 451, 983, 2.179, 4.850, 10.905, 24.631, 56.011, 127.912, 293.547, 676.157, 1.563.372, 3.626.149, 8.436.379, 19.680.277, 46.026.618, 107.890.609, 253.450.711, 596.572.387, 1.406.818.759, 3.323.236.238, 7.862.958.391.
La successione Tribonacci è una variante della successione di Fibonacci. Mentre quest’ultima è definita fissando i primi due termini e chiedendo che ogni termine sia la somma dei due che la precedono, la successione Tribonacci è definita fissando i primi tre termini e chiedendo che ogni termine sia la somma dei tre che la precedono.
I valori dei suoi primi 34 termini, a partire da quello di indice 1, sono: 1, 1, 2, 4, 7, 13, 24, 44, 81, 149, 274, 504, 927, 1.705, 3.136, 5.768, 10.609, 19.513, 35.890, 66.012, 121.415, 223.317, 410.744, 755.476, 1.389.537, 2.555.757, 4.700.770, 8.646.064, 15.902.591, 29.249.425, 53.798.080, 98.950.096, 181.997.601, 334.745.777.
La successione Tetranacci è una variante della successione di Fibonacci e della successione Tribonacci. I suoi termini sono detti numeri Tetranacci.
La successione Tetranacci è definita come la sequenza illimitata di interi T(n) che assumono il valore 0 per n ≤ 0 e la somma dei quattro termini precedenti per n > 0.
I valori dei suoi primi termini a partire da quello di indice 0 sono: 0, 1, 1, 2, 4, 8, 15, 29, 56, 108, 208, 401, 773, 1.490, 2.872, 5.536, 10.671, 20.569, 39.648, 76.424, 147.312, 283.953, 547.337, 1.055.026, 2.033.628, 3.919.944, 7.555.935, 14.564.533, 28.074.040, 54.114.452, 104.308.960, 201.061.985, 387.559.437, 747.044.834.
In matematica, i numeri di Catalan formano una successione di numeri naturali utile in molti calcoli combinatori. Prendono il nome dal matematico belga Eugène Charles Catalan.
La successione dei numeri di Catalan è registrata nella Oeis con la sigla A000108.
I primi 25 numeri di Catalan sono: 1, 1, 2, 5, 14, 42, 132, 429, 1.430, 4.862, 16.796, 58.786, 208.012, 742.900, 2.674.440, 9.694.845, 35.357.670, 129.644.790, 477.638.700, 1.767.263.190, 6.564.120.420, 24.466.267.020, 91.482.563.640, 343.059.613.650, 1.289.904.147.324.
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