26 September 2024

Quante cose fai in ogni singolo missaggio?
Cinque. 
Come mai cinque e non otto, come fa qualcun altro?
Perché io non sono «qualcun altro».
Giusto. Potresti elencare queste cinque cose?
Certo: i) uso sempre gli stessi nomi (per indicare le tracce) e sempre nello stesso ordine; ii) uso sempre lo stesso percorso, senza alcun autobus della batteria o di altri gruppi di strumenti, poiché preferisco che ogni singolo strumento sia autonomo; iii) uso sempre lo stesso flusso di lavoro, diviso in quattro fasi; iv) per l’autobus del missaggio (l’unico autobus da me utilizzato), uso sempre lo stesso tipo di compressione; v) nell’autobus del missaggio, inserisco il MasterPlan. Come mai il tuo flusso di lavoro è composto da quattro fasi e non da sei, come nel caso di qualcun altro? Perché io non sono «qualcun altro». Giusto. Nello specifico, quali sarebbero queste quattro fasi?
Le seguenti: i) imposto e organizzo il missaggio; ii) eseguo un missaggio approssimativo, bilanciando ed eseguendo la panoramica; iii) faccio il lavoro pesante, impegnandomi a fondo nell’equalizzazione e nella compressione; iv) finisco il missaggio, assicurandomi che tutto sia ben sistemato e pronto per l’uso. Grazie. Di nulla.

25 September 2024

Roland Robert Free (1900–1984) was an American motorcycle and automobile racer best known for breaking the American motorcycle land speed record in 1948 on the Bonneville Salt Flats, Utah. A picture of Free, prone and wearing a bathing suit, has been described as the most famous picture in motorcycling. After an early career in motorcycle retail, Free became a regional racer of the 1920s and 30s on Indian motorcycles. In 1923, Free tried out for his first national motorcycle race, the 100-Mile National Championships on the board track in Kansas City, but did not qualify. He developed his career in longer-distance events, and raced in the first Daytona 200 on the Daytona Beach Road Course in 1937. He also set several American Motorcyclist Association Class C speed records including a 179.52 km/h run at Daytona in 1938 on an Indian Chief that he had tuned himself. He joined the Army Air Force as an aircraft maintenance officer during the Second World War; during this time, he was stationed at Hill Field in Utah, where he first saw the Bonneville Salt Flats. In 1945, Free left the Air Force and resumed racing on Indian motorcycles in long-distance and sprint record attempts, as well as dirt track racing on Triumphs. On the morning of September 13, 1948, Free raised the American motorcycle speed record by riding the very first Vincent Hrd, owned by the California sportsman John Edgar and sponsored by Mobil Oil, to a speed of 241.905 km/h. Special features included the first-ever Vincent use of a rear shock absorber, the first Mk Ii racing cams, and horizontally mounted racing carburetors. Free adopted a style used by other racers, such as Norman Teleford, of lying flat on the machine’s seat, thereby minimizing wind resistance and moving its center of gravity rearward. To protect himself and allow comfort when in such a position, Free had developed special protective clothing. However, when his leathers tore from early runs at 237 km/h, he discarded them and made a final attempt without a jacket, pants, gloves, boots, or helmet. Free lay flat on the motorcycle wearing only a bathing suit, a shower cap, and a pair of borrowed sneakers—inspired by his friend Ed Kretz. This resulted not only in the record, but also produced one of the most famous photographs in motorcycling history, the “bathing suit bike.” The photo was taken from a car driven parallel to his run on the Bonneville Salt Flats. It is debated whether the exact model of motorcycle was a Black Lightning or Black Shadow. Most believe that it was a custom ordered Black Lightning, as it was some 100 pounds lighter and 19 kW more powerful than a stock Black Shadow. In one of his books, Phil Irving (one of the designers) said that there were only about 16 of the model produced. The Vincent used is sometimes mistaken for a Series B machine, having the stamp Bb on its engine casing, but is actually a works-modified machine, and has been recognized as the first, or prototype of 30 Lightnings. The bike remained racing in the United States until the mid-1960s, and then resided virtually intact in the private collection of Herb Harris of Austin, Texas. The bike was sold from the Harris collection in November, 2010 for a rumored $1.1 million, which would be one of the highest prices ever paid privately for a motorcycle. Free later moved to California and, after his racing career faded, worked in the auto servicing industry. He died in 1984 and was posthumously inducted into the Motorcycle Hall of Fame in 1998.

24 September 2024

Quanto ti interessa, che la tua musica «abbia successo» o «venda»?
Da zero a nove, zero.
Tuttavia, essa è in vendita.
Certamente. Il fatto stesso di pubblicarla e distribuirla, implica inevitabilmente la possibilità che essa possa essere ascoltata e, quindi, generare denaro.
Qual è il motivo per cui sei entrato (in passato) in diversi studi di registrazione?
Il desiderio di ascoltare la mia musica ben prodotta. Oggi, lo faccio in casa e tramite la programmazione, in passato, lo facevo registrando (sia in studio sia in casa) ma fondamentalmente non è cambiato nulla.
Questo implica l’intenzione di venderla?
No. Questo implica l’intenzione di produrla, altrimenti essa non esisterebbe! Naturalmente, una volta che essa esiste, può – e deve – diventare pubblica (tenerla nascosta sarebbe demenziale) e come tale può generare denaro (ad esempio, tramite lo streaming o lo scaricamento).
Secondo te, il ritardato anonimo (*1994) che cosa intende, quando scrive che la tua musica farebbe «pietà»?
Non saprei. È ovvio che parla di sé e della sua «musica»… e comunque, io non mi intendo di malattie mentali, quindi non ho le competenze per parlare di codesti argomenti delicati. Secondo te, che cosa significa «avere successo»? Non ci ho mai pensato, poiché la parola successo non mi è mai interessata. Il vocabolario recita, «Esito favorevole, buona riuscita». In questo senso, il mio «successo» è assoluto, poiché ciò che ho fatto – e che faccio – mi soddisfa pienamente… ma mi rendo conto che esistono persone così limitate da associare la parola successo al diventare «ricchi e famosi», cosa che a me non interessa in alcun modo e che anzi, ho sempre evitato come la pesteChe cosa ne pensi, della parola riconoscimento? Si tratta di un’altra parola che non mi dice nulla. Ciò che faccio può piacere ad alcuni e può dispiacere ad altri ma tutto questo non ha la minima importanza, poiché l’unico «riconoscimento» che cerco è il mio. Cioè, se io sono soddisfatto di quello che faccio, non mi occorre altro. Di fatto, la mia musica è rivolta principalmente a me stesso e secondariamente a chiunque possa decidere di ascoltarla. Che cos’è la musica, per te? Un abbellimento occasionale della mia vita. Qual è lo scopo della tua vita? La vita stessa! Cioè? Il piacere. Sei felice? Sì. Tu fai solo ciò che vuoi? No: io voglio tutto quello che faccio. Come vedi il mondo? Come il mio più grande amico. Ti piacciono i Beatles? Sì. Ti piace la voce di McCartney? Sì. Che tipo di armonie utilizzi, in Bengasi? Si tratta di accordi di sei note. Quali note? Le seguenti: do-sol-la bem.-mi bem.-mi-si. Interessante. Forse. Che ore sono? Le tre e cinquantanove. Come sta la Di Lorenzo Special? Al di là del bene e del male. Grazie. Di nulla.

21 September 2024

1. Le chitarre elettriche con molto gain occupano l’intera gamma di frequenze e non hanno quasi nessuna dinamica – il che significa che sono sempre ad alto volume.
2. Maggiore è il gain, maggiore è lo spazio che occupo nel missaggio – soprattutto nella fascia alta.
3. Una volta che aggiungo duplicazioni e strati, tutto questo rumore aggiuntivo può rapidamente divorare l’intero missaggio e mascherare la fascia alta della voce, dei piatti e di altre tracce. 4. Usare meno gain, anche su chitarre metal, può aggiungere molta più chiarezza e forza al missaggio. 5. Quando modifico il tono della chitarra, abbasso il gain fino al punto in cui sembra essere appena sufficiente. 6. Il suono heavy non deriva dagli strati: deriva dalla chiarezza, dal rigore e dalla simultaneità. Quando impilo tanti livelli, inizio a «sfocare» le parti… Come ti comporti, quando equalizzi le chitarre distorte? In modo diverso, rispetto al solito. Cioè? Sebbene io non abbia problemi con l’aumento di 12 dB su una batteria o su una voce, questo non funziona sulle chitarre distorte. Come mai? Se aumento più di 2 o 3 dB, questo comincia ad avere un impatto negativo sul tono. Cioè? Le cose iniziano a diventare sottili, dure e confuse. Se ne deduce che equalizzi molto poco, in codesti casi… Esatto. Grazie. Di nulla.

19 September 2024

La Agv è stata fondata nel 1947 da Gino Amisano (1921-2009). Il nome dell’azienda deriva dalle iniziali del fondatore e da Valenza, la città dove era inizialmente stanziata la sua sede; il logo rappresenta le sue iniziali all’interno della sagoma di un casco da moto con i colori della bandiera italiana.
Inizialmente produceva sedili in pelle e selle da moto, integrando la sua produzione solo l’anno successivo con caschi da moto in pelle. La produzione di caschi divenne primaria con l’inizio della produzione di caschi in fibra di vetro nel 1954.
Da quel momento il marchio cominciò a stipulare contratti di sponsorizzazione con piloti professionisti come Kenny Roberts, Barry Sheene, Johnny Cecotto, Steve Baker, Ángel Nieto, Giacomo Agostini, Marco Simoncelli e Valentino Rossi.

L’hoquetus è una tecnica compositiva utilizzata per la prima volta nel tardo mottetto del Xiii secolo.
Questa tecnica si sviluppò soprattutto in Francia, presso la Scuola di Notre-Dame durante l’Ars Antiqua ma fu utilizzata anche successivamente da compositori quali Guillaume de Machaut nel periodo dell’Ars nova.
Si tratta di interruzioni brevi e frequenti della linea melodica ottenute per mezzo di pause alternate tra le varie voci che costituiscono un brano polifonico restituendo in questo modo una sorta di «effetto singhiozzo» all’ascolto.
Lo stile dell’hoquetus appartiene in realtà a molte culture musicali extraeuropee. Esempi dell’uso di questa tecnica, intesa come l’intreccio tra le parti – ognuna delle quali completa l’altra nel creare una melodia integrata – sono presenti nelle tradizioni delle popolazioni indigene di Nuova Guinea, isole Salomone, Indonesia, Filippine, Vietnam e in alcune enclaves in Asia sudorientale e Cina.
Si tratta di tutte quelle parti del mondo che costituiscono la rotta seguita dalle migrazioni dei primi esseri umani fuori dall’Africa, continente in cui troviamo i primi esempi di hoquetus nelle musiche indigene di pigmei e boscimani. La similitudine di tecniche e strumenti utilizzati ha portato a concludere che l’hoquetus, così come altri caratteri musicali comuni alle varie tradizioni, siano stati tramandati da quella ipotetica popolazione di base da cui tutti gli esseri umani hanno origine.

18 September 2024

Cinque albi che ti piace ascoltare? Squeeze (1973), Jazz From Hell (1986), Love Beach (1978), Rumours (1977) e Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (1967).
Il tuo voto?
Io non do voti!
Come mai?
Sarebbe come ammettere pubblicamente di essere un idiota, impotente, inetto, sterile eccetera.
Qual è il tuo compositore preferito?
Di Lorenzo.
Ti va di recensire qualcosa?
No.
Come mai?
Noi artisti non facciamo recensioni, facciamo arte.
Sei felice?
Sì.
Preferisci il bene o il male?
Preferisco stare al di là di codesta scelta illusoria.
Credi in Dio?
No.
Come mai?
Non credo in niente e il mio dio si chiama Di Lorenzo.
Qual è la tua opinione circa il brano anonimo dal titolo If (2022)?
Ah! ah! ah! ah! ah!
Ridi?
Rido.
Ti piace Barrett?
Sì.
Ti piacciono i Beatles?
Sì.
Ti piace Gilmour?
No.
Che cosa ti piace, degli anni ottanta?
I Police, i Tears for Fears, gli Ecce Homo, gli Elp (quelli con Powell, intendo), Plant, Jones, Zappa, gli U2 (quelli prodotti da Eno)…
Tante cose…
Sì…
… ma tu c’eri, negli anni ottanta?
Sì.
Che cosa ricordi?
I vestiti orribili, la superficialità, la magia, il riverbero nel rullante…
Che cosa cambieresti, della tua vita?
Nulla.
Qualche rimpianto?
No.
Da dove viene, la musica?
Dal corpo delle persone che la compongono.
Che ore sono?
Le diciannove e quarantadue.
Che birra hai bevuto, stasera?
Bud.
Grazie.
Di nulla.

17 September 2024

James Hunt (1947-1993) è stato un pilota automobilistico britannico, campione del mondo di Formula 1 nel 1976.
Era soprannominato Hunt the Shunt a causa dei suoi frequenti incidenti. Corse per la maggior parte della carriera in Formula 1, in cui vinse 10 Gran Premi.
È considerato come uno dei migliori piloti della sua generazione.
Terminata la carriera di pilota a soli trentun anni, divenne commentatore televisivo per la Bbc, mantenendo tale ruolo fino alla morte, avvenuta a soli 45 anni il 15 giugno 1993, a seguito di un attacco cardiaco.
Era noto per lo stile di vita sregolato e godereccio, nonché per la grande amicizia-rivalità con un altro grande pilota, Niki Lauda.

12 September 2024

I tom-tom sono elementi fondamentali per una batteria ma possono anche far parte di un set di percussioni.
In una batteria, solitamente i tom-tom sono più di uno e sono posizionati di fronte al batterista, sospesi su appositi sostegni reggi-tom-tom fissati alla grancassa ma è frequente l’utilizzo di speciali supporti, che si agganciano alle aste per piatti tramite appositi morsetti.
Tom-tom di diametro largo possono essere poggiati a terra, dotati di piedini. In questi casi, in passato in Italia sono stati chiamati erroneamente «timpani» ma non hanno niente dello strumento classico (sono appoggiati a terra all’estrema destra rispetto al batterista).
Il suono dei tom-tom è dato dal grado di tensione della pelle superiore (battente; non esiste un’accordatura standard; il suono è modificato a seconda dei gusti del singolo batterista), mentre la pelle inferiore (risonante) serve per dare la lunghezza al suono (anche per questa non esiste un’accordatura standard, è il batterista che sceglie un suono più stoppato o più armonico).
Nella configurazione minima i tom-tom sono due, il timpano uno.

Ciao.
Ciao.
Che ore sono?
Le sei e trentasette.
Che fai?
Ascolto musica.
Che cosa, nella fattispecie?
Il brano The Fifth Floor.
Sei felice?
Sì.
Perché?
Perché voglio tutto ciò che faccio.
Come ti comporti con gli strumenti a fiato?
Più o meno come per la voce.
Perché?
Ritengo abbiamo qualcosa in comune.
Che cosa?
L’utilizzo del fiato…

Come ti comporti con il clavicembalo?
Più o meno come per la chitarra acustica.
Adesso, che ore sono?
Le sette e otto.
Sei soddisfatto della tua musica?
Abbastanza.
Che valore dai alle recensioni scaruffiane?
Nessuno.
Grazie.
Di nulla.

11 September 2024

L’imboscata è una tattica militare che consiste nell’attaccare il nemico da una posizione strategica e con il favore dell’effetto sorpresa, spesso nella notte o dentro una foresta.

06 September 2024

È assolutamente irrilevante, il fatto che un determinato brano sia stato composto alla chitarra o al pianoforte o sul pentagramma o sul rullo di pianoforte o alla tastiera alfanumerica o al controllore Midi da tastiera o a mente eccetera: se il compositore è valido, non ha alcun bisogno di distinguere tra «il suo strumento» e «lo strumento non suo», poiché Qui Si Sta Parlando Di Composizione, Non Di Esecuzione. Se io scrivo un pezzo per orchestra d’archi, ho forse bisogno di essere un violinista e un violista e un violoncellista e un contrabbassista? Certo che no. Se io scrivo un pezzo per flauto, oboe, clarinetto e fagotto, ho forse bisogno di essere un flautista e un oboista e un clarinettista e un fagottista? Certo che no. Vantarsi di aver «composto» un «brano» utilizzando uno strumento che non sia il proprio strumento è semplicemente demenziale, poiché la composizione non ha nulla a che vedere con la capacità di suonare un determinato strumento ma con la costruzione di un brano musicale. Ciò che ho scritto è ovvio, lo so ma mi andava di ribadirlo…

05 September 2024

Nel frattempo, l’incapace che parla sempre di musica (*1994) continua con le sue disperate invenzioni circa la nostra persona:
1. Egli inventa che noi avremmo rubato dei suoi «brani», poiché non ha ancora imparato la differenza tra la parola brano e la parola frammento, esattamente come non ha ancora imparato la differenza tra la parola musica e la parola deretano. (Quest’ultima lacuna lo porta a pensare che, se uno vende la propria musica, starebbe «vendendo il proprio deretano»…) 
2. Egli inventa che noi saremmo squilibrati e problematici, mentre in realtà noi siamo equilibrati e felici. 
3. Egli inventa che noi avremmo «speso la nostra vita pubblicando un ammasso di spazzatura, senza il minimo riconoscimento», mentre in realtà noi stiamo semplicemente vivendo la nostra vita, facendo quello che ci piace fare… e per quanto riguarda il «riconoscimento», non sappiamo nemmeno che cosa significhi codesta parola. Ricordiamo che quando uscì l’albo con i White Tornado (nel 1997), diverse riviste importanti scrissero che si trattava del miglior prodotto dell’anno, così come ricordiamo che nel 2010, uscirono diverse recensioni eccellenti di un nostro albo improvvisato in duo con Cusa e ricordiamo tante altre cose del genere ma non ce n’è mai fregato nulla, poiché il nostro fare musica non è mai stato finalizzato ad alcuno scopo e ad alcun «riconoscimento». Il fatto, poi, che questa buffa creatura anonima definisca «ammasso di spazzatura» la stessa cosa che fino al 13 agosto 2021 definiva «musica stupenda», si commenta da sé…
4. Egli inventa che noi saremmo «falliti», come se noi avessimo avuto «uno scopo che non siamo riusciti a raggiungere» ma poiché egli non conosce né la nostra vita né i nostri scopi, la sua affermazione risulta a dir poco demenziale – oltre che falsa, scorretta e arbitraria, come nel suo solito stile volgarissimo. Di fatto, noi non abbiamo alcuno scopo, né in musica né in altri campi: ci interessa semplicemente vivere e la nostra musica è solo un abbellimento (spontaneo, naturale e istintivo) della nostra vita felice. Tutto qui. La pubblichiamo semplicemente perché sarebbe stupido tenerla nascosta (come fa l’aborto umano in questione) e se arrivano soldi (perfettamente meritati e onesti) li prendiamo, poiché non siamo così malati di mente da pensare che vendere la propria musica significhi «vendere il proprio deretano», come invece sembra credere l’errore genetico (*1994).
5. Egli inventa che noi «negheremmo» il fatto che la nostra musica sia in vendita, mentre noi non neghiamo un bel niente. Vendere la propria musica è parte integrante del processo che include la produzione e la pubblicazione, specie nel mondo moderno, laddove ogni stream produce denaro.
6. Egli – sulla base di tutte le menzogne già elencate – inventa che noi «mentiremmo a noi stessi», cioè esattamente quello che fa lui, ad esempio quando blatera di «prove» (inesistenti) dell’esistenza di «Dio», laddove noi uomini sinceri non facciamo mai affermazioni del genere e non crediamo in nulla e riconosciamo che nessuno sa un cazzo, in questo mondo.
Nulla di nuovo sotto questo cielo: noi uomini sinceri rimaniamo tali, mentre il distruttore di costole (*1994) rimane insincero – come i suoi padri. 
Noi, comunque, lo ringraziamo sempre, poiché le risate
devono continuare!

02 September 2024

Il controsterzo è utilizzato dagli operatori di veicoli a binario singolo – come ciclisti e motociclisti – per iniziare una svolta verso una determinata direzione sterzando momentaneamente contro la direzione desiderata («sterza a sinistra per svoltare a destra»).
Per affrontare una svolta con successo, il baricentro combinato del pilota e del veicolo a binario singolo deve prima essere inclinato nella direzione della svolta. (Sterzare brevemente nella direzione opposta
provoca tale inclinazione.)
L’azione di controsterzo del pilota è talvolta definita «dare un comando di sterzata».
La letteratura scientifica non fornisce una definizione chiara e completa di controsterzo. Infatti, «non sempre è fatta una distinzione corretta tra coppia di sterzata e angolo di sterzata».
Velocità più elevate e curve più strette richiedono angoli di inclinazione maggiori. La transizione dalla guida in linea retta alla negoziazione di una curva è un processo di inclinazione della moto nella curva… e il modo più pratico per causare tale inclinazione è spostare prima i punti di supporto nella direzione opposta.
A basse velocità, il controsterzo è ugualmente necessario ma il controsterzo è così sottile che è nascosto dalle continue correzioni realizzate nel bilanciamento della moto, spesso scendendo al di sotto di una differenza appena percettibile o soglia di percezione del pilota. Il controsterzo a bassa velocità può essere ulteriormente nascosto dal conseguente angolo di sterzata molto più ampio, nella direzione della svolta.
Il controsterzo deliberato è essenziale per una guida sicura in moto e, di conseguenza, è generalmente parte dei corsi di guida sicura tenuti da organizzazioni come la Motorcycle Safety Foundation, il Canada Safety Council o i fornitori australiani Q-Ride.
Controsterzare deliberatamente una moto è un modo
molto più efficiente per sterzare, che semplicemente inclinarsi.  A velocità più elevate, la proprietà di auto-bilanciamento della moto diventa più rigida e una data forza di input applicata al manubrio produce cambiamenti minori nell’angolo di inclinazione.
Gran parte dell’arte di curvare in moto consiste nell’imparare come spingere efficacemente le manopole in curva e come mantenere angoli di inclinazione corretti durante la curva. Quando si presenta improvvisamente la necessità di una rapida deviazione da un lato in caso di emergenza, è essenziale sapere – attraverso la pratica precedente – che controsterzare è il modo più efficiente per cambiare la rotta della moto.
Molti incidenti si verificano quando motociclisti (altrimenti esperti) che non hanno mai sviluppato attentamente questa abilità incontrano un ostacolo inaspettato.
Per incoraggiare la comprensione dei fenomeni attorno al controsterzo, a volte è utilizzata l’espressione sterzata positiva. Altre frasi sono, «Premere – per girare, la motocicletta deve inclinarsi» oppure, «Per inclinare la motocicletta, premere sulla manopola nella direzione della svolta» oppure, «Premi a sinistra – inclinati a sinistra – vai a sinistra».
La Motorcycle Safety Foundation insegna il controsterzo a tutti gli studenti in tutte le sue scuole, così come tutte le scuole di motociclismo. Il controsterzo è incluso nei manuali e nei test per gli operatori di motociclette degli Stati degli Usa, come Washington, New Jersey, California e Missouri.
Secondo l’Hurt Report, la maggior parte dei motociclisti negli Stati Uniti frenava eccessivamente e faceva slittare la ruota posteriore e frenava in modo insufficiente quella anteriore, quando cercava di evitare una collisione. La capacità di controsterzare e sterzare era sostanzialmente assente, per molti motociclisti.
La quantità spesso piccola di
input di controsterzo iniziale richiesta per far inclinare la moto – che può essere di appena 0,125 secondi – fa sì che molti motociclisti non siano a conoscenza del concetto.
Uno studio della National Highway Traffic Safety Administration ha dimostrato che l’inclinazione del pilota ha un’influenza maggiore su una motocicletta più leggera, rispetto a una più pesante, il che aiuta a spiegare perché la sterzata senza mani sia meno efficace sulle motociclette pesanti. (Inclinare il busto rispetto alla moto non fa sì che la moto si inclini abbastanza da generare altro che curve poco profonde.) 
Le manovre complesse non sono possibili utilizzando solo lo spostamento del peso, perché anche per una macchina leggera non c’è sufficiente autorità di controllo.
Sebbene su una moto sufficientemente leggera, il pilota possa iniziare un’inclinazione e una curva spostando il peso corporeo, non ci sono prove che manovre complesse possano essere eseguite utilizzando
solo il peso corporeo.

Nel 1999, Arved Ashby ha cercato di dimostrare come Zappa smontasse gli ideali musicali e sociali in rapporto all’orchestra. Ciò si otteneva...