28 February 2024

L’estensione di un contenitore di dati, in ambito informatico, è un suffisso, ovvero una breve sequenza di caratteri alfanumerici posto alla fine del nome di un contenitore di dati e separato dalla parte precedente con un punto, attraverso il quale il sistema operativo riesce a distinguerne il tipodi contenuto e il formato utilizzato e aprirlo con la corrispondente applicazione.
Le estensioni sono utilizzate in tutti i sistemi operativi Microsoft, da Ms-Dos a Windows 11. Vi sono invece sistemi operativi che adottano metodi differenti di identificazione dei tipi di contenitore di dati, per esempio Unix (che impiega con scopi simili sia i diritti d’accesso che il magic number) e i sistemi operativi del Macintosh precedenti a macOs (che usano type code e creator code).

27 February 2024

Che diavolo suonano i corni francesi, nella maestosa introduzione di Elation?
Sedici bicordi.
Che tipo di bicordi?
Semplicissimi, tutti basati sulla fondamentale e sulla dominante, tipo re/la.
I famosi «power chord», tanto in voga nel metal
Sì.
D’accordo, mi hai detto che si tratta di bicordi ma non mi hai detto nulla circa la sequenza stessa, se non che è armonizzata con questi bicordi.
La sequenza è la seguente: re-sol-do-mi bem.-sol diesis-si-re-fa doppio diesis-do-re diesis-fa diesis-si-re-sol-do-mi bem.
E la tuba che fa?
4 note lunghe, una per ogni 4 note dei bicordi menzionati prima.
Quali sono queste 4 note lunghe?
Le seguenti: re-do diesis-si-do.
Grazie.
Di nulla.

25 February 2024

Le campane a vento sono uno strumento a percussione composto da una serie di tubi in legno o metallo sospesi con cordicelle che, quando sono mossi dal vento, colpiscono una pallina di legno o una foglia di latta posta nel centro, creando un tintinnio squillante e continuo. 
Sebbene le campane a vento siano considerate da molti un elemento decorativo, in Estremo Oriente esse sono poste vicine alle porte delle case per proteggere colui che vi entra e le persone che vi abitano dalle entità maligne.

24 February 2024

Il campionatore è uno strumento musicale elettronico che è in grado di acquisire suoni in formato digitale.
Una forma primitiva di strumento musicale basato su campioni di suono fu il Mellotron (successivamente ribattezzato Novatron), prodotto nel Regno Unito a partire dal 1963: era uno strumento a tastiera che recava sotto ogni tasto uno spezzone di nastro dove era stata pre-registrata la nota dello strumento. Il Mellotron, tuttavia, non può essere definito un campionatore, poiché si limitava a riprodurre suoni registrati a parte.
Il primo vero campionatore fu il Cmi della ditta australiana Fairlight, sviluppato nei primi anni 1980. In seguito, la disponibilità di campionatori più potenti e a costo più accessibile ha cambiato radicalmente la storia del rap e la musica elettronica da ballo.
Un campionatore deve avere necessariamente una dotazione base, composta da:
i) un ingresso audio, tramite il quale acquisire il segnale da campionare;
ii) un convertitore A/D, per digitalizzare il segnale audio in ingresso;
iii) una memoria, per registrare i campioni;
iv) un convertitore D/A, per riconvertire il segnale e inviarlo alle uscite analogiche;
v) un’uscita audio, tramite la quale il segnale campionato è inviato alle apparecchiature esterne.
Inoltre, sono presenti vari controlli manuali e unità visive, per modificare i suoni. È possibile che il campionatore sia dotato anche di ingressi e uscite digitali.
Il campionamento audio è il procedimento di conversione in forma digitale di un segnale audio analogico, per creare i campioni audio.
Questo processo può essere suddiviso in tre fasi:
1. Campionamento, in cui sono misurati i livelli di tensione che il segnale audio analogico assume nel tempo.
2. Quantizzazione, in cui ogni misura del segnale analogico registrata nella fase precedente è convertita per approssimazione in una sequenza di bit.
3. Memorizzazione, dove tutti i dati digitali sono scritti in memoria.
Questo è un processo comune a tutte le apparecchiature audio digitali – cioè che sfruttano il campionamento – e non solo ai campionatori.
L’accuratezza del campionamento è direttamente proporzionale alla frequenza di campionamento e al numero di bit usati per la quantizzazione.
Durante la fase di lettura dei campioni, ovvero quando si vogliono suonare i campioni in memoria, il processo sarà l’esatto inverso di quello descritto sopra: i campioni digitali sono riconvertiti in una sequenza di valori di tensione e inviati alle uscite audio del campionatore.
Per variare l’intonazione del campione, volendone fare un uso musicale, il campionatore varierà la velocità di riproduzione del campione rendendola più veloce o più lenta a seconda se si desideri una nota più acuta o più grave. L’orecchio umano percepirà il variare della velocità di riproduzione del campione, ovvero la variazione di cicli al secondo, come un cambio di intonazione del campione.
I campioni sono di solito registrazioni digitali di strumenti musicali acustici o elettronici, registrati su più tonalità per garantire una fedeltà sonora costante su tutta l’estensione della tastiera e con diverse dinamiche per conservare la personalità dello strumento. Tuttavia i campionatori sono molto utilizzati anche per riprodurre effetti speciali ed elaborazioni di suoni artificiali.
È possibile campionare qualsiasi tipo di suono o rumore e, grazie al campionatore, è possibile suonarlo. Tuttavia è più facile imbattersi in campionamenti di strumenti musicali, perlopiù acustici. Grazie alla grande disponibilità di memoria nelle apparecchiature digitali, si fa spesso uso del multicampionamento, che consiste nel campionare più note di uno stesso strumento per aumentare l’espressività e la veridicità del risultato.
Esistono tre tipi di multicampionamento: orizzontale, verticale e dimensionale:
1. Nel campionamento orizzontale di uno strumento, non è campionata una sola nota per poi essere letta a varie velocità variandone l’intonazione ma sono campionate diverse note per evitare di snaturare il carattere timbrico dello strumento.
2. Nel campionamento verticale, lo strumento è campionato su più livelli di dinamica.
3. Nel campionamento dimensionale, sono campionate le diverse tecniche esecutive di uno strumento.
Il numero di campioni che si possono riprodurre contemporaneamente prende il nome di polifonia e nei campionatori più comuni varia da un numero di 16 note fino a 128 note. Per via della rapidità con cui il campionatore gestisce i frammenti di audio, nella musica elettronica è utilizzato spesso dai Dj, che memorizzano i segmenti ciclici di audio per dare vita a originali composizioni al volo, create al momento.
La riproduzione ciclica del campione è inoltre indispensabile, per sfruttare al meglio la memoria del campionatore.
Infatti, riproducendo ciclicamente la fase successiva all’attacco di un campione, è possibile simulare artificialmente il decadimento e il sostegno naturale di un suono, senza tuttavia averlo campionato effettivamente. Questo permette di risparmiare moltissimo spazio in memoria, dovendo campionare solo la porzione iniziale del suono.
Inoltre, senza la possibilità della riproduzione ciclica, il suono sostenuto di molti strumenti ad eccitazione continua, come ad esempio l’organo – cioè, strumenti che continuano a suonare continuamente, finché sono eccitati – non sarebbe campionabile o costringerebbe alla necessità di una quasi infinita quantità di memoria.
Il campionatore può integrare un processore di effetti digitali, nonché molti dei moduli presenti nei sintetizzatori. Questi possono essere usati tanto per stravolgere il suono campionato quanto per aumentare il realismo del campionamento.
Proprio come in un sintetizzatore, all’interno dello stesso preimpostato è possibile sovrapporre campionamenti diversi oppure dividere orizzontalmente la tastiera in più zone assegnando a ogni zona un suono diverso.
I campionatori possono anche essere integrati all’interno di un elaboratore che, disponendo di quantità maggiore di memoria Ram e di massa, consente di immagazzinare un quantitativo sempre maggiore di campioni audio, anche ad elevata definizione.
Sebbene i dischi rigidi fossero più capienti delle Ram, i campioni dovevano comunque essere caricati prima nella Ram dell’elaboratore, che era comunque molto meno capiente di un disco rigido.
Così, sfruttando la crescente velocità dei dischi rigidi degli elaboratori, alcune ditte hanno sviluppato campionatori logici in grado di operare il «flusso multimediale da disco». Questa tecnica permette di caricare in Ram solo la porzione d’attacco del campione occupando molto meno spazio.
Qualora la nota suonata sia più lunga della sola fase d’attacco caricata in memoria, il campionatore morbido provvederà a caricare il resto del campione direttamente dal disco. Per sfruttare questa tecnologia, le moderne Daw sono equipaggiate di un disco rigido dedicato esclusivamente alle librerie di suoni per questi campionatori.

22 February 2024

Cd Baby rappresenta una delle piattaforme pioniere nell’ambito della distribuzione musicale indipendente, con una fondazione risalente al 1998. Nel 2004, è stata tra le prime a introdurre la distribuzione digitale e continua ad essere un’entità influente, garantendo una diffusione su scala globale verso oltre 150 piattaforme musicali.

20 February 2024

La Tme è una società che sviluppa servizi di flusso multimediatico musicale per il mercato cinese. Le applicazioni della Tme includono Qq Music, Kugou, Kuwo e WeSing – che contano più di 800 milioni di utenti attivi e 120 milioni di abbonati paganti.
Nel luglio del 2016, i tre servizi della Tme detenevano una quota di mercato stimata del 56% dei servizi di flusso multimediatico musicale in Cina.
Nel primo trimestre del 2021, la Tme ha annunciato di avere 60,9 milioni di utenti paganti, in crescita del 42,6% rispetto ai 42,7 milioni di utenti paganti del primo trimestre del 2020.

16 February 2024

Apple Music è un servizio di flusso multimediale video e musicale sviluppato dalla Apple Inc. 
È stato annunciato dalla compagnia l’8 giugno 
2015 all’Apple Worldwide Developers Conference e distribuito il 30 giugno dello stesso anno – con l’aggiornamento iOs 8.4 – in circa 100 Paesi, tra cui l’Italia.
Dal giugno del 
2021, fornisce audio in qualità senza perdita, con supporto a Dolby Atmos.

15 February 2024

Una lettera di chiamata è una lettera dell’alfabeto in grassetto in una partitura orchestrale e nelle sue parti corrispondenti, la quale fornisce al direttore (che di solito dirige le prove) una posizione opportuna per dire all’orchestra di iniziare in punti diversi dell’inizio.
Le 
lettere di chiamata sono spesso utilizzate nelle partiture dell’epoca romantica e in seguito, a cominciare da Louis Spohr. Le lettere di chiamata sono generalmente collocate in punti strutturali del pezzo.
Possono anche essere genericamente chiamati segni di chiamata o figure di chiamata o, quando si usano numeri al posto delle lettere, numeri di chiamata.
Il posizionamento e la frequenza delle lettere non seguono una regola rigida. Generalmente sono inserite in punti in cui c’è un cambiamento musicalmente significativo, solo quei punti in cui un direttore potrebbe voler ricominciare durante le prove. 
Le lettere di chiamata sono del tutto assenti in alcune vecchie edizioni di alcuni pezzi che le hanno invece in altre edizioni, come avviene nel preludio dei Maestri cantori di Norimberga di Richard Wagner.
Le lettere di chiamata non sono molto utili nella musica strumentale solista, perché lo strumentista non ha bisogno di comunicare con un collega musicista dove riprendere a suonare.
I sostenitori dei numeri di chiamata affermano che anche 26 lettere non sono sufficienti per alcune partiture. 

14 February 2024

1. La Soundreef è fondata nel 2011 a Londra da due italiani, Davide d’Atri e Francesco Danieli, con lo scopo di creare un’alternativa semplice, veloce e trasparente per la gestione dei diritti d’autore.
2. Nel gennaio del 2012, lancia il servizio In-Store di licenze per musica di sottofondo per esercizi commerciali in 27 Paesi del mondo.
3. Nel febbraio del 2014, il Parlamento Europeo approva la Direttiva 2014/26/Ue, meglio conosciuta come Direttiva Barnier dal nome del suo principale promotore. Essa, infatti, recita che «[…] i servizi di gestione collettiva di diritti d’autore e di diritti connessi dovrebbero consentire a un titolare dei diritti di poter scegliere liberamente l’organismo di gestione collettiva cui affidare la gestione dei suoi diritti […]».
4. Nell’ottobre del 2014, i giudici del Tribunale di Milano si pronunciano nell’Ordinanza del 12 settembre 2014 in favore della Soundreef, dichiarando che «non sembra possibile affermare che la musica gestita dalla Soundreef in Italia, in centri commerciali e simili, debba obbligatoriamente essere affidata all’intermediazione della Siae»: riconosciuta l’operatività della Soundreef in Italia gestendo il proprio repertorio e non quello tutelato dalla Siae.
4. Nell’aprile del 2015, lancia i servizi di raccolta royalty per i live con la simbolica «Rivoluzione delle 30 band».
5. Nel novembre del 2015, è fondata in Italia la Soundreef S.p.A., di cui Davide d’Atri diventa Amministratore Delegato e acquisisce il controllo della britannica Soundreef Ltd.
6. Nel marzo del 2016, la Soundreef è riconosciuta dall’Intellectual Property Office del Regno Unito.
7. Ad aprile del 2016, Fedez è la prima popstar a passare a Soundreef.
8. Nell’agosto del 2016, gli iscritti a Soundreef a livello nazionale sono circa 8.000.
9. Nei mesi successivi, anche Gigi D’Alessio, Maurizio Fabrizio, Fabio Rovazzi, Nesli, Noyz Narcos, Kento, Mastafive e molti altri annunciano il passaggio alla Soundreef.
10. Nel dicembre del 2017, anche Enrico Ruggeri e J-Ax scelgono la Soundreef. Passano dalla Siae a Soundreef anche i 99 Posse.
11. Nel gennaio del 2018, in Italia crolla il Monopolio Siae: la Soundreef annuncia l’accordo per la raccolta delle royalty con l’associazione no-profit Lea. La Soundreef Ltd è ormai detentrice dei diritti di 11.000 autori ed editori italiani e affida la riscossione all’associazione senza fini di lucro al fine di soddisfare i requisiti previsti dal decreto fiscale collegato alla Legge di stabilità 2018, nel quale è stata inserita una direttiva che ha di fatto aperto il mercato dei diritti alle società di raccolta senza scopo di lucro ma non direttamente a quelle private.
12. Nello stesso mese, la Soundreef annuncia l’intesa con YouTube che le permette di essere la prima collecting in Europa a rendicontare mensilmente i play ai propri autori ed editori. Parallelamente, c’è anche l’accordo con la collecting society svizzera Suisa, per la raccolta worldwide.
13. Nell’ottobre del 2018, l’antitrust Agcm accerta l’abuso di posizione dominante della Siae ai danni della Soundreef. Sotto accusa una pluralità di condotte della Siae, complessivamente finalizzate a escludere la concorrente dal mercato.
14. A novembre, la Soundreef lancia la certificazione da plagio su tecnologia Blockchain.
15. Nell’aprile del 2019, la Soundreef raggiunge uno storico accordo con l’ex-monopolista Siae, finalizzato a «garantire il buon funzionamento del mercato nell’interesse innanzitutto dei titolari dei diritti d’autore, nonché degli utilizzatori», fermo restando il rapporto di concorrenza tra le parti. La Siae riconosce, nei limiti del Decreto legislativo 35/2017, la legittimità della Lea, licenziataria – per conto della Soundreef Ltd in Italia – a raccogliere diritti d’autore per conto degli ormai 37.000 autori ed editori Soundreef. Gli utilizzatori di musica italiani dovranno siglare una licenza integrativa anche con la Lea (licenziataria per la Soundreef ltd), nel caso in cui l’utilizzatore suoni un repertorio in gestione di quest’ultima: il pagamento della licenza Siae non è più da considerarsi esaustivo.
16. A settembre dello stesso anno, il Tar respinge il ricorso Siae. Confermato abuso di posizione dominante nei confronti della Soundreef.
17. Ad aprile, Adrian Berwick è nominato Ceo della società inglese Soundreef Ltd. Prima della Soundreef, era stato manager e produttore di artisti, ricoprendo incarichi come presidente della Bmg Ricordi Spa, managing director nella Polydor/Polygram Italy e ruoli manageriali nell’industria musicale in Inghilterra, Olanda e Argentina.
18. A luglio, la Corte Costituzionale conferma la compatibilità della fine del Monopolio in Italia con il Diritto Ue.
19. Nell’ottobre del 2023, la Sesac Performing Rights sceglie la Soundreef per rappresentare il suo repertorio in Italia, a partire dal primo gennaio 2024.
20. 
Nel novembre del 2023, a sorpresa, Fedez annuncia il suo ritorno alla Siae.

10 February 2024

Rain Tree Crow è l’unico albo in studio del gruppo musicale britannico Japan a nome Rain Tree Crow, pubblicato il 20 aprile 1991 dalla Virgin Records.

09 February 2024

Xpl is a programming language based on Pl/I, a portable one-pass compiler written in its own language, and a parser generator tool for easily implementing similar compilers for other languages. Xpl was designed in 1967 as a way to teach compiler design principles, and as starting point for students to build compilers for their own languages.
Xpl was designed and implemented by William M. McKeeman, David B. Wortman, James J. Horning, and others at Stanford University. Xpl was first announced at the 1968 Fall Joint Computer Conference. The methods and compiler are described in detail in the 1971 textbook A Compiler Generator.
They called the combined work a “compiler generator.” But that implies little or no language- or target-specific programming is required to build a compiler for a new language or new target. A better label for Xpl is a translator writing system. It helps to write a compiler with less new or changed programming code.
The Xpl language is a simple, small, efficient dialect of Pl/I intended mainly for the task of writing compilers. The Xpl language was also used for other purposes once it was available. Xpl can be compiled easily to most modern machines by a simple compiler. Compiler internals can be written easily in Xpl, and the code is easy to read. The Pl/I language was designed by an Ibm committee in 1964 as a comprehensive language replacing Fortran, Cobol, and Algol, and meeting all customer and internal needs. These ambitious goals made Pl/I complex, hard to implement efficiently, and sometimes surprising when used. Xpl is a small dialect of the full language. Xpl has one added feature not found in Pl/I: a String datatype with dynamic lengths. String values live in a separate text-only heap memory space with automatic garbage collection of stale values. Much of what a simple compiler does is manipulating input text and output byte streams, so this feature helps simplify Xpl-based compilers.

05 February 2024

Il termine taiko indica genericamente tutti i tamburi giapponesi, ad eccezione di quelli a clessidra, definiti invece tsuzumi.
La tipologia più nota in Occidente – grazie a gruppi noti internazionalmente come i 
Kodō – è quella del grande tamburo giapponese a forma di barile.
In alcuni casi, per evitare ambiguità, si usa l’espressione 
wadaiko, formata da wa più taiko, quindi letteralmente «tamburo/i giapponese/i» – in riferimento ai membranofoni originari dell’arcipelago nipponico.

04 February 2024

Un mash-up è una composizione realizzata unendo fra loro due o più brani preregistrati, spesso sovrapponendo la parte vocale di una traccia a quella strumentale di un’altra, mediante l’uso di campionatori o giradischi.
Questa tecnica è a volte identificata come uno stile musicale vero e proprio noto con i nomi bastard pop/rock o bootleg.
Sebbene la disposizione legislativa del fair use permetta agli autori dei mash-up di utilizzare campioni di brani di altri musicisti attenendosi a determinate regole, il fenomeno ha generato alcune controversie legali relative alla proprietà intellettuale dei brani adoperati come fonti sonore, fra gli autori dei brani e i musicisti di questo stile.
La manipolazione di suoni preesistenti rende la tecnica mash-up simile ai concetti di montaggio sonoro e turntablism.
Il primo brano pioniere della tecnica mash-up fu probabilmente The Flying Saucer di Bill Buchanan e Dickie Goodman. Per realizzare questa traccia di successo risalente al 1956, i due musicisti accostarono fra loro gli spezzoni di brani tratti da canzoni di diversi autori a un’immaginaria documentazione radiofonica narrante un’invasione della Terra da parte degli extraterrestri.
Durante gli anni sessanta, Frank Zappa coniò il termine «xenocronia», un processo che consisteva nell’estrarre il suono di uno strumento da un brano, per piazzarlo successivamente in un brano diverso.
Nel 1975, John Oswald compose la traccia Power, dove sono combinati fra loro i suoni delle chitarre suonate da Jimmy Page alla predica appassionata di un evangelista americano. Anni più tardi, Oswald sarà autore di albi quali Plexure (1993), composti associando fra loro brani di altri musicisti.

03 February 2024

Il Glockenspiel è uno strumento idiofono a suono determinato, utilizzato spesso nelle orchestre. Era formato in origine da un gruppo di piccole campane e da una tastiera sostenuta da sbarrette di metallo.

Lo xilòfono è uno strumento musicale a percussione.

Il 
clarinetto basso è uno strumento musicale a fiato (strumento traspositore ad ancia semplice) appartenente alla famiglia dei clarinetti. Questo strumento è tagliato in si bemolle, un’ottava sotto il clarinetto soprano ma esistono anche modelli in la.

La tuba (da non confondersi con il trombone) è uno strumento musicale che appartiene alla famiglia degli ottoni e alla famiglia dei corni a pistoni.

L’
ottavino è la più piccola taglia del flauto traverso. È realizzato in metallo o in legno duro (ebano o grenadilla).

01 February 2024

La Yamaha Sy85 è una workstation di musica digitale introdotta nel 1992.
A differenza di altri sintetizzatori Yamaha dell’epoca, l’
Sy85 non utilizza la sintesi Fm. I suoi suoni, invece, sono basati su campioni – che possono essere sovrapposti e modificati allo scopo di creare nuovi suoni.
La Yamaha ha offerto anche una versione dell’Sy85 con montaggio su rack, chiamata Tg500. Essa manca di tastiera, sequenziatore, unità floppy e cursori continui ma aggiunge uscite aggiuntive, un ulteriore slot per schede di ogni tipo e 2 Mb di Rom per 50 forme d’onda interne aggiuntive – per un totale di 8 Mb.
Dispone inoltre di quattro banchi di voci preimpostate, due banchi di
performance preimpostate, due banchi di voci interne modificabili dall’utente e un gruppo di prestazioni interne.
La 
Tg500 non ha la Ram della Sy85 ma può essere espansa con uno o due moduli Ram Syemb06. Presenta anche una polifonia a 64 note.
L’Sy85 è stata utilizzata da Gary Barlow e può essere vista nella pellicola School of Rock (2003). La Tg500 è stata utilizzata da George Michael.

L’ International Music Score Library Project (Imslp), il cui nome è in onore di Ottaviano Petrucci, è un progetto che si prefigge lo scopo ...