Droghe assunte oggi?
Un po’ di acqua Fontalba.
Progetti per il futuro?
Tra un po’ preparerò un caffè.
Soddisfatto della tua musica?
Abbastanza.
Che cosa ne pensi del termine «musica elettronica»?
Mi piace.
Che cos’è la promozione?
L’insieme delle attività volte a incrementare la vendita di un prodotto.
Come definiresti l’attuale situazione musicale nel mondo?
Desolante.
La cosa ti dà fastidio?
Il mio beato egoismo fa sì che non me ne importi nulla.
A chi si rivolge la tua musica?
A me stesso.
Solo a te stesso?
No, anche a chiunque possa gradirla.
Ti sei mai preso la briga di stabilire che cosa la gente pensi o provi o creda?
Non sono né così stupido né così presuntuoso né così superficiale.
Sei un solitario?
Abbastanza.
Adesso, che ore sono?
Le sei e trentacinque.
Che cos’è la vita?
Un mistero.
Grazie.
Di nulla.
Con l’avvento del nazismo, mentre molti membri del Circolo di Vienna si rifugiavano in Inghilterra e negli Stati Uniti, Schlick decise di rimanere a Vienna dove, nel 1935, ricevette la visita di Feigl, cui confessò tutta la sua preoccupazione per ciò che stava avvenendo in Germania.
Il 22 giugno 1936, mentre saliva le scale dell’università, Schlick fu avvicinato da Nelböck, uno studente che lo contestò per le tesi sostenute in un saggio. Quando Schlick fece per obiettare, il contestatore estrasse una pistola e lo colpì mortalmente.
Lo studente fu immediatamente processato ma il sentimento razzista lo trasformò in un «eroe ariano» contro la «filosofia senza anima» del Circolo (i più dimenticarono che Schlick era tedesco).