Le batterie agli ioni di litio contengono un elettrolita infiammabile e se danneggiate o caricate in modo errato possono provocare esplosioni e incendi, inoltre possono rompersi, prendere fuoco o esplodere quando sono esposte alle alte temperature o alla luce diretta del Sole. Cortocircuitare una batteria al litio può causare incendi ed esplosioni.
Il contenitore di una batteria agli ioni di litio non dev’essere mai aperto per nessun motivo. Esse contengono dispositivi di sicurezza: se danneggiati, possono anche causare l’incendio o l’esplosione della batteria. Questi dispositivi di sicurezza possono talvolta risultare inefficaci, per esempio nel caso in cui vi siano contaminanti all’interno delle singole celle. Il richiamo di più di dieci milioni di batterie utilizzate in laptop Asus, Dell, Apple, Lenovo/Ibm, Panasonic, Toshiba, Hitachi, Fujitsu e Sharp da parte della Sony a metà del 2006 fu una conseguenza della contaminazione interna da parte di particelle metalliche.
Sotto certe circostanze, queste particelle possono perforare il separatore, cortocircuitando la batteria e convertendone rapidamente tutta l’energia in calore.
Il richiamo delle batterie per laptop prodotto dalla Dell nel 2006 non è stato il primo ma solo il più grande. In seguito ci sono stati numerosi richiami di batterie agli ioni di litio in telefoni cellulari e laptop dovuti a problemi di surriscaldamento.
Nel 2004 la Kyocera Wireless richiamò circa un milione di batterie usate nei telefoni. Nel dicembre del 2009 la Dell ritirò circa 22.000 batterie dal mercato americano.
Il silenziatore è utilizzato per ridurre i rumori prodotti dai motori a scoppio utilizzati in ambienti dove devono essere rispettate le normative sull’inquinamento acustico (automezzi, compressori stradali, locomotori diesel e altri). Nel caso degli autoveicoli, dei motoveicoli e degli autocarri, il silenziatore è una parte dell’impianto di scarico ed è comunemente chiamato marmitta.
Applicato sui motori a quattro tempi il silenziatore riesce a ridurre l’emissione sonora, generalmente a discapito delle prestazioni. La presenza di un silenziatore nell’impianto di scarico genera un’onda di contropressione che, per quanto si cerchi di minimizzarla in fase progettuale, contrasta l’uscita dei gas di scarico dai cilindri, incidendo sul rendimento ai vari regimi.
Adoperando scarichi lunghi e/o con un diametro ridotto si favorirà i bassi regimi, invece con scarichi corti e/o con diametro elevato si favorirà il funzionamento agli alti regimi.
Il silenziatore può essere realizzato in vari modi:
1. Scomponibile: tale tipologia permette l’apertura del silenziatore poiché lo stesso è tenuto chiuso o da rivetti o da viti; questo tipo di silenziatore permette la sostituzione del materiale fonoassorbente, così come la pulizia.
2. Monopezzo: tale tipologia non permette l’apertura del silenziatore e, in caso di ridotta funzionalità per usura, richiede la sostituzione.
3. Integrato: questa tipologia è tipica di alcuni scarichi per motori a due tempi, dove il silenziatore forma un unico elemento con l’espansione.
Ho scoperto che il trovatello ha ripreso con le sue violazioni, consistenti nel pubblicare screen di miei commenti senza occultare il mio nome e cognome (violazione della riservatezza) e nello scrivere gravi offese associate al mio nome e cognome (diffamazione aggravata), il tutto standosene ben nascosto dietro l’anonimato, come da tradizione familiare (la codardia sembra essere la principale caratteristica della sua stirpe).
Nulla di nuovo sotto questo cielo: gli escrementi rimangono tali ed io ho già scelto da tempo di lasciarlo fare, poiché sono sempre più convinto che essere insultati dal cristiano immaginario sia come ricevere medaglie al valore e mi lusinga sempre.
Come di consueto, la sua demenza raggiunge livelli elevatissimi, ad esempio quando afferma che io avrei «mentito», perché ho scritto che nell’agosto del 2021 avevo pubblicato un paio di citazioni nicciane, «mentre in realtà erano più di due»! Ah! ah! ah! ah! ah! Evidentemente il cervello morto non ha mai sentito parlare di «modi di dire» e non sa che scrivendo «un paio» non si intende necessariamente «due» ma semplicemente «alcune». Inoltre, il poveraccio continua ad affermare che le frasi in questione sarebbero state «contro i cristiani», mentre io dico da sempre che non esiste alcun «cristiano», tranne quel fesso di Gesù.
Poi, il decerebrato si lancia nelle solite affermazioni menzognere circa la mia persona, scrivendo – ad esempio – che «al posto suo io avrei fatto lo stesso, se egli avesse offeso Mozart o Nietzsche»! Ah! ah! ah! ah! ah! Lo stesso cosa? Diventare nemico di un presunto amico solo perché quel presunto amico pubblica qualche interessante citazione del Xix secolo? Ah! ah! ah! ah! ah! Infine, il ciclista inquisitore si premura di spiegare che egli «ha il diritto di scegliersi gli amici» Ah! ah! ah! ah! ah! Ci mancherebbe! Chi glielo impedisce?
Forse egli non ha capito che io volevo che si togliesse dalle palle – avendo intuito che era un povero fanatico, capace di scrivere puttanate come «Mozart e Beethoven erano venduti a Lucifero» – e forse egli non ha realizzato che io avevo citato il meraviglioso Nietzsche proprio perché sapevo come egli avrebbe reagito e cioè:
i) tradendo sé stesso;
ii) cominciando a scrivere malissimo di me e della mia musica, dopo quasi tre anni di elogi continui;
iii) liberandomi della sua noiosa presenza virtuale.
Egli vorrebbe far passare l’idea assurda secondo cui io «ci sarei rimasto male per il suo abbandono», quando in realtà io ho agito appositamente allo scopo di sbarazzarmi di un simile ritardato.
Insomma, cazzate su cazzate, nel solito stile disonesto e infine una conclusione spassosissima:
Io non voglio avere niente a che fare con questo tizio. Per me lui non esiste (nella vita reale è un niente per me) ed è cosa morta e sepolta. Io non sono e non sarò mai amico di un individuo simile.
Ah! ah! ah! ah! ah!
Chi cazzo lo vuole come amico?! Cioè, questo coso è convinto che io «lo volevo come amico», quando in realtà egli ha fatto tutto da solo! Breve sintesi:
i) egli mi ha contattato privatamente nel novembre del 2018;
ii) egli mi ha riempito di complimenti (alla mia musica e alla mia persona) per due anni e nove mesi;
iii) egli mi ha imitato in tantissimi modi (lo fa ancora oggi);
iv) egli è impazzito quando io ho pubblicato alcune citazioni veritiere sui sedicenti cristiani e da allora (13 agosto 2021) definisce bianco quello che prima definiva nero e viceversa.
Ah! ah! ah! ah! ah!
Questo imbecille è convinto che io gli abbia inviato quei reclami (più che altro nel 2021) «perché egli mi ha mollato»!
Ah! ah! ah! ah! ah!
Proprio non lo vuole capire che io mi stavo semplicemente divertendo a buttare giù qualche video che mi dava il vomito, un po’ come quando ci si diverte a sparare agli scarafaggi o ai topi: un passatempo come un altro, un’attività ricreativa e sportiva che ha fatto il suo tempo e che appartiene al passato.
Eppure, il geniale chitarrista ne parla e scrive sempre! Una vera ossessione!
Anch’io ho ricevuto più volte falsi reclami su YouTube! Una volta (nell’ottobre del 2017) qualcuno è riuscito persino a far chiudere il mio canale YouTube ma chi se ne frega? Non ne parlo/scrivo mai e nemmeno mi ricordo i dettagli.
Il bevitore di tè verde, invece, è ossessionato da questa vecchia faccenda insignificante.
Fossi in lui mi farei due domande! Ah, no: uno che dà per «certo» che c’è Zio In Cielo Che Giudica I Peccati… non credo si sia mai fatto domande.
Ah! ah! ah! ah! ah!
Coloro i quali vedono «violazioni» laddove esse non esistono – ad esempio nella nobile arte di scrivere i propri pensieri senza mai nominare nessuno – e che al contempo non le vedono laddove esse sono plateali: ad esempio nella vergognosa pratica di pubblicare screenshot di commenti altrui senza occultare il nome dell’autore… oppure nella disgustosa pratica di offendere pubblicamente le persone riportando pure i nomi e i cognomi delle stesse… oppure nella vomitevole pratica di pubblicare foto altrui senza l’autorizzazione delle persone ritratte in quelle foto.
In sintesi: coloro i quali sono senza alcun dubbio dei piccoli criminali ma che per qualche strana ragione danno del «criminale» ai loro dèi, perfettamente in regola con la Legge.
Ogni riferimento al ciclista saputello è puramente casuale.
Spesso si confonde il terminale con il silenziatore.
Lo scarico di una moto comprende l’impianto completo con una prima parte, la cosiddetta pancia, formata da un tubo di raccordo che unisce il motore al silenziatore.
Il silenziatore è formato da una rete a forma cilindrica, messa all’interno di un altro cilindro: l’intercapedine che viene così a formarsi è solitamente riempito di lana di vetro o lana di roccia.
Il terminale della moto non è altro che la parte finale dello scarico.
In sintesi, lo scarico è costituto da:
i) la pancia;
ii) il silenziatore;
iii) il terminale.
I terminali più rumorosi sono nella maggior parte dei casi non omologati e quindi si rischiano delle multe, la perdita della garanzia e il passaggio della revisione.
Una soluzione potrebbe essere quella di orientarsi su uno scarico moto custom – anche non omologato – ma con un dB killer (estraibile).
Uno scarico più lungo ha una camera di espansione più grande e quindi attutisce meglio il rumore.
Più è corto il silenziatore, più rumore farà.
Con resina artificiale si intende in genere un materiale viscoso, di aspetto simile alla resina vegetale, capace di indurirsi a freddo o a caldo. Si tratta in genere di un’ampia classe di differenti e complessi polimeri che si possono ottenere con una grande varietà di metodi e materie prime.
Fra le resine sintetiche più comuni citiamo:
i) le resine fenoliche;
ii) le resine acriliche;
iii) le resine epossidiche;
iv) le resine poliestere insature (Upr);
v) le resine vinilestere (Ve);
vi) le resine termoplastiche;
vii) le resine termoindurenti;
viii) gli elastomeri.
31 August 2023
30 August 2023
Quanto tempo hai impiegato per comporre il pezzo Un metro e ottantadue (2023)?
Circa un minuto.
E per produrlo?
Qualche ora.
Ti piace?
Molto.
Il pezzo è per tre sintetizzatori, giusto?
Sì.
Il pezzo è stato registrato o programmato?
Programmato.
Secondo te la gente è capace di distinguere un pezzo registrato da un pezzo programmato?
Assolutamente no. Tempo fa – ad esempio – una pianista professionista non riusciva a credere che un mio singolo per pianoforte (non ricordo quale) fosse programmato. Questo perché avevo inserito accenti forti, accenti deboli, note non accentate, note in anticipo, note in ritardo, piccole imperfezioni volute eccetera, creando un suono estremamente naturale e autentico. Quando capita che qualcuno si lancia in assurde – e insensate – critiche al riguardo, non si basa sull’ascolto ma sul fatto che ha letto – ad esempio nella descrizione dei miei video – che un dato pezzo è stato programmato: io specifico sempre tutto. Se io fossi disonesto, non scriverei nulla e mi limiterei a un generico «Musica di Marcello Di Lorenzo» (come fanno tanti) ma io sono sempre stato trasparente al massimo.
Quando è stata l’ultima volta che hai registrato, oltre che programmato?
Quando ho prodotto il singolo Nice (2023), laddove – ad esempio – l’assolo di sintetizzatore è stato suonato (e improvvisato), non programmato.
Novità circa Chris?
Sono alla ricerca di una striscia di acciaio con la quale chiudere la parte posteriore del telaio; ho ordinato degli ammortizzatori più corti; sto per eliminare il cavalletto centrale.
Grazie.
Di nulla.
Il New Musical Express non fu l’unica testata ad accogliere con freddezza il disco che segnò l’uscita di Syd Barrett dalle fila di quello che sarebbe diventato il gruppo di The Dark Side of the Moon: dall’altra parte dell’oceano Atlantico anche l’egualmente autorevole Rolling Stone, per mezzo della penna di Jim Miller, giudicò la seconda prova sulla lunga distanza dei Pink Floyd «non interessante quanto il primo, anzi piuttosto mediocre», con brani «melodicamente, armonicamente e liricamente noiosi» scritti (anche) da Roger Waters, «un autore, cantante e bassista poco interessante».
Richard Wright si sposò per la prima volta nel 1964 con la cantante Juliette Gale, dalla quale ebbe due figli, Gala e Jamie, prima del divorzio, avvenuto nel 1982. La sua seconda moglie fu la cantante greca Franka Wright, conosciuta durante una vacanza. Dopo il divorzio da quest’ultima, avvenuto nel 1994, Wright si risposò una terza volta, con Mildred Hobbs, dalla quale ebbe un figlio, Ben. Nel 2007 divorziò per la terza volta.
È difficile immaginare qualcosa di più tragicomico e imbarazzante di chi tenta di screditare i suoi dèi utilizzando la parola «divorziato» (come se si trattasse di un insulto!) e che al contempo fa finta di non sapere che i suoi amati beniamini furono campioni assoluti nell’«arte del divorzio». Qui abbiamo simultaneamente:
i) stupidità;
ii) incoerenza;
iii) infantilismo;
iv) disonestà;
v) doppiopesismo.
Questo non lo dico io – che sono solo un povero compositore e motociclista siciliano – ma i fatti.
I veri musicisti, quando parlano o scrivono (se proprio è necessario) utilizzano termini come tonalità, modalità, polifonia, battuta, forma, armonizzazione, accento, stereofonia, compressione eccetera… gli scribacchini impotenti, invece, usano parole come «titanico», «anima», «siderale», «perla», «fiore raro», «emozione» eccetera.
Per apprezzare un genio come Barrett bisogna avere in sé qualcosa di geniale, così come per apprezzare l’impotenza creativa di certi mediocri bisogna avere in sé qualcosa di impotente e mediocre.
Naturalmente non è un caso se un essere musicalmente superiore come Emerson affermò – quando incontrò i Pf nel 1967 – che «probabilmente Barrett era l’unico, vero musicista nel gruppo». I simili si riconoscono tra loro.
Noi ridiamo e scherziamo ma in questo mondo meraviglioso e governato dal caso esistono pagliacci – nati ieri e ancora vergini – capaci di concepire «pensieri» come questo:
Le competizioni sono per i cavalli, non per gli artisti. Stabilito questo, nulla è più ridicolo di un soggetto che ha la presunzione di decidere chi sia «grande», chi sia «piccolo» e persino – udite, udite! – chi abbia «il diritto di mettere in vendita la propria musica»… il tutto senza la minima competenza musicale, senza essere un musicista e senza aver mai prodotto nulla di decente.
Aggiungo che valutare la maggiore o minore genialità di un uomo tirando in ballo «argomenti» come «la capacità di comporre assoli di chitarra» è un po’ come valutare il fascino di una donna usando come argomento la sua capacità di giocare a pallone.
Quando la demenza regna sovrana…
I nastri biadesivi hanno diverse caratteristiche:
i) lo spessore – da pellicole sottili una frazione di millimetro a schiume spesse che riducono le vibrazioni;
ii) l’adesione – da una bassa tenuta che consente il riposizionamento fino a soluzioni di incollaggio permanenti;
iii) l’adesivo – un nastro biadesivo con supporto può avere lo stesso adesivo su entrambi i lati o adesivi diversi, per incollare differenti substrati.
I nastri biadesivi possono essere personalizzati, affinché assumano esattamente la forma necessaria per il progetto finale.
29 August 2023
Il finto cristiano è fatto così: prima si diletta nella pratica di attribuire le sue caratteristiche agli altri (per esempio alla nobilissima categoria degli atei) e poi, se qualcuno evidenzia codesto suo vizietto, egli tira fuori la sua «arma segreta» e cioè… la derisione della parola specchio, senza mai dimenticarsi di aggiungere le sue rime da imbecille e/o ulteriori invenzioni sul conto degli altri:
i) il «rosicamento», cioè il suo problema principale, detto anche «ira»;
ii) le «canne»;
iii) l’«oppio».
Egli è un grande esponente della vergognosa pratica chiamata «usare due pesi e due misure», cioè, «usare criteri diversi per valutare situazioni simili», per cui la stessa, identica cosa sarà «un concetto molto importante e serio», se utilizzata da lui ma sarà «lo specchio dell’asilo», se utilizzata da altri.
Si tratta di una delle tante sfaccettature della sua natura inferiore, menzognera, infame, disonesta eccetera – già osservata da chiunque abbia avuto la sfortuna di interagire con codesto errore della natura.
Pur di «cadere sempre in piedi», l’aborto umano farebbe qualsiasi cosa, affermerebbe tutto e il contrario di tutto e calpesterebbe qualsiasi forma di sportività e lealtà – come ha dimostrato in tante occasioni.
Gli uomini non sono uguali e lo spilungone malaticcio rimane un perfetto esempio di ciò che un uomo degno di tale nome non sarà mai.
Ne prendo atto, con serenità.
Un aspetto particolarmente comico della questione è che quando il Giovane Cigno Cristiano insulta gli atei (cioè gli uomini migliori), allo stesso tempo insulta alcuni dei suoi intoccabili beniamini, come ad esempio il grasso uomo d’affari David Gilmour (*1941), notoriamente ateo.
La stessa cosa avviene quando il poveretto tenta in modo puerile di offendere gli uomini più geniali utilizzando parole come «vecchio», «divorziato», «stempiato», «tatuato» eccetera, le quali si adattano perfettamente a soggetti vecchi, divorziati, stempiati e tatuati che egli adora come se fossero delle sante reliquie…
Una cosa estremamente esilarante è osservare il ciclista menomato che cerca in tutti i modi di «dimostrare» la «superiorità» del grasso uomo d’affari Gilmour su quel genio indiscusso di Barrett, utilizzando argomenti debolissimi quali «la capacità – del grasso uomo d’affari – di comporre assoli» e altre banalità da dodicenne.
Anche l’utilizzo – arbitrario – di parole altisonanti come «capolavoro immortale» per ogni albo registrato da quei quattro uomini d’affari è estremamente ridicolo.
L’autore del brano Zitello Di Gonzo (2022) è fatto così: invece di limitarsi a dire, «A me piace», egli sente sempre la necessità (tipica dei fanatici) di sentenziare, di stabilire che cosa è grande, che cosa è piccolo eccetera, come se stesse parlando di cavalli da corsa e difendendo sempre coloro che sente più vicini alla sua personale mediocrità.
Quando incrocia i veri geni (che ovviamente non può capire, avendo un orecchio scadentissimo), se ne esce con «idolo decadente» oppure «pattume programmato» eccetera, giusto per confermare la propria ignoranza e la propria stupidità.
Un’espressione particolarmente ridicola è, «il più grande gruppo della storia», basata sul nulla e totalmente priva di senso.
Ogni tanto, egli si ridimensiona e scrive, «de gustibus» ma poi torna sempre alla sua malattia e ai suoi assolutismi, i quali sono incompatibili con una mente sana e libera.
Per me, Shine On You Crazy Diamond (1974) è una cagata pazzesca e anche il buon Barrett se ne accorse (5 giugno 1975) ma se qualche sempliciotto mezzo sordo ha piacere ad ascoltarla… io non ho nulla in contrario. Personalmente, provo fastidio e noia – specie per la retorica, per il testo patetico e per la lunghezza eccessiva.
Se voglio godere davvero, ascolto roba come Leon (2021), Yes (2015), Nautilus (2002), Amor Fati (2023), Cannizzaro (2023) e/o altro materiale proveniente dalla minchia di Di Lorenzo.
Alla fine, ognuno ascolta quello che vuole e ognuno percepisce quello che il suo orecchio gli permette di percepire. Come diceva l’immenso Nietzsche, le cose grandi ai grandi, gli abissi ai profondi, le finezze ai sottili e le rarità ai rari.
Lo ammetto: non posso fare a meno di leggere le incredibili puttanate dello spilungone sordo, perché amo la vita, amo ridere, amo sentire la mia salute (già perfetta) aumentare dopo ogni risata e quindi… voglio bene a questo benefattore della mia vita! Ah! ah! ah!
Qualche gustoso esempio:
Le droghe distruggono una persona e soltanto i deboli diventano schiavi di esse.
Verissimo, basti vedere il suo cantante preferito: un povero tossico di merda, debolissimo e abituato a usare la musica come una sorta di Wc per le sue emozioni negative di malinconia e tristezza. Si direbbe «un cane che abbaia alla Luna».
Una persona veramente talentosa non ha alcun bisogno di drogarsi per fare della buona musica.
Verissimo. Io, ad esempio, sono musicalmente superdotato e non uso alcuna droga, se si eccettuano il caffè mattutino e la birra (durante il mio unico «pasto» giornaliero). Tuttavia, rimane il fatto che tutto ciò che inseriamo nel nostro corpo è droga (incluso il cibo e qualsiasi bevanda), quindi siamo tutti drogati. Strano ma vero. Il tè verde – ad esempio – è una droga particolarmente tossica e nociva.
… bensì [la persona talentosa] è mossa dalla sua grande emozione, la quale si concretizza in musica di alto livello.
Falsissimo. Qui, lo scherzo di natura cade nel suo solito, grossolano errore: fare affermazioni arbitrarie circa gli altri e parlare «a nome di tutti». Forse per lui (che vive di inganni e di menzogne) l’emozione è «alla base della musica» ma in realtà è esattamente il contrario: l’emozione è soltanto un sottoprodotto, un effetto collaterale della musica, la quale è perennemente misteriosa e si trova ben oltre queste cazzate da adolescente! I miei pezzi considerati più «emozionanti» dalla scimmia moribonda (ma solo prima del 13 agosto 2021, ah! ah! ah!) sono stati composti mettendo insieme numeri, forme, idee matematiche, schemi eccetera. Mi riferisco a roba come Nautilus (2002), Yes (2015), Sul (2021) eccetera – particolarmente apprezzati (a suo tempo) da quello sciocchino privo di orecchio. In certi casi, addirittura, ho piazzato delle note a caso (giusto per dimostrare a me stesso il potere del caso) e poi – sistematicamente – il coglione di turno mi ha scritto che quella musica era «emozionante». «Dopotutto», scrive il ciclista, «la musica è l’espressione sonora dell’emozione e dell’animo». No: la musica è molto più di queste cagate da fighetta isterica! La musica – come diceva quel vero genio di Zappa – è oltre! Oltre l’amore, oltre la bellezza, oltre le emozioni… La musica è semplicemente il meglio.
28 August 2023
Oggi è il compleanno di Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832), il quale era un Vergine della prima decade, esattamente come me.
1. Goethe è considerato dalla scrittrice George Eliot come «uno dei più grandi letterati tedeschi e l’ultimo uomo universale a camminare sulla Terra».
2. Goethe è reputato uno dei casi più rappresentativi nel panorama culturale europeo.
3. Goethe ebbe grande influenza anche sul pensiero filosofico del tempo, in particolare sulla speculazione di Hegel, Schelling e – successivamente – Nietzsche.
4. Goethe era lo scrittore preferito di Beethoven.
Già da giovane Goethe dichiara che non si reca in chiesa e alla comunione, perché «non è abbastanza bugiardo per queste cose». Anche se in seguito si mostrò più disponibile verso la riforma, tuttavia il protestantesimo ancora nel 1817 è per lui «un’intricata sciocchezza che ci infastidisce ogni giorno».
Era per lui assolutamente inaccettabile, addirittura ripugnante, il nucleo centrale della fede della Chiesa, la cristologia, la «dottrina del peccato originale e della redenzione» e la fede nella divinità di Gesù – meri dogmi mai sostenuti da Gesù stesso.
Nel Westöstlicher Divan Goethe definisce il portare la croce come ornamento una «stupidaggine assolutamente moderna» ed esclama:
A me tu vuoi far passar per dio
una tal pietosa immagine di legno!
Nel 1824 riguardo alla crocifissione dichiara: «I preti hanno saputo trarre un grande vantaggio dall’avvenimento più pietoso di tutti». Sul simbolo della redenzione cristiana, la croce, un anno prima di morire scrive:
Il doloroso legno della croce, la cosa più sgradevole sotto il Sole, nessuna persona ragionevole doveva darsi da fare per dissotterrarlo e trapiantarlo. Era un lavoro per una madre bigotta d’imperatore; dovremmo vergognarci di reggere il suo strascico.
Ancora pochi giorni prima della morte, in un colloquio con Eckermann, Goethe trovava «molta stupidità nelle norme della Chiesa», dicendo che essa nulla temeva di più dell’istruzione illuminata della massa inferiore. «Essa vuole dominare e a questo scopo deve avere una massa ottusa, che si piega ed è disposta a farsi dominare».
Non c’è nulla che abbia a che fare con un «cristianesimo nascosto» di Goethe o con un accostamento al cristianesimo «negli anni della maturità».
Il teologo Peter Meinhold ha ampiamente mostrato che i giudizi di Goethe sulla storia della Chiesa nella sostanza sono sempre rimasti gli stessi e concludono per una totale condanna dell’intera storia del cristianesimo. Goethe stesso ce ne dà una formulazione inequivocabile:
Non crediate che vaneggi o inventi;
andateci e trovatemi altra forma!
Non è tutta la storia della Chiesa
che un miscuglio d’errore e di violenza.
Goethe stesso soleva dire di sé che era «un pagano», «un vecchio pagano», «un vero e autentico pagano», un «deciso non-cristiano», un uomo che «si attiene più saldamente che mai alla venerazione degli dèi degli atei», che leggeva Omero «come un breviario» e che venerava in generale le opere dei poeti greci pagani «come libri canonici per eccellenza» e non vedeva nella Bibbia niente di interessante.
Una volta, a proposito del figlio August – che al pari del padre non si recava in chiesa – osserva con soddisfazione paterna: «Pare che un deciso paganesimo sia ereditario».
A quanto pare… uomini e «cristiani» non vanno molto d’accordo, mentre ominicchi e «cristiani» sono fatti gli uni per gli altri.
Buon compleanno, Johann… e grazie per aver contribuito a rendere la Terra un posto migliore.
Tim Buckley (1947-1975) non comunica solo con le parole ma tocca l’«anima» con una «profondità umana» e una tale emozione da avvolgere un certo tipo di spettatore (quello più emotivo e femmineo) in una «intimità ipnotica».
In questo sta l’abbandono di Buckley, che i più realisti hanno attribuito alla sua dipendenza dall’eroina. Quest’ultima è un fattore importante della sua esistenza, poiché ritorna nel suo momento più debole. Nel 1970, infatti, Starsailor è accolto in maniera controversa dalla critica e si dimostra un fiasco commerciale.
Un brutto colpo per Buckley, che si prende due anni di pausa.
Tuttavia i prodotti successivi sono altrettanto poveri di apprezzamento. Lentamente la «stella» di Buckley si spegne nell’aura simbolica di un «genio incompreso». Così, nella notte tra il 28 e il 29 giugno del 1975 il cantante riprende in mano l’eroina, con una dose fatale per un soggetto pulito da diverso tempo.
Fu trovato nella sua casa di Santa Monica, proprio come accadde al ben più geniale Keith Emerson (1944-2016) quarantun anni dopo.
Lo West Coast Choppers è un marchio che ha iniziato a vendere magliette e adesivi serigrafati con il logo della croce di Malta dell’azienda mentre il fondatore Jesse James stava finendo il liceo… Anche dopo che l’azienda iniziò a costruire elicotteri personalizzati, il sessanta percento dei ricavi proveniva ancora dalla vendita di prodotti di marketing con il marchio Wcc.
Le vendite annuali di circa 12-15 motociclette al prezzo di circa 150.000 dollari ciascuna hanno comportato una perdita di denaro per l’azienda ma hanno attirato un’attenzione positiva.
Pubblicizzare i nomi di clienti famosi – tra cui Shaquille O’Neal, Kid Rock, Keanu Reeves, la star del wrestling Bill Goldberg eccetera – era una caratteristica centrale della strategia di marketing della Wcc. L’altra chiave di questa strategia era il potere da star di Jesse James, presentato principalmente attraverso la televisione su Discovery Channel nella serie Motorcycle Mania e nella serie Monster Garage (2002-06).
La sede di Long Beach, California, della Wcc è stata chiusa nel 2010 ma tre anni dopo è stata aperta una nuova sede ad Austin, in Texas.
L’Eterno Ritorno è:
i) il rifiuto della linearità dell’esistenza;
ii) l’affermazione della circolarità del tempo.
Tutto va e tutto torna indietro eternamente.
La ridicola idea della «linearità del tempo» è stata propugnata dal tragicomico «cristianesimo», il quale blatera che «tutto ciò che esiste va immaginato come una linea retta, la quale ha avuto un inizio con la Creazione e avrà una fine con il Giudizio Universale». Spazzatura improponibile…
L’aborto umano scrive:
L’ateismo è sinonimo di ignoranza e impotenza;
preferisco un sincero pagano a un ateo malsano;
nella sua mente vi è sempre discrepanza e della ragione mai alcuna parvenza;
né che si tratti di un profano né del più astuto nicciano.
Nulla di nuovo: la sua unica capacità è quella di scrivere rime stupide e infantili, laddove egli sentenzia arbitrariamente su cose più grandi di lui e proietta all’esterno di sé la sua ignoranza, la sua impotenza, il suo essere insano, la sua mente discrepante e la sua assenza di ragione.
Nel frattempo l’ateismo rimane ciò che è: l’unico atteggiamento sensato, onesto e intelligente in assoluto, in rapporto al perenne mistero dell’esistenza.
L’anonimo defecato si conferma per ciò che è: un essere decadente e abituato a mentire sempre e comunque: sia a sé stesso sia agli altri sia circa sé stesso sia circa gli altri.
Poi ci sono gli uomini: veri, diretti, coraggiosi, fieri di mostrare il proprio volto e il proprio nome eccetera ma questa è un’altra storia.
27 August 2023
Affermare che l’esistenza sarebbe «il frutto della logica e di un progetto intelligente» significa mentire a tutti i costi e ostinarsi e non vedere quello che si vede e cioè che l’esistenza è un mistero oscuro di cui non si sa praticamente nulla.
L’ateismo è la cosa più normale e più sana e più onesta che esista, poiché si accorda perfettamente al fatto che nessuno ha la minima idea di che cosa siano la vita, l’esistenza, il mondo eccetera e quindi preferisce (saggiamente) il nulla alle patetiche menzogne dei tragicomici «cristiani», cioè i mentitori per eccellenza.
Ogni riferimento alla fighetta dalle spalle d’acciaio è puramente casuale.
26 August 2023
Egli ha mai scritto qualcosa di vero, in relazione a te?
Non so, dovrei pensarci. Al momento non mi viene in mente nulla… Ah, sì: una cosa vera l’ha scritta e cioè che io gli ho inviato alcuni reclami (più che altro nel 2021) ma al contempo, pur avendo scritto quest’unica cosa vera ha aggiunto – come di consueto – una marea di cose false. È più forte di lui. Mentire è nella sua natura.
Certo, è una cosa curiosa…
Gli uomini non sono uguali, inutile meravigliarsi. Non tutti possono avere la coerenza e la forza e la nobiltà per essere veri. Se aggiungi che egli è anche stupido, illogico e presuntuoso (una combinazione micidiale!), diventa chiaro che si tratta di un soggetto senza speranza.
Qualche altro esempio delle sue squallide menzogne?
Gli esempi sono infiniti. Basta dare un’occhiata ai suoi «scritti», laddove tutto è menzogna. La cosa che mi lascia più perplesso sono i «ragionamenti» in cui non vi è alcuna logica…
Per esempio?
Da qualche parte ha scritto che siccome io sono stato molte volte in studio di registrazione, nella mia vita, questo proverebbe che io «volevo diventare famoso» e che quindi… io avrei fallito»!
Ah! ah! ah! ah! ah!
In sostanza egli mi ha attribuito pensieri non miei, intenzioni non mie, desideri non miei e, quindi, fallimenti non miei. Probabilmente non sa nemmeno che cosa sia uno studio di registrazione né a che cosa serva e comunque ha «pensato al posto mio», il che è già un’aberrazione. Cose come questa rappresentano l’apoteosi della scorrettezza.
Qual è la verità, invece?
Nulla di speciale! Produrre la propria musica è la cosa più naturale per un musicista che abbia composto dei brani e che voglia ascoltarli e farli ascoltare, quindi il musicista registra e/o programma! Vent’anni fa non c’erano le possibilità di oggi e quindi se volevi produrre dei brani dovevi noleggiare uno studio oppure contattare un tecnico del suono che sarebbe venuto a casa tua. Se io – a suo tempo – non fossi entrato in uno studio di registrazione o non avessi contattato un tecnico del suono per registrare a casa mia, oggi non esisterebbero i miei albi Nautilus (2003), Haus (2002), Sein (2004) eccetera, così come non esisterebbe l’albo Improvised Music For Piano (2008), i dischi improvvisati realizzati con i Gdl eccetera. Oggi ho la possibilità di fare tutto da solo standomene comodamente a casa mia. Ordinaria amministrazione. In tutto ciò non c’è mai stata – e mai ci sarà – nemmeno l’ombra di pensieri come «devo diventare famoso e/o ricco»! Non me n’è mai fregato un cazzo né di fare soldi né di «sfondare». Anzi, ricordo che ero particolarmente fedele all’idea frippiana secondo cui «è meglio non diventare musicisti professionisti, per non essere costretti a fare scelte commerciali». Infatti lavoravo (ho fatto decine di lavori) e consideravo la musica come un hobby e non come un lavoro – esattamente come ora.
Eppure il ciclista down ha deciso che tu «trovi scuse per non riconoscere il tuo fallimento»!
Già… chissà se si renderà mai conto che ha descritto unicamente sé stesso…
A te che effetto fa constatare che esiste un essere che scrive costantemente cose inventate circa la tua persona?
Lo trovo interessante. Da un lato egli rappresenta una sorta di maestro al negativo, nel senso che mi fornisce un esempio «vivente» di ciò che un uomo non dovrebbe essere mai, nemmeno per un minuto e dall’altro mi fa vomitare.
Secondo te la sua «qualità» principale è la disonestà o l’incoerenza?
Probabilmente le due cose si alimentano a vicenda: egli si contraddice (essendo stupido) ma si rifiuta di ammetterlo (essendo disonesto) e quindi mente, pur di cadere in piedi e avere sempre ragione. Il risultato è terribilmente infantile e nauseante. Anche per questo ho deciso (nell’agosto del 2021) che ne avevo abbastanza di ’sto scemo e ho fatto in modo che si allontanasse. Il bello è che egli è ancora convinto che «sia stato lui a mollare me» e addirittura che io «ci sia rimasto male per essere stato mollato» (ennesimo esempio della sua tendenza a fare affermazioni arbitrarie circa gli altri).
Ah! ah! ah! ah! ah! Secondo te quando morirà?
Che importa? Soggetti simili sono già morti, dentro. Frasi come «non vedo l’ora di lasciare questo mondo sbagliato» o «io sputo sulla vita» lo provano in modo inequivocabile.
Giusto: dimenticavo che egli è un «cristiano».
Appunto.
Il curioso fenomeno per cui i morbosi danno del morboso agli equilibrati è certamente affascinante, esattamente come il paradosso per cui i recensori si rifiutano di considerarsi recensori, mentre continuano ossessivamente a recensire musica (senza capirci nulla) e tirano in ballo il debolissimo argomento del «non lo faccio come lavoro, quindi non sono un recensore». Alcuni soggetti sono così disperatamente stupidi da pensare seriamente che ogni attività umana sia vera o valida «solo se è fatta per lavoro», il che tradisce – oltre alla già evidenziata stupidità – un ossessivo interesse per i soldi. In certi casi si aggiunge l’aggravante di un dichiarato – ma falso – disprezzo per i soldi (in realtà amatissimi), giusto per completare lo sconsolante quadro di una mente in sfacelo e in perenne contraddizione. Ogni riferimento all’Uomo Cancro è puramente casuale. Che cos’è l’essere dell’uomo? La complessità del corpo.
E questa complessità che cos’è?
È il risultato delle dinamiche fisiologiche.
Che cosa fa il corpo?
Detta il pensare, il sentire, il volere, il buonumore, il malumore, l’agio, il disagio, il piacere, il dolore, l’ansia, l’angoscia, la paura, il coraggio e le infinite sfaccettature di cui queste condizioni sono portatrici.
E codeste sfaccettature da che cosa dipendono?
Dall’arbitrario gioco dei possibili impasti della materia di cui l’uomo è fatto.
Il buonumore e il malumore da dove provengono?
Dallo stesso terreno.
E da che cosa dipendono?
Dal felice o dall’infelice coordinamento delle energie e dei sistemi fisiologici.
E questo coordinamento che scansioni ha?
Soggettive.
Cioè?
Un’eterna riproposta dell’energia pulsionale che muta intensità in rapporto alle infinite metamorfosi possibili.
E queste metamorfosi da che cosa sono dettate?
Dalle infinite combinazioni biologiche e dalle infinite combinazioni neurali.
Che differenza c’è tra la biologia della mente, del pancreas, della milza e del fegato?
Nessuna.
Che differenza c’è tra la fisiologia della mente, del pancreas, della milza e del fegato?
Nessuna.
Esiste un organo elitario nell’apparato fisiologico?
No: tutti gli organi interagiscono all’impianto uomo.
Che cos’è la parola?
Il riflesso in suoni di uno stimolo nervoso.
Dalla parola alle parole – che creano il sapere – che cosa cambia?
Può cambiare l’intensità dello stimolo nervoso ma non la combinazione che ne detta l’insorgenza.
In tutto ciò che l’uomo fa che cosa c’è di impersonale?
Nulla.
Il personale degli stati fisiologici dell’uomo ha una natura specifica?
No.
E che cosa fa?
Affiora alla luce assieme allo stesso affiorare degli istinti dell’uomo, dei suoi tiranni interni.
Sono questi ultimi a governarlo?
Sì, anche quando producono «conoscenze elevate».
Insomma, l’uomo è governato dai suoi istinti.
Esatto.
25 August 2023
In Italia muore un ciclista ogni trentadue ore. Lo dice l’Istat, che mette a paragone i vari mezzi di locomozione e la loro pericolosità, snocciolando numeri impietosi per chi va sulle due ruote.
La percentuale di mortalità per chi sale sul sellino della bici, nel Belpaese, è del due virgola diciotto percento. Numeri che fanno dell’Italia il terzo Stato europeo per i decessi sulle strade urbane e che forniscono un quadro impietoso della situazione: nel 2017 sono morte duecentocinquantaquattro persone in seguito a incidenti stradali mentre erano in bicicletta e nella sola Milano – tra il 2015 e il 2016 – sono scesi per sempre dal sellino centoquarantacinque ciclisti.
Diciassettemilacinquecentocentoventuno incidenti all’anno (quarantotto al giorno).
Il problema è che le strade fanno sempre più schifo, che siano passi di montagna o arterie cittadine. Buche, manutenzione inesistente, detriti e lavori rattoppati.
A questo deve aggiungersi l’atteggiamento di molti automobilisti.
Nel frattempo la pila di merda alta un metro e ottantadue prosegue – come di consueto – la sua antica pratica consistente nell’attribuire a me (o ad altri) le sue caratteristiche, evidenti anche per un cieco:
i) la sua morbosità;
ii) la sua natura di stalker;
iii) la sua abilità nel realizzare spazzatura musicale;
iv) il suo rodimento che lo divora e lo porta a scrivere centinaia di parole inutili e arbitrarie, inventandosi una marea di stronzate circa il suo dio Di Lorenzo;
v) il suo comportamento passivo-aggressivo da manuale;
vi) la sua vita insulsa e miserabile da ventinovenne fallito sia nella musica sia nella vita;
vii) la sua collezione di flatulenze da due lire spacciate per musica, così lontana dalla collezione di capolavori musicali realizzati da me (e apprezzati anche da esso ma solo fino al 12 agosto 2021);
viii) la sua disperata incoerenza spacciata per coerenza;
ix) la sua condizione di vecchio e infante e debole e sterile e impotente, così diversa dalla mia condizione di uomo eternamente giovane e creativo e intelligente e felice e libero e perfettamente soddisfatto della mia vita – che non voglio cambiare di una virgola.
Bene, ancora una volta – come accade spesso da due anni – ho riso di pietà e posso esprimere la mia profonda gratitudine per la mia vita, così diversa da quella del piccolo fanatico incapace.
Generalmente non mi rivolgo mai allo sterco in modo diretto ma sono incappato in un passaggio davvero esilarante e al quale risponderò. Eccolo:
Tu vuoi sputare su Dio e offenderlo, proprio come con i cristiani? Io sputo su di te, ti getto via, ti privo di tutto e ti lascio senza niente, sia sul web sia nella vita reale.
No, coniglietto. Io non voglio sputare né su «Dio» né sui «cristiani», poiché non è mia abitudine sputare su ciò che non esiste.
Lei sputa su di me e mi getta via e mi lascia senza niente sia sul web sia sulla vita reale?
Ah! ah! ah! ah! ah! Lei è molto divertente e rappresenta il modello perfetto del pericoloso fanatico potenzialmente omicida.
Non Le rimane che «venire a prendermi personalmente nella discarica in cui vivo», proprio come Lei ha scritto tempo fa in uno dei Suoi spassosissimi «momenti di ira».
Auguri per i Suoi sogni di gloria, sono certo che con capolavori come Time (2022) ce la farà… ma solo a suo time!
Il «cristiano» si chiede ossessivamente come mai io abbia pubblicato (in quel magico agosto del 2021) tutte quelle citazioni che esso definisce «anticristiane» ma che io definisco semplicemente intelligenti e geniali. Una domanda particolarmente stupida e infantile. Ecco alcune risposte:
1. Perché no?
2. Non sapevo ci volesse il permesso di uno stronzetto nato ieri per poter pubblicare – sia a casa mia sia ovunque mi aggradi – alcune eccellenti citazioni dei miei autori preferiti che amo da sempre.
3. Avevo notato che il mio «amico» era un fanatico, intollerante e malato di mente, pronto a impazzire di fronte a qualsiasi messa in discussione della sua ridicola «fede» e mi ero detto: «Scommettiamo che se pubblico qualche citazione del buon vecchio Friedrich, il ‹cristiano› si arrabbia tantissimo e si offende e ‹decide di interrompere questa amicizia›, facendomi un grosso favore?».
Naturalmente vinsi la scommessa con me stesso e scoppiai a ridere, di fronte alla sua tragicomica reazione: cancellare tutti i video che mi aveva dedicato e cancellare tutti i commenti sulla mia «stupenda musica» e scrivere, poco dopo: «Ho deciso di interrompere questa amicizia».
Ah! ah! ah! ah! ah!
Il fatto, poi, che ancora oggi il bevitore di succo di mela verde scriva in giro che io «ci sono rimasto male per essere stato mollato» è una delle cose più esilaranti e surreali che io abbia mai visto in tutti i miei 55 anni di vita!
D’altra parte è tipico di questo fenomeno da baraccone: egli vede la realtà alla rovescia e in questo caso vede «rabbia» laddove ci sono gioia e liberazione e l’unico arrabbiato è ovviamente lui.
Per quanto riguarda l’altra domanda che il ciclista continua a porsi – e cioè «perché io abbia composto brani come Kasus Pathos (2021) o La vendetta del paziente K. (2021) eccetera – be’, è una domanda altrettanto stupida: io sono un compositore e produco continuamente musica di tutti i tipi (sia seria sia faceta ma sempre valida) e faccio quello che mi suggerisce il mio istinto, com’è tipico di ogni vero uomo e di ogni vero artista.
Speriamo che il distruttore di costole altrui possa finalmente trovare la pace, dopo le mie risposte sincere e autentiche.
Il frontman dei Doors, oltre che per aver rappresentato una personalità dalla cultura sconfinata, è noto per essere stato l’ultimo dei poeti maledetti ma se davvero volessimo indagare a fondo riguardo l’origine del suo pensiero non potremmo non passare per gli scritti di uno dei filosofi più originali e complessi della storia: Friedrich Nietzsche.
Quando Jim Morrison si diplomò, al posto di farsi regalare un’auto come tutti i suoi coetanei pensò bene di chiedere in dono ai suoi genitori l’intera opera del filosofo tedesco, dalla quale trasse degli spunti e delle intuizioni che stanno alla base della sua musica, della sua poesia e della sua stessa esistenza.
Il re lucertola seguì uno stile di vita completamente opposto rispetto alla morale comune, dedicando la propria vita all’esplorazione di sé stesso, alla propria arte e all’instancabile ricerca della propria libertà.
Tutto ciò non può non ricordare la condotta predicata dal filosofo tedesco per raggiungere ciò che egli indicava come l’Oltreuomo, obiettivo che per certi versi Morrison sembra aver perseguito.
Ecco una frase che è totalmente folle, demenziale, violenta, criminale e assurda:
Io definisco traditori coloro che negano Dio.
Traduzione: «Se un uomo è sano e non soffre di allucinazioni e non coltiva un rapporto immaginario con un’entità immaginaria è un traditore». Questa frase – scritta recentemente dal ciclista sordo e recensore di sé stesso – è il perfetto manifesto del fanatismo e dell’intolleranza.
Ecco che cosa significa essere dei nemici della vita ed ecco perché io nell’agosto del 2021 avevo cominciato a maturare la voglia di liberarmi di certa spazzatura tossica e dannosa.
Il mio istinto infallibile mi suggerì di farlo nel migliore dei modi e cioè pubblicando alcune splendide frasi nicciane che avrebbero fatto uscire allo scoperto la pazzia di quel povero disadattato e avrebbero fatto sì che egli si togliesse dalle scatole da solo (cosa di cui lo ringrazio ancora).
Quanto aveva ragione, Nietzsche: il «cristianesimo» è stato il più grande disastro dell’umanità.
24 August 2023
2. Non c’è mai stato un «Dio», non c’è mai stato nessun pilota che ha fatto il mondo imponendo un ordine al caos e rimanendone poi al di fuori a osservare e a prescrivere.
La lupara è un tipo di fucile a canne mozze tipico della Sicilia, a cui è stato sottratto il calcio, utilizzato per dare la caccia a lupi e cinghiali.
Il nome deriva dal fatto che quest’arma era largamente utilizzata per cacciare i lupi, usando cartucce caricate con pallettoni da sei millimetri, tecnicamente un munizionamento spezzato N.7/0.
Come ti senti?
Al di là del bene e del male.
Che ore sono?
Le sette e cinquantuno.
Che droghe hai assunto, oggi?
Un caffè lungo e un bicchiere di seltz.
Sei felice?
Sempre e comunque.
Che cosa ne pensi del brano Marcellina, Come Ti Senti? (2022)?
Possiamo parlare soltanto di ciò che esiste.
Che cosa ne pensi del brano Bengasi (2023)?
Mi piace molto.
Che cosa ne pensi del brano If (2023)?
Possiamo parlare soltanto di ciò che esiste.
Che cosa ne pensi del brano Brief (2023)?
Mi piace molto.
Che cosa ne pensi del brano Nazistello Di Porenzo (2023)?
Possiamo parlare soltanto di ciò che esiste.
Ho notato che non dici granché: ti limiti a dichiarare che un determinato brano ti piace – se e quando esso fa parte delle cose che esistono – ma non spieghi mai il motivo…
Vero. Il fatto è che io ritengo che parlare di musica non abbia molto senso, tranne quando si parla di cose tecniche e realmente musicali. Come scrivevo ieri, commentando un video di un amico, nel mondo della musica esistono due categorie: quelli che la fanno e quelli che ne parlano. Io evidentemente appartengo alla prima categoria, quindi non mi viene spontaneo dire granché.
Qual è stata la tua prima composizione in assoluto?
È stata Nice (1986), per chitarra, basso e batteria.
Quanti anni avevi, quando hai scritto Nice?
Diciotto.
Come l’hai composta?
Strimpellando al pianoforte (che all’epoca non sapevo suonare per niente).
Che cosa pensi di questo brano?
Mi piace molto.
Nient’altro da dire?
Mi sorprende il fatto che un diciottenne alla sua prima esperienza compositiva abbia fatto una cosa così raffinata e sottile e matura – sia armonicamente sia melodicamente sia ritmicamente sia formalmente.
Come te lo spieghi?
Talento. Come dice qualcuno – o meglio: qualcosa – o ce l’hai o non ce l’hai. Quando ce l’hai, diventa evidente sempre e comunque.
Si può ascoltare?
Sì, recentemente ho prodotto il singolo Nice (2023) e comunque esiste una versione dal vivo, nell’albo Gig at Other Place (1988), degli Ecce Homo.
Che chitarra suonavi, in quel concerto?
Una Gibson Sg Special del 1968 collegata a un amplificatore Marshall Jcm 800 del 1985.
Che plettro usavi?
Un Dunlop arancione comprato a Londra un mese prima.
Come sta la tua amata moto?
Al di là del bene e del male, come il suo proprietario.
Novità?
Recentemente ho segato il telaio, allo scopo di accorciare la sella e trasformare Chris in una monoposto.
Soddisfatto?
Sì.
Che cosa ne pensi del latte vaccino?
Mi fa schifo e non l’ho mai bevuto, nemmeno da bambino.
Che cosa ne pensi del succo di mela?
Roba per fighette isteriche.
Che cosa ne pensi della birra?
Il mio liquido preferito, insieme alla benzina per Chris!
Qual è il tuo compositore preferito in assoluto?
Di Lorenzo.
Grazie.
Di nulla.
Una delle caratteristiche principali della fighetta isterica è quella di mentire: sia a sé stessa sia agli altri sia riguardo a sé stessa sia riguardo agli altri.
Ella va avanti inventandosi di sana pianta cose circa gli altri (sempre ben protetta dall’anonimato) e ottenendo come unico risultato quello di fornire al mondo informazioni dettagliate circa sé stessa.
Ad esempio, ella si è inventata che il motivo per cui io ho composto alcuni brani sarebbe che «volevo vendicarmi degli schiaffi che io avrei preso dagli altri e dai rifiuti che io avrei subìto». Fantascienza allo stato puro! Innanzitutto, io non ho mai preso schiaffi di alcun tipo da nessuno e in secondo luogo io non so nemmeno che cosa sia la «vendetta». Non sono certo io, quello che ama definirsi «cristiano vendicatore» e comunque la vendetta l’ho sempre vista come un’attività indegna di un uomo ma perfettamente adatta alle donne e ai «cristiani» (virgolette necessarie, poiché in realtà è esistito un solo cristiano).
La mia musica (tutta, sia quella seria sia quella faceta) nasce sempre dal puro piacere di combinare insieme dei suoni (un piacere fisico e riservato ai musicisti ma non ai recensori sordi).
In altre parole, la tennista scema fa sapere al mondo che:
i) ha preso schiaffi;
ii) ha subìto rifiuti;
iii) è ossessionata dall’idea di vendicarsi.
Nulla di nuovo sotto questo cielo.
Passando poi all’altra caratteristica saliente di questa caricatura umana – e cioè la totale, disperata incoerenza – ella deride il fatto che io talvolta abbia definito ironicamente «classici» alcuni dei miei brani più divertenti. In questo caso, l’incoerenza sta in questo: fu proprio lei, a definire «classici» alcuni miei brani e cioè Limone Porelli (2018), Enk Oppio (2019) e Simone ha ragione (2018)!
A mio avviso, il classico dei classici è Kasus Pathos (2021), un vero capolavoro nel campo della descrizione in musica ma come sappiamo tutti… a partire dal 13 agosto 2021, la fighetta isterica decise che da lì in poi bisognava rovesciare ogni giudizio su Di Lorenzo e/o sulla sua musica…
Il resto è storia e i classici rimangono tali.
i) ella si inventa che io «tento di screditare gli altri musicisti» ma in realtà è proprio lei, che tenta di screditare i musicisti, laddove io mi limito ad avere le mie legittime preferenze;
ii) ella si inventa che io sarei stato «rifiutato da lei», quando in realtà io mi sono liberato di una delle presenze più stupide e nauseanti mai incrociate in tutta la mia vita (ed io sono sulla Terra da 55 anni, non da ieri!);
iii) ella si inventa che io sarei «fissato con lei», mentre in realtà è lei ad essere fissata con me – per averne una prova, basta dare un’occhiata al suo profilo Bandcamp, pieno zeppo di «brani» che hanno per titolo diverse variazioni del mio nome e cognome;
iv) ella si inventa che «mi brucia per essere stato rifiutato da lei», quando in realtà io faccio i salti di gioia da due anni e ho più volte affermato che sarei disposto persino a pagarla per l’immenso favore fattomi togliendosi dai miei grossi testicoli.
La cosa più imbarazzante (e nauseante) è che questo aborto umano insiste nel dire che «i suoi gusti musicali sono cambiati», facendo finta di non sapere che la cosa strana non è il cambiamento in sé (comprensibile se graduale e naturale) ma il fatto che codesto cambiamento sia avvenuto di colpo (13 agosto 2021) e in concomitanza con il suo essersi innervosita per le citazioni nicciane da me pubblicate (all’epoca ero suo amico virtuale).
Cioè, la sua totale impossibilità di essere sincera (impossibilità tipica di ogni «cristiano») non le ha mai permesso di dire la semplice verità e cioè: «Mi sono arrabbiata, perché un mio amico ha pubblicato delle frasi nicciane che mi hanno dato fastidio e quindi per vendicarmi ora parlo malissimo delle stesse cose che per due anni e nove mesi ho definito ‹capolavori›, ‹musica stupenda› eccetera». No, ella preferisce tirare in ballo la «graduale evoluzione dei suoi gusti musicali». Ah! ah! ah! ah! ah! Un’evoluzione così graduale che dal 12 agosto 2021 al 13 agosto 2021 ogni giudizio su Di Lorenzo e sulla sua musica si era trasformato nel suo esatto opposto!
D’altra parte, lo scarafaggio è un sedicente cristiano e sappiamo tutti che alla base del «cristianesimo» c’è l’obbligo alla menzogna.
Naturalmente, la cimice non si limita a inventarsi cose circa la mia persona – alla fine io non sono nessuno – ma anche riguardo ad altri uomini, soprattutto uomini superiori come ad esempio l’immenso Nietzsche, il quale è morto da centoventitré anni (a differenza delle sue idee, che non moriranno mai) e quindi non può difendersi dalla diffamazione operata da codesta, rivoltante creatura.
La cosa inquietante di questi pagliacci (ce ne sono altri, simili alla cimice in questione) è che sono così malati da pensare seriamente che se uno è ateo (cioè sano e normale), allora è «nichilista» e «satanista». Ah! ah! ah! ah! ah!
Cioè, questi psicopatici si dimenticano che la loro è soltanto una ridicola opinione o «fede» (cioè volontà di non vedere ciò che si vede) e danno per scontato che il loro immaginario «Dio» sia davvero la «realtà», tanto da considerare «nemico» chiunque non soffra del loro stesso, gravissimo problema allucinatorio.
La cimice bevitrice di tè verde, per esempio, è convinta che «non credere in ‹Dio› sia l’apoteosi del tradimento, della malvagità e dell’essere ingrati»! Ah! ah! ah! ah! ah!
Questa feccia dovrebbe stare in manicomio o in qualche struttura adeguata, perché ha il potere di inquinare l’aria respirata dalle persone normali – persino attraverso internet. Ecco perché sono così felice di essermi liberato di ’sta cosa inutile, il 13 agosto 2021…
Ho notato che la cimice bevitrice di tè verde è convinta che io «se fossi sano e normale, dovrei ignorarla». Difatti, io sono sano e normale e la ignoro. Per qualche incomprensibile ragione, ella è convinta che io «la stia cagando», mentre io non la sto cagando affatto e mi limito a scrivere i miei pensieri, esattamente come fa lei.
Chissà perché, questo essere vergognoso non può fare a meno di inventarsi costantemente puttanate circa le persone! Probabilmente, si tratta della stessa malattia mentale che la porta a dire che «chi non crede in ‹Dio› è suo nemico» o che «i suoi gusti musicali si sono evoluti gradualmente».
Cattivo sangue mente.
23 August 2023
Per caso lo scopo della tua vita era quello di «girare il mondo suonando la tua musica»?
No.
… ma allora come mai la pila di merda alta un metro e ottantadue centimetri scrive in giro che tu saresti un «fallito», senza conoscerti e senza sapere né quali siano i tuoi scopi né se tu li abbia raggiunti?
Non saprei. Non sono uno psichiatra e non mi intendo di certe questioni delicate.
Sei mai stato in uno studio di registrazione?
Molte volte, dal dicembre del 1987 (quando registrai come chitarrista degli Ecce Homo) all’aprile del 2013 (quando registrai un piano solo successivamente eliminato)… per non parlare di tutte le volte che ho registrato in casa tramite studio mobile.
Eppure lo scarafaggio scrive nel suo diario del disagio che tu «non hai i soldi né il talento per andare in un vero studio»)!
Be’, non mi sembra una novità che quell’errore genetico scriva menzogne e falsità. Come ho già fatto notare in passato, quel pagliaccio ha basato la sua intera esistenza sulle menzogne.
Qualche esempio delle falsità scritte dal piccolo bastardo disonesto?
Gli esempi sono infiniti e di quando in quando mi è capitato di scriverne ma non credo valga la pena perdere altro tempo.
Qualche breve esempio del livello elevatissimo di stupidità raggiunto da codesto fallimento vivente?
Recentemente esso ha scritto che «siccome ho suonato e prodotto musica per tanti anni, allora sono un fallito».
Ah! ah! ah! ah! ah! Cazzo ma non ha alcun senso!
Già. Ovviamente il fatto che io mi sia occupato di musica per tanti anni dimostra solo che per tanti anni ho fatto – e continuo a fare – quello che mi piace fare, il tutto senza alcuna pretesa e senza il minimo interesse per concetti quali «diventare ricco e famoso». Per qualche ragione misteriosa il clown vede un «fallimento» laddove c’è un uomo che fa quello che vuole, come lo vuole, quando lo vuole e con risultati che lo soddisfano.
Stendiamo l’ennesimo velo pietoso?
Direi di sì.
A quanto pare il critico musicale sordo è stato particolarmente «duro» nei confronti dei seguenti brani dilorenziani:
i) Bengasi (2023);
ii) Brief (2023);
iii) Alessandro Crivellari (2022);
iv) Zzaj (2021).
Naturalmente, le sue «critiche» non presentano neanche l’ombra di un’argomentazione e si limitano a sentenziare ottusamente che si tratterebbe di «robaccia» e di «cacofonie da due lire» e di «schifezze» eccetera.
In simili casi la celebre frase del buon Fripp è sempre perfetta:
Il recensore recensisce sé stesso.
Inoltre la pila di merda non fa mancare la solita dimostrazione di ignoranza e incompetenza e illogicità, scrivendo che quei brani sarebbero «composti, anzi programmati e rubati»: una frase che non significa nulla, poiché:
i) la programmazione è un’alternativa alla registrazione, non alla composizione (la quale avviene prima di qualsiasi eventuale esecuzione);
ii) rubare un paio di note (se e quando accade) non vuol dire rubare un brano;
iii) proprio in questi brani non c’è nemmeno una nota rubata.
Ho già fatto l’esempio varie volte: giudicare una composizione usando come argomento il modo in cui essa è stata eseguita è come giudicare un libro usando come argomento il modo in cui l’autore ha cucinato un pasto.
Il cristiano immaginario non apprezza la nobile arte della programmazione musicale ma per qualche misteriosa ragione esso utilizza codesta sua antipatia personale per giudicare il valore delle composizioni, il che non ha il minimo senso. È come se io dicessi «la nona sinfonia è brutta, perché ne ho ascoltato una versione programmata» e poco dopo dicessi «la nona sinfonia è bella, perché ne ho ascoltato una versione registrata». Demenza allo stato puro.
Poi esso tira fuori il suo amato Shine On You Crazy Diamond (giustamente disprezzato da Barrett nel 1975) e invece di limitarsi a dire che gli piace (nel qual caso non ci sarebbe niente di male) sentenzia che si tratterebbe di «un brano eccelso e immortale» – così, a caso – e mi accusa di «aver tentato di sminuire Gilmour e Zimmer», mentre in realtà io mi limito a preferire altri musicisti (incluso me stesso).
Evidentemente il finto cristiano è così intollerante e fanatico da non accettare il fatto normalissimo che qualcuno possa avere le sue legittime preferenze musicali… e non dimentichiamo che quello che tenta di sminuire i musicisti è proprio lui, non io – basti pensare a frasi esilaranti come «Zappa è un idolo decadente» oppure «i dischi degli Elp sono mediocri».
La natura è molto cattiva, altrimenti non avrebbe permesso che una cosa come questa vivesse.
La cosa più esilarante è osservare come le trascurabili sentenze di questa alga circa la mia persona e circa la mia musica si siano trasformate nel loro esatto opposto a partire dal 13 agosto 2021, cioè in concomitanza con la pubblicazione – da parte mia – di alcune eccellenti frasi di Nietzsche che la fecero innervosire…
In tutta la mia vita non avevo mai visto un livello così spettacolare di tragicomicità, infantilismo e isteria.
Qualche divertente esempio:
i) «tu spicchi per il tuo talento» è diventato «sei una nullità priva di qualsiasi talento»;
ii) «la ascolterò sempre» è diventato «pagherei per non ascoltarla»;
iii) «a me piace tutta la tua musica» è diventato «solo una decina di brani sono validi» e poi è diventato «è tutto pattume programmato»;
iv) «sei un grande compositore» è diventato «scrivi solo cacofonie da collasso intestinale»;
v) «somigli a Richard Wright» è diventato «sei più brutto di un pugno in un occhio».
E così via, mentre fino al giorno prima il nero era ancora bianco e il bianco era ancora nero.
La cosa più penosa, però, è la totale, assoluta disonestà di questo scarabocchio umano, il quale pur di non riconoscere mai la sua incoerenza da fighetta isterica preferisce blaterare di «naturale evoluzione dei suoi gusti musicali»! Ah! ah! ah! ah! ah!
Lo scarto umano ama parlare e scrivere di ciò che sconosce totalmente, ad esempio scrivendo frasi come «farla eseguire da un programma», che denotano la sua totale ignoranza circa la programmazione musicale, che è una vera e propria forma di esecuzione – sebbene non in tempo reale – poiché il programmatore deve inserire ogni singola nota con tutte le scelte esecutive (dinamica, articolazione, altezza, velocità eccetera) che farebbe anche suonando. Ignoranza e stupidità allo stato puro, come da tradizione familiare.
Inoltre esso sembra convinto che io «non suoni o non registri mai nulla», mentre in realtà io utilizzo sia la registrazione sia la programmazione e non sono così idiota da discriminare un mezzo in favore di un altro, essendo ben consapevole che essi sono entrambi validi ai fini della produzione musicale.
Adesso il clown afferma che «suonerà e pubblicherà la sua vera musica di chitarrista, così da far rosicare ancora di più varie persone». Oh! oh! oh! oh! oh! Esso «riprenderà ciò che mollò e dimostrerà il suo talento». Eh! eh! eh! eh! eh!
In altre parole, il finto cristiano non si lascia scappare alcuna occasione per dimostrare ancora una volta ciò che è: un infame, un diffamatore, un codardo abituato a scrivere falsità circa gli altri ma sempre ben nascosto dietro il suo vomitevole soprannome e dietro la foto di un cantante morto che se fosse vivo lo prenderebbe a calci.
Anche il suo scrivere che io faccio copia e incolla da Wikipedia «per ignoranza e per mancanza sia di cultura sia di qualsiasi altra dote» (come se egli potesse sapere quali siano le motivazioni altrui!) è parte integrante della sua natura, la quale lo porta costantemente a diffamare gli altri e a proiettare sugli altri le proprie motivazioni, le proprie miserie, i propri limiti eccetera.
Ogni tanto l’escremento umano ha un attimo di lucidità e di autoanalisi e scrive cose giuste come questa:
Accade sempre che i piccoli parlino dei grandi.
Da «la tua stupenda musica» a «spazzatura da due lire» è un attimo. Quando il sangue è guasto da secoli… ogni nuovo membro della famiglia sarà peggiore del precedente, fino all’inevitabile estinzione dell’intera stirpe, guasta alla radice.
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1. Masse dal volume diverso, in equilibrio tra di esse. 2. Una massa è il tema, mentre un’altra massa sono i suoi derivati – che a loro volt...
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