La vita è bella, perché esistono piccoli, patetici spioni e codardi come quello che si nasconde dietro il titolo del mio brano Kasus Pathos (2021). Un essere meravigliosamente disgustoso e imbarazzante, capace di scrivere cose come questa:
Ad ogni modo, domani segnalerò i brani offensivi del tizio su certi siti musicali e scriverò anche delle mail al sito ufficiale dei Pink Floyd e a quello di David Gilmour (cosa che non ho ancora fatto perché non avevo voglia), in modo da avvertirli del fatto che la loro musica è stata rubata e storpiata da tale elemento, il quale tempo fa aveva anche offeso il grande Richard Wright dei Pink Floyd – perché è uno dei miei musicisti preferiti – nei commenti sul suo canale, facendo vedere tali screen da me salvati.
Ah! ah! ah! ah! ah! In questo tragicomico scritto degno di un dodicenne autistico, si rivela pienamente la natura plebea di codesto errore vivente! La sua natura di spione, di inquisitore, di pettegolo, di codardo, di rancoroso, di vendicativo, di velenoso eccetera: tutta roba disperatamente incompatibile con la parola uomo ma perfettamente in linea con la parolaccia «cristiano».
Ah! ah! ah! ah! ah! Com’è possibile che la natura abbia permesso che un simile soggetto venisse al mondo? Non lo so ma è evidente che il caso domina, altrimenti dovrei pensare che il «progettista» sia un essere crudele, perverso e beffardo.
Ancora una volta, mi ritrovo a elencare le infinite invenzioni di codesta cosa vivente circa la mia persona…
1. Egli inventa che io avrei «rubato dei brani», poiché non capisce – o fa finta di non capire – la differenza tra intero e frammento, evidente anche a una scimmia ma non a un «cristiano».
2. Egli inventa che io avrei offeso il «grande» Wright, mentre io ho solo riportato alcune citazioni di sua moglie e ho chiamato le cose con il loro nome. (Che Wright fosse un cocainomane, un alcolizzato e un traditore compulsivo di sua moglie non lo dico io ma la storia…)
3. Egli inventa che il motivo per cui io avrei «offeso» codesto tastierista è che egli lo apprezza, mentre in realtà io non ho offeso nessuno e ho prodotto la mia musica e i miei scritti senza alcuna ragione, tranne il piacere istintivo di creare…
4. Egli inventa che io sarei «un tizio impotente che si limita a fare i dispetti, a insultare le persone e a tentare di danneggiare gli altri sul web», cioè descrive in modo esattissimo sé stesso e la sua codardia e la sua impotenza, così meravigliosamente comprovate dal suo anonimato, dal livello bassissimo delle sue «produzioni musicali», dalla sua collezione di titoli infantili che storpiano il mio nome e cognome (mentre egli tiene perennemente nascosto il suo) eccetera.
5. Egli inventa che «più avanti io ricomincerò a danneggiare i suoi canali per dispetto». Egli è ossessionato dalle mie richieste di rimozione del 2021-22 e non riesce a capire che non tutti sono come lui, cioè incoerenti, dispettosi e bugiardi.
6. Egli inventa che le simpatiche richieste di rimozione descritte nel punto 5 sarebbero collegate al fantomatico «rosicamento acuto arrivato al culmine» (cioè la sua condizione naturale), laddove – come già spiegato mille volte – l’unica cosa presente era il divertimento, insieme al piacere sottile di rendere YouTube un posto un po’ meno maleodorante.
7. Egli inventa che io sarei «dispettoso e incoerente», cioè mi attribuisce la sua plateale natura di persona dispettosa, bugiarda e incoerente, capace di affermare tutto e il contrario di tutto e di passare da «stupenda musica» a «pattume programmato» a «ho sempre mentito» eccetera, a seconda della propria isteria.
8. Egli inventa che io sarei «disoccupato, annoiato e fissato con lui da anni», mentre in realtà io sono occupato, lieto e indifferente a lui da sempre.
9. Egli inventa che internet e YouTube non sarebbero «il luogo per persone come me», confermando così – per la milionesima volta – la sua natura di inquisitore, intollerante e fanatico (leggasi impotente).
10. Egli inventa che «passeranno anni ed io continuerò sempre con la mia fissazione morbosa nei suoi confronti», cioè attribuisce a me la sua fissazione morbosa nei miei confronti, perfettamente confermata dalla sua infinita collezione di screenshot di tutto ciò che io scrivo e pubblico, dalla sua collezione di titoli che sono variazioni sul mio nome e cognome, dal suo scrivere continuamente «di me» (in realtà di sé) presso ogni canale YouTube che abbia la sfortuna di ricevere le sue maleodoranti visite eccetera, mentre io mi limito a comporre e produrre musica, come facevo già otto anni prima che questo plebeo venisse al mondo.