30 May 2023

La successione di Lucas ha la stessa relazione ricorsiva della successione di Fibonacci, dove ogni termine è la somma dei due termini precedenti ma con valori iniziali diversi. Questo produce una successione in cui i rapporti dei termini successivi si avvicinano al rapporto aureo e in effetti, i termini stessi sono un arrotondamento di potenze intere del rapporto aureo. La successione ha anche una varietà di relazioni con i numeri di Fibonacci, come il fatto che la somma di due numeri a due posizioni di distanza nella successione di Fibonacci dia per risultato il numero di Lucas in mezzo.

29 May 2023

Promemoria per ritardati
1. Heraklera (2022) non è una copia di Money (1972) ma un brano totalmente diverso, pur contenendo un minuscolo frammento presente in Money.
2. The Great Pig in the Sky (2022) non è una copia di The Great Gig in the Sky (1973) ma un brano totalmente diverso, pur contenendo un minuscolo frammento presente in The Great Gig in the Sky.
3. La Toccata frattale (2002) non è una copia di Pokémon Rosso e Blu (1997) ma un brano totalmente diverso, nonostante una vaga e casuale somiglianza ritmica tra il Primo Tema della toccata dilorenziana e un breve frammento presente nel brano masudiano. 4. La parola Eiryk non è una storpiatura della parola Epyk ma semplicemente la parola Kyrie letta da destra a sinistra.
5. Eiryk (2022) non è una copia di Battle of the Heroes (2005) ma un brano totalmente diverso.
6. Kasus Pathos (2021) non è una copia di Astro del ciel (1818) ma un brano totalmente diverso, pur contenendo un minuscolo frammento presente in Astro del ciel.
7. Pathos Kasus (2022) non è una copia di Shine On You Crazy Diamond (1974) ma un brano totalmente diverso, pur contenendo il celebre – e patetico – Syd’s Theme che il grasso uomo d’affari dedicò al tradito Barrett, sei anni dopo avergli rubato il posto di chitarrista nei Pink Floyd. 8. Gallina Galattica (2020) non è una copia di Star Wars (Main Title) (1977), pur contenendo un minuscolo frammento presente in Star Wars (Main Title). 

28 May 2023

1. La Visione degli angeli ai quattro angoli della terra è un affresco di Cimabue, databile attorno al 1277-83 circa e conservato nel transetto sinistro della basilica superiore di San Francesco di AssisiLa scena mostra una delle visioni di san Giovanni riportate nell’Apocalisse. Vi si racconta dei quattro angeli che stavano ai quattro canti della Terra,  nell’attesa di dare avvio alla distruzione della Terra, una volta che un «angelo» con sigillo divino avesse terminato di selezionare i giusti servitori di «Dio», segnandoli sulla fronte. Essi reggono i corni dei venti, con i quali – a tempo debito – scateneranno le forze della natura. 
2. Il tragicomico – e falso – «piano circolare immobile protetto da una cupola rotante» nega tutta l’astronomia e il buon senso. 3. Le forze armate moderne utilizzano una mappa terrestre di forma rettangolare e un sistema di coordinate quadrate, al fine di trovare le posizioni specifiche per le loro operazioni. 4. Le «pietre angolari» riportate da Giobbe nella pessima Bibbia non si trasformano in forme «circolari» senza che si perdano o distorcano le forme originarie. 5. Nei suoi scritti, Paolo di Tarso (4-64) afferma che il tabernacolo (un rettangolo dalle stesse proporzioni della moderna griglia Utm) rappresenta un suggerimento circa la forma della Terra. 6. Il Libro di Enoch (considerato canonico dai «cristiani» copti per cinquecento anni) descrive ampiamente e minuziosamente una Terra rettangolare che ripete sé stessa. I sedicenti cristiani che deridono ciò che è riportato proprio dai loro amati beniamini e dal loro amato «libro sacro» rappresentano uno degli esempi più spaventosi di incoerenza e di contraddizione e di cortocircuito mentale. Ogni riferimento all’autore di Marciolla Fashion in Motion (2022) è puramente casuale.

24 May 2023

Ho notato che recentemente, hai rimosso alcuni tuoi singoli.
Vero ma non solo recentemente.
Quali singoli?
I seguenti: Coda (2022), Pathos Symphony (2021), Timo (2022), Ciancio Variations (2022), Kasus Pathos (Bassoon Trio Version) (2023). Forse dimentico qualcosa ma non importa…
Perché hai operato codeste rimozioni?
Per diversi motivi, alcuni concernenti la produzione, altri concernenti la composizione.
Qualche esempio?
In Coda, c’era una nota (nel tema suonato dal sintetizzatore) che era un’ottava sotto, rispetto a come avrebbe dovuto essere; in Pathos Symphony, non sopportavo il fatto che l’attacco lento degli archi non rendeva giustizia ad alcuni passaggi veloci; in Timo, c’erano alcune note staccate che avrebbero dovuto essere legate e viceversa; le Variazioni Ciancio non mi sono mai piaciute davvero; la versione per trio di fagotti di Kasus Pathos aveva un suono scuro e il volume un po’ basso e comunque, ho pensato che dieci versioni dello stesso brano bastano e avanzano!
Hai intenzione di produrre di nuovo alcuni di questi brani?
No. Il mio istinto mi dice di andare oltre.
Che cosa sono i cavi Trs?
Sono connettori che hanno tre fili all’interno (due conduttori e uno a terra). Sono facili da individuare, a causa delle due strisce di gomma sul connettore. Essi possono essere sia bilanciati sia sbilanciati, a seconda di come si usano.
E i cavi Ts?
I cavi Ts sono spesso pensati come mono, poiché hanno un solo contatto e forniscono un solo segnale sonoro.
E i connettori Xlr?
Sono utilizzati comunemente per le connessioni elettriche nel campo dell’audio professionale e Hi-end. Colloquialmente, sono chiamati «connettori Cannon», in riferimento al costruttore originale: la Cannon Electric. 

22 May 2023

Che cos’è, la vita?
Un mistero perenne.
Che cos’è, il «cristiano»?
Una categoria immaginaria.
Che cosa sono, i sentimenti?
Un sottoprodotto degli istinti fisici.
Che cosa fa, la Bibbia?
Affama, asseta, svuota di spirito il sedicente cristiano e lo conduce verso il nulla.
Che cos’è, la «parola di Dio»?
L’etere.
Qual è, la vera scuola della vita?
La vita stessa.
Che cosa fanno, i vivi?
Si immergono nella vita.
Che cosa fanno, i morti?
Rinunciano alla vita.
Che cos’è, la rinuncia?
Un vizio del debole e dell’erbaccia comune.
Perché?
Perché egli si accomuna in maniera ordinaria e si piega al di sotto della vita.
Qual è la principale caratteristica del «buono» e del «giusto»?
La menzogna: egli mente a sé stesso e agli altri.
Che cos’è, il bene?
Un concetto immaginario.
Che cos’è, il male?
Un concetto immaginario.
Che cos’è, l’apparenza?
Sostanza.
Che cos’è, lo stoico?
Un debole, vittima di sciocchezze imbarazzanti come la «morale», l’«etica» e il «peccato» ma soprattutto, schiavo del più terribile dei vizi: il «cristianesimo».
Che cos’è, l’audacia?
Quella cosa che manca totalmente a gentaglia come – ad esempio – l’aborto umano (*1994), il quale, infatti, non possiede nemmeno quel minimo sindacale di fegato che gli consentirebbe di mostrare la sua faccia e il suo nome, mentre diffama uomini che – a differenza sua – mostrano tutto da sempre e senza alcun problema.
Che cos’è, la musica?
Tutto tranne che «un microfono che dà voce all’anima» (definizione vomitevole, patetica e insensata). Alla fine, la definizione migliore la diede l’immenso Zappa: «La musica è il meglio.» 
Che cos’è, il pensiero?
Solo una conseguenza degli istinti fisici.
Che cos’è, «Dio»?
Una favola terribilmente volgare e imbarazzante.

20 May 2023

Lo Yamaha Hs-5 è il più piccolo diffusore acustico della serie Hs del produttore giapponese. La popolarità del marchio è ininterrotta tra gli appassionati di audio per hobby e i tecnici del suono professionisti. Le sue piccole dimensioni non significano che il materiale fosse scarso durante la sua produzione.
La sua cassa è realizzata con pannelli in Mdf, che garantiscono resistenza e stabilità. Lo Yamaha
Hs-5 è un diffusore acustico portatile  bass reflex che potrebbe sembrare non troppo promettente per molti al primo ascolto. Questo è comprensibile, poiché la risonanza è solitamente un problema, con i diffusori acustici portatili. Un ulteriore svantaggio è che le frequenze più basse parlano meno chiaramente. La Yamaha aveva questo in mente, durante la progettazione dell’Hs-5, quindi l’alloggiamento stabile, robusto e privo di risonanze elimina questo problema.
L’Hs-5 è dotato di due amplificatori – il subwoofer è alimentato da un amplificatore da quarantacinque watt e il tweeter da un amplificatore da venticinque watt. La trasmissione in frequenza va dai settantaquattro ai ventimila hertz. Il diffusore acustico ha due ingressi Xlr e Trs bilanciati, il che non è la cosa più pratica, poiché anche la maggior parte dei dispositivi audio Dj di livello base offre connettività Rca.
Con l’aiuto del
controller della stanza – sul pannello posteriore – è possibile correggere le carenze acustiche della stanza data. Il filtro High Trim può essere utilizzato per regolare gli intervalli più alti. È importante, posizionare il diffusore acustico ad almeno cinque metri dal muro – se le capacità della stanza lo consentono.
Il piccolo diffusore acustico portatile da studio Yamaha Hs-5 è consigliato principalmente per il missaggio del suono e per le stanze più piccole.

Che cos’è, il «delirio»?
Spesso, è soltanto una parola usata dai ritardati, per tentare di screditare i pensieri che non riescono a comprendere.
Che cos’è, la «cacofonia»?
Spesso, è soltanto una parola usata dai sordi (o dai soggetti musicalmente idioti), per tentare di screditare la musica che non riescono a comprendere.
Che cos’è, il «borioso»?
Spesso, è soltanto una parola usata dagli inferiori, per tentare di screditare i superiori.
Questi tentativi – da parte di ritardati, sordi e inferiori – riescono?
No, mai. Servono unicamente a fornire al mondo diverse conferme circa la triste condizione degli autori di codesti tentativi. 
Qualche esempio pratico?
Hai presente quel coglione perennemente nascosto dietro la copertina di Lorca (1970)? Ecco, in lui ci sono tutte e tre le categorie, perfettamente integrate.
Grazie.
Di nulla.

19 May 2023

Che ore sono?
Le otto e trentasei.
Secondo te, quali sono le principali caratteristiche del nazista (*1994)?
Incoerenza e disonestà.
Come stai?
Ho un certo dolore al braccio destro (conseguenza dell’incidente del 30 aprile scorso) ma a parte questo, sto bene.
Che cosa cambieresti della tua vita?
Nulla.
Mi diresti il nome di un compositore contemporaneo che ti piace?
Certo: Marcello Di Lorenzo (*1968).
Perché?
Non saprei dirlo. Quello che sento, mi piace e soddisfa il mio orecchio.
E tra i trapassati?
Ludwig van Beethoven (1770-1827), Frank Zappa (1940-1993), Keith Emerson (1944-2016)… ce ne sono diversi.
Che cos’è la boria?
Una parola inventata dagli inferiori, per tentare di screditare i superiori.
Che cosa ne pensi dell’albo Argus (1972)?
Lo trovo imbarazzante.
Un tuo brano di cui sei particolarmente soddisfatto?
Me ne vengono in mente due: Cannizzaro (2023) ed Exposition (2023)…
Sei sempre dell’idea che l’improvvisazione sia inferiore alla composizione?
Sì.
Tuttavia, non ripudi ciò che hai fatto in tal senso, giusto?
Chiaro: amo tutta la mia vita, errori compresi. Il mio albo Improvised Music for Piano (2008) mi piace e lo ascolto volentieri, pur sapendo che oggi, non farei mai una cosa del genere. 
Sei felice?
Sì.
Preferisci gli Ecce Homo o i Police?
Gli Ecce Homo.
Perché?
Li trovo più interessanti, specie considerando che erano solo dei ragazzini di diciannove anni e che erano totalmente diversi dagli altri gruppi di quel periodo (1987-90). 
Secondo te, qual è la cosa più vergognosa e infame che un essere umano possa fare?
Diffamare gli altri – che hanno una faccia e un nome – senza mostrare la propria faccia e il proprio nome.
Che cosa ne pensi, della buffa parola «rosicamento»?
Mi è totalmente estranea (anche perché non esiste, nella lingua italiana) ed è molto utilizzata da soggetti che sono perennemente in preda all’ira, alla rabbia e alla frustrazione, cioè – appunto – a quello che essi definiscono «rosicamento». 
Ti piacciono, gli assoli di chitarra di Zappa?
Non essendo un amante dell’improvvisazione, non li ascolto molto (preferisco la musica orchestrale e quella prodotta sul Synclavier) ma è ovvio che dieci secondi di chitarra suonata da Zappa sono infinitamente più ricchi di dieci anni di chitarra suonata da qualsiasi altro chitarrista rock come – ad esempio – Gilmour o Page. Basta ascoltare una meraviglia come St. Etienne (1982), per averne la conferma. Ovviamente, devi avere le orecchie funzionanti, altrimenti è inutile. 
Quando è stato effettuato, il tuo primo missaggio?
Dal 5 al 6 settembre del 2018.
Di che cosa si tratta?
Si tratta del singolo Fluid String Trio, rilasciato l’11 settembre 2018.
Che cosa ne pensi?
Si poteva fare meglio.

Be’, è stato il tuo primo tentativo!
Già e non dimentico che
finito è meglio di perfetto.
Quanti missaggi hai finito, finora?
Trentadue.
Che cos’è, la scheda audio?
La scheda di espansione dell’elaboratore.
Di che cosa si occupa?
Di elaborare un flusso audio digitale in ingresso, in un segnale analogico o digitale da inviare in uscita a una periferica audio.
A che scopo?
Riprodurre e/o trasdurre codesto flusso in un segnale sonoro percepibile. 
Grazie.
Di nulla.

Erede delle leggendarie Yamaha
Ns-10, la nuova serie Hs a due vie include modelli con woofer da dodici, diciassette e venti centimetri, con tweeter a cupola da due centimetri e mezzo – sia nella finitura nera (ma con l’inconfondibile cono di colore bianco) sia totalmente bianca. La capacità di fornire un ascolto medio credibile a tutti i missaggi è la caratteristica della serie Yamaha, il cui modello più venduto è l’Hs-5.

I diffusori acustici da studio sono progettati specificatamente per applicazioni di produzione audio, con caratteristiche meccaniche ed elettriche adeguate a un ambiente di produzione e/o elaborazione musicale quale uno studio di registrazione, uno studio televisivo, uno studio radiofonico, la modifica di audio/video e in tutti quei casi in cui l’accurata riproduzione di suoni e rumori è di fondamentale importanza. Dovendo funzionare in un ambiente di lavoro, oltre alle doti di fedeltà di riproduzione, un diffusore acustico da studio deve avere un’ottima tenuta in potenza e robustezza meccanica.
Le principali caratteristiche di un diffusore acustico da studio sono:
i) una risposta in frequenza il più lineare possibile;
ii) una localizzazione stereofonica del suono il più precisa possibile;
iii) 
un intervallo di frequenza riproducibile il più ampio possibile;
iv) una risposta ai transienti la più realistica possibile.
Riguardo al primo punto: il diffusore acustico da studio non deve colorare il suono in alcuna maniera.
Possono essere attivi o passivi.  
Possono – inoltre – essere costruiti con la tecnica della sospensione pneumatica. 
Un’ulteriore suddivisione si basa sulla dimensione dell’ambiente a cui i diffusori sono destinati, per l’utilizzo ottimale da parte del fonico, quindi esistono tre tipi di diffusori:
i) quelli per l’ascolto a distanza ravvicinata;
ii) quelli concepiti per stanze di medie dimensioni;
iii) quelli enormi, i quali pesano dai due ai tre quintali e sono presenti nei principali studi di registrazione.

18 May 2023

Uno degli aspetti più divertenti dell’aborto umano (*1994) è il seguente: egli continua (invano) a segnalare il nostro blog, il nostro canale YouTube, i nostri profili… qualsiasi cosa che ci riguardi, perché nella sua sconfinata imbecillità e ignoranza, è convinto che noi «lo stiamo insultando», che noi «lo stiamo perseguitando», che noi «staremmo compiendo violazioni reiterate contro di esso» eccetera ma la realtà è che noi non l’abbiamo mai defecato in alcun modo e ci facciamo i fatti nostri e portiamo avanti la nostra musica.
Nella sua fantasia malata, egli ha deciso che noi «abbiamo aperto un blog dove rosichiamo e lo offendiamo quasi di continuo», mentre in realtà, noi ci limitiamo a scrivere i nostri pensieri sulla musica e sulla vita e sulle persone eccetera, senza nominare nessuno.
Egli utilizza frasi assurde quali, «la sua collezione di ben 10 versioni di una musichetta imbarazzante con il nome del mio canale inserito nel titolo», per descrivere in modo arbitrario e inesatto una parte dei nostri legittimi video, contenenti la nostra legittima musica e i nostri legittimi brani, con i loro legittimi titoli.
Nessuno ha mai spiegato a questo
ritardato che non esiste alcuna legge che vieti di usare un qualsiasi titolo per i propri brani musicali e che quindi non esiste alcuna violazione da parte nostra – a differenza sua, che pubblica screenshot di commenti altrui senza occultare i nomi e cognomi degli autori e per di più, associando quei nomi e cognomi a diversi, gravi insulti. Evidentemente, il cristiano immaginario di ’sta minchia non ha mai sentito parlare di violazione della riservatezza, di diritto all’oblio, di diffamazione aggravata eccetera.
Una volta (nell’ottobre del 2022), questo piccolo verme è riuscito – non si sa come – a fare chiudere il nostro profilo SoundCloud, blaterando di «violazioni» (inesistenti!) e ovviamente, dopo un paio di giorni, SoundCloud ha riaperto il nostro profilo e si è pure scusato con noi per il suo errore, citando l’importanza della libertà di pensiero e della libertà di espressione: concetti incomprensibili per un povero fanatico e intollerante e liberticida come l’esperimento genetico in questione, il quale vorrebbe fare sparire tutto quello che non è di suo gradimento, un po’ come facevano i nazisti con i roghi dei libri (un’usanza presa in prestito dalla Chiesa cristiana).
Il bello è che egli continua a blaterare di «nostri profili musicali già segnalati a suo tempo», senza rendersi conto che non c’è proprio nulla da segnalare, tranne il suo cervello malato.
Egli, nella sua infinità imbecillità, è convinto che la nostra tranquilla e gioiosa attività creativa sia «contro di lui», infatti, utilizza frasi come, «Nessuno gli aveva fatto nulla.» Non riesce a capire che noi ce ne sbattiamo altamente di lui e che ci limitiamo a portare avanti la nostra musica.
Un caso di mania di persecuzione senza precedenti.
Egli scrive che «ci consiglierebbe un bravo psichiatra, perché la cosa non è normale alla nostra età.» Non si rende conto che il vero malato è soltanto lui, basti pensare che scrive in giro di essere «il cavaliere di Dio», l’«Achille cristiano», il «cristiano vendicatore» eccetera e che blatera della «verità del piano circolare immobile protetto da una cupola e voluto da Dio.» 
Stendiamo un velo pietoso.

Prima del 1958, i dischi erano registrati, missati e distribuiti in mono. Le radio popolari e i giradischi erano costruiti con un altoparlante principale, adatto al mono. Tenendo presente questo fatto, i tecnici del suono non tenevano in considerazione la panoramica e il posizionamento stereo, quando prendevano le loro decisioni riguardanti i missaggi.  
Non tutti suoneranno il nostro missaggio in stereo.  Non si sa mai che tipo di altoparlanti ci sono in giro, quindi, nel peggiore dei casi, il nostro missaggio stereo suonerà attraverso uno schifoso altoparlante mono. Se suonerà bene, è probabile che suonerà ancora meglio riprodotto in stereo.
Quando ascoltiamo le tracce – che escono dalla Daw basata su computer – tramite cuffie o altoparlanti, stiamo ascoltando da un’uscita stereo. Ciò ci consente di eseguire la panoramica delle tracce a sinistra e a destra, offrendoci una buona diffusione della musica. Su alcune interfacce audio e programmi dipendenti, troveremo un pulsante mono che prende le uscite stereo e le somma in un canale. Lo utilizziamo tutte le volte che vogliamo controllare le tracce in mono.
Quando missiamo in mono, tendiamo a concentrarci maggiormente sul bilanciamento del volume delle tracce. Non ci è concesso il lusso di posizionare le parti nel campo stereo, per separarle. Invece, sentiamo arrivare tutto nel mezzo. Questo ci costringe ad analizzare quanto siano alte o basse alcune tracce. Riusciamo ancora a sentire la voce, quando le chitarre sono sommate in mono? Il rullante è troppo rumoroso, quando non c’è nulla a sinistra o a destra che possa distrarci?
Lo stesso vale per le decisioni concernenti l’equalizzazione. Quando togliamo la separazione stereo, le tracce diventano ovattate e difficili da distinguere? Forse l’equalizzazione non è giusta. Il semplice controllo del bilanciamento in mono aiuta enormemente i missaggi.
L’altra cosa grandiosa del controllare i missaggi in mono è che possiamo rivalutare il mantenimento della fase. La traccia del pianoforte potrebbe suonare bene quando il missaggio è in stereo ma potrebbe scomparire nel mono. Per la coerenza di fase, è estremamente importante controllare in mono le registrazioni stereo.
All’inizio del Xx secolo, si produceva musica fantastica grazie a dei grandi tecnici del suono che facevano molto con poco

17 May 2023

Abbiamo notato che l’aborto umano (*1994) continua occasionalmente a scrivere puttanate circa la nostra persona, attribuendoci le sue caratteristiche più intime, quali il «rosicare» (parola a noi estranea), affermando che noi lo insulteremmo, quando noi non l’abbiamo mai nominato in vita nostra e vaneggiando di fantomatiche – e inesistenti – «violazioni» che noi staremmo facendo nei suoi confronti.
Inoltre, egli non si è ancora liberato della sua ridicola idea secondo cui la nostra musica sarebbe «una violazione» nei suoi confronti, magari perché alcuni titoli da noi scelti non sono di suo gradimento.
La cosa più impressionante è la sua assurda convinzione secondo cui la nostra gioiosa e divertente attività musicale sarebbe una forma di «rosicamento» (la sua parola preferita).
Naturalmente, 
l’unico che sta commettendo delle violazioni è proprio quel pagliaccio, infatti pubblica screenshot dei nostri commenti senza occultare il nostro nome, foto che ci ritraggono modificate da lui eccetera – il tutto senza la nostra autorizzazione. 
Che dire? Nulla di nuovo, sotto questo cielo. Gli imbecilli restano tali e l’
ominicchio che nel 2021, ci ha ispirato nella composizione del brano Kasus Pathos rimane la dimostrazione più perfetta di questo fatto.

14 May 2023

1. I suoni dei compositori di colonne sonore supportano le immagini e non viceversa.
2. I compositori di colonne sonore sono pistole a noleggio.
3. Ascoltare una colonna sonora senza visionare la pellicola da cui essa deriva è una cattiva ecologia.
4. La musica da pellicola tende a essere derivata e immobile ed è per sua natura secondaria.
5. La migliore delle colonne sonore sarà sempre
inferiore a una qualsiasi sinfonia di Beethoven o Haydn o alla musica orchestrale di Zappa o a qualsiasi altra musica che non sia stata concepita come commento a qualcos’altro ma in modo autonomo e realmente creativo.
6. Le persone
secondarie e dipendenti sono attratte dalla musica secondaria e dipendente; le persone primarie e libere sono attratte dalla musica primaria e libera.
7. Ognuno tira acqua al proprio mulino, ecco perché le persone
secondarie e dipendenti definiscono «grande e geniale» ciò che è piccolo e mediocre e viceversa. Un esempio a caso potrebbe essere quello dello scemo del villaggio (*1994), il quale definisce «idolo decadente», un genio inarrivabile come Frank Zappa (1940-1993) e «il più grande compositore vivente», uno squallido mercenario come Hans Zimmer (*1957). 
8. La
stupidità rimane l’elemento più diffuso in assoluto ma quando è associata alla presunzione – come nell’esempio riportato al punto sette – rappresenta il peggio del peggio.
9. In casi particolarmente gravi di
demenza, il paziente arriva addirittura ad affermare che «essere compositori significa fare musica per i film o per i videogiochi», quando in realtà, lavorare in quel modo rappresenta soltanto una delle tante possibilità: la meno creativa, la meno nobile, la meno libera… generalmente, rifiutata a priori dai compositori più validi.  

12 May 2023

Gli uomini hanno un rispetto istintivo per chi è venuto al mondo prima di loro, già solo per il fatto che ha vissuto più di loro e quindi ha visto più di loro e ha sperimentato più di loro.
Gli
ominicchi, invece, non solo non hanno questo rispetto istintivo – tipico dei veri uomini – ma in casi particolarmente gravi, credono pure di poter screditare qualcuno utilizzando come «argomento»… proprio ciò che rende quel qualcuno migliore: la sua maggiore età, la sua maggiore esperienza, la sua maggiore saggezza…
E così, può capitare di vedere uno
stronzetto nato ieri – ancora puzzolente di latte materno e perennemente nascosto dietro l’anonimato – che tenta maldestramente di screditare qualcuno, utilizzando locuzioni o aggettivi come «cinquant’anni suonati» o «rugoso» o «stempiato» eccetera, come se il fatto di raggiungere cinquant’anni o sessanta o settanta eccetera non dovesse toccare anche a quello stronzetto (salvo morte prematura) e non dovesse portarlo – si spera – a un livello un po’ meno indecoroso di quello attuale.
Si chiama 
percezione alla rovescia.
Gli
ominicchi sono fatti così: essi vedono pregi laddove ci sono difetti e difetti laddove ci sono pregi; essi sono perennemente disonesti (principalmente con sé stessi); essi sono pronti a tradire sé stessi, pur di non mettere mai in discussione i loro tragicomici dogmi (causa principale della loro impotenza). 
Ogni riferimento al cristiano immaginario (*1994) è puramente casuale.

Stiamo pensando al nostro singolo
Enoch (2023). Come per qualsiasi altro missaggio, ci sono cose che potremmo separare e potenzialmente migliorare. Tante volte, la gente aspetta che una cosa sia «perfetta», prima di pubblicarla. Noi evitiamo 
questa trappola.
Il nostro missaggio è abbastanza buono.
Il fatto che noi abbiamo pubblicato questo brano anche senza avere l’esperienza che vorremmo (come tecnici del suono), farà crescere le nostre abilità più velocemente di come accadrebbe se noi aspettassimo ancora, per perfezionarlo.
È così, che miglioriamo: finendo i missaggi. Non perfezionandoli ma mettendo su di essi un timbro di approvazione e mandandoli nel mondo, così come sono.
Nel completare un progetto, c’è qualcosa che ci consente di imparare da esso e di crescere più velocemente, rispetto a come faremmo lasciandolo indugiare ancora e ancora in uno stato di incompiutezza.

Approccio
minimalista: ascoltiamo ogni traccia in solo e poi ci assicuriamo di poterla ascoltare con il resto del missaggio. Fine. 
Se abbiamo una traccia che suona benissimo da sola ma non riusciamo a sentirla nel missaggio, dobbiamo alzarla. Se alzarla non aiuta, allora potremmo aver bisogno di un semplice equalizzatore. Se otteniamo il giusto bilanciamento del volume per ogni traccia, allora il resto non importa.

09 May 2023

Integrata all’interno della scheda madre o montata su schede elettroniche dedicate, la Gpu si occupa dell’elaborazione dei dati digitali in arrivo dalle altre periferiche e dalle altre componenti dell’elaboratore e della loro decodifica in un segnale.
La differenza principale tra Cpu e Gpu risiede nelle loro funzioni. Un server non può funzionare senza una Cpu. La Cpu gestisce tutte le attività necessarie, per il corretto funzionamento di tutto il software sul server. Una Gpu, invece, supporta la Cpu per eseguire calcoli simultanei.

Nietzsche è morto ma le sue opere sono vive; «Dio» non è mai esistito, se non nella fantasia malata di soggetti tragicomici e disonesti che amano definirsi «cristiani», pur sapendo bene che l’unico, vero cristiano è stato quel fesso di Gesù.

Affermare che Tizio «ha rubato il brano di Caio», solo perché nel brano di Tizio è stato utilizzato un
minuscolo frammento presente nel brano di Caio, significa:
i) non conoscere la differenza tra frammento e intero;
ii) non conoscere il concetto di «sviluppo alternativo di idee altrui»;
iii) non conoscere la storia della musica, la quale è piena zeppa di esempi che contraddicono un’affermazione così esageratamente
stupida;
iv) accusare di plagio il novantanove percento dei compositori del passato e del presente.  
Livelli così
estremi di stupidità possono essere raggiunti soltanto da soggetti particolarmente sbagliati, come – ad esempio – i sedicenti cristiani.
Ogni riferimento al cavaliere di Zio (*1994) è puramente casuale.

08 May 2023

Prima che i potenziometri panoramici fossero disponibili, si usava un interruttore a tre vie, per assegnare la traccia all’uscita sinistra, all’uscita destra o a entrambe (il «centro»). Onnipresente nei brani delle classifiche di Billboard durante la metà e la fine degli anni sessanta, esempi chiari includono Strawberry Fields Forever dei Beatles, Purple Haze di Jimi Hendrix e Living for the City di Stevie Wonder. In A Day in the Life dei Beatles, la voce di Lennon è spostata all’estrema destra nelle prime due strofe, nella terza strofa è spostata al centro e poi all’estrema sinistra nella strofa finale, mentre durante il bridge, la voce di McCartney è spostata all’estrema destra.

07 May 2023

Zappa utilizzò le più sofisticate apparecchiature disponibili all’epoca, per la registrazione dell’albo, con il fine di creare un’opera di grande tecnica e qualità musicale. L’albo fu registrato su quello che lo stesso Zappa descrisse come «un registratore a sedici piste fatto in casa»; un prototipo costruito dagli ingegneri dei Ttg Studios di Hollywood, alla fine del 1968. Nel 1969, la Ampex completò e mise a punto l’Mm-1000, a sedici piste, che fu il primo registratore professionale su sedici tracce a essere messo in commercio a livello mondiale. Utilizzava un nastro di cinque centimetri, adattato dalla divisione di registrazione video. La tecnologia a sedici piste era molto più sofisticata, rispetto a quella dei vecchi modelli a quattro e otto piste, allora diffusi. La disponibilità di altre piste sonore rese possibile a Zappa di aggiungere, in Hot Rats, strati multipli di strumenti a fiato e di tastiere, suonati da Ian Underwood. Grazie a questa innovazione tecnologica, solo pochi musicisti erano necessari, per ricreare in studio elaborate partiture polistrumentali che dessero l’impressione del sound di una vera e propria orchestra o di una band formata da molti elementi. Fu proprio la possibilità di effettuare avanzate sovraincisioni in studio, che diede a Zappa la motivazione per continuare a registrare e sperimentare in sala di incisione, dato che odiava suonare chiuso in uno studio.
Le maggiori piste disponibili, resero possibile anche creare un realistico suono di batteria stereo. Zappa fu tra i primi a registrare le parti di batteria su tracce multiple. Prima del 1969, le percussioni erano registrate in mono e su una sola pista. In Hot Rats, invece, quattro canali furono dedicati al suono della batteria, separando il suono nei canali destro e sinistro. Questa tecnica fu ampiamente imitata e divenne uno standard con l’inizio degli anni settanta, quando i macchinari a sedici o più piste si resero disponibili a tutti.

06 May 2023

Con esecuzione, in informatica, si indica il processo tramite il quale un sistema di elaborazione (computer o macchina virtuale) esegue (elabora) le istruzioni di un programma, seguendone il flusso di esecuzione specificato nel rispettivo codice sorgente.
In generale, il termine «
eseguire» è usato per indicare l’avvio di un programma installato; più precisamente, l’esecuzione è lo stato in cui si trova un processo, quando una Cpu sta eseguendo le istruzioni che lo caratterizzano – a differenza di altri momenti, in cui può essere in uno stato sospeso o anche in attesa che si renda disponibile una Cpu.

L’effetto precedenza – o legge del primo fronte d’onda – è un effetto psicoacustico binaurale. Quando un suono è seguito da un altro suono separato da un ritardo temporale sufficientemente breve (sotto la soglia dell’eco dell’ascoltatore), gli ascoltatori percepiscono un singolo evento uditivo; la sua posizione spaziale percepita dipende essenzialmente dalla posizione del suono che giunge per primo (il primo fronte d’onda). Comunque, anche il suono in ritardo influisce sulla posizione percepita. Tuttavia, il suo effetto è nascosto dal primo suono in arrivo.
Una forma particolare dell’effetto precedenza è l’effetto Haas, il quale fu descritto nel 1949 da Helmut Haas, nella sua tesi di dottorato.
L’effetto Haas prende il nome da un articolo del 1951 di Haas. Nel 1951, egli esaminò come la percezione di voci che parlano è influenzata in presenza di una singola riflessione sonora coerente. 
Per creare le condizioni anecoiche, l’esperimento fu condotto sul tetto di un edificio indipendente. Un’altra prova fu condotta in una camera con un tempo di riverbero di 1,6 millesimi di secondo. Il segnale di prova (un discorso registrato) fu emesso da due altoparlanti simili, in posizioni a 45° a sinistra e a destra, a tre metri di distanza dall’ascoltatore.
Haas trovò che gli esseri umani localizzano le sorgenti sonore nella direzione di arrivo del primo suono, indipendentemente dalla presenza di una riflessione singola da una direzione diversa. È percepito un singolo evento uditivo.
Una riflessione che giunge dopo più di un millesimo di secondo dal suono diretto aumenta il livello percepito e la spaziosità. Una riflessione singola che giunge tra cinque e trenta millesimi di secondo dopo può essere fino a dieci decibel più rumorosa, rispetto al suono diretto, senza essere percepita come un evento uditivo secondario (eco). Questo lasso di tempo varia con il livello della riflessione. 

Vince DiCola (*1957) è un compositore, tastierista e arrangiatore statunitense, noto per il suo lavoro sulle colonne sonore di
Transformers: The Movie, Staying Alive e Rocky Iv. DiCola ha anche sperimentato l’uso del sequencer, nella registrazione della colonna sonora di Rocky Iv ed è stato uno dei primi a sfruttare il Fairlight Cmi e il Synclavier Ii, per le capacità di sequenziamento.
DiCola nacque in Pennsylvania, da genitori italo-americani. Dopo la specializzazione in percussioni al
college, iniziò la sua carriera musicale una volta trasferitosi in California, nel 1981. Uno dei suoi primi lavori come session man è stato durante la sua performance sul sintetizzatore, negli albi di Juice Newton Dirty Looks (1983) e Old Flame (1985). La sua prima grande occasione giunse quando fu scelto per scrivere alcune canzoni della colonna sonora della pellicola Staying Alive (1983), insieme a Frank Stallone. In seguito al suo lavoro sulla pellicola, fu chiamato da Sylvester Stallone, per scrivere la partitura originale per Rocky Iv (1985), seguita da Transformers: The Movie (1986). Da allora, è attivo come produttore, compositore e musicista, nonché membro di diversi gruppi musicali e continua a lavorare come turnista e collaboratore di colonne sonore.
DiCola ha citato gli Yes e gli Emerson, Lake & Palmer, tra le sue più grandi influenze nella musica
rock progressiva. Ammira anche i compositori Thomas Newman, John Powell e Jerry Goldsmith.

03 May 2023

Torna a casa, Lassie! è una pellicola del 1943 diretta dall’esordiente Fred McLeod Wilcox, prodotta e distribuita dalla Metro-Goldwyn-Mayer. Tratta dall’omonimo romanzo di enorme successo dello scrittore Eric Knight (1897-1943), è la storia commovente del profondo legame affettivo tra Joe – un ragazzo inglese dello Yorkshire – e il suo cane, una femmina di pastore scozzese di nome Lassie. Anche la pellicola riscosse vastissimo consenso di pubblico, tanto che negli anni quaranta la Mgm produsse altre sei pellicole con Lassie come protagonista, a partire da Il figlio di Lassie del 1945. Sia la prima pellicola sia i vari seguiti continuano tuttora ad essere programmati in televisione insieme alle tre serie televisive che ne sono derivate; ne esistono anche edizioni in Vhs e Dvd.

L’idea di una Terra discoidale protetta da una cupola rotante è la più incredibile puttanata che sia mai stata divulgata in tutta la storia dell’umanità.
Solo soggetti particolarmente stupidi e ignoranti possono prendere sul serio una cosa simile.
La fuga dalla realtà è una strategia che implica la tendenza a evadere dal mondo reale, alla ricerca della sicurezza e della tranquillità desiderate in un mondo fantastico.

Coloro i quali passano dall’augurarti ogni «bene» all’augurarti ogni «male», con la stessa velocità con cui fuggono costantemente dalla realtà.

02 May 2023

Il curioso fenomeno per cui i poveretti, gli sfigati, i falliti, i nullafacenti danno del poveretto, sfigato, fallito, nullafacente ai ricchi, fortunati, riusciti, attivi non smetterà mai di affascinarci e di ricordarci quanto questo mondo governato dal caos sia paradossale e divertente.
Ogni riferimento all’aborto umano figlio/nipote/pronipote di nessuno (*1994) e perennemente nascosto dietro la copertina di Lorca (1970), è puramente casuale. 

Cat Stevens usò il Polymoog nel suo albo del 1977 Izitso, inclusa la canzone (Remember the Days of the) Old Schoolyard. Gary Numan era uno degli utenti più riconoscibili di Polymoog. Il suono degli archi elettronici nella traccia Cars e nella maggior parte dell’albo The Pleasure Principle (1979) ebbe un posto di rilievo e diventò il suo suono caratteristico alla fine degli anni settanta e all’inizio degli anni ottanta. Un Polymoog è mostrato nel suo video musicale per Cars, così come nelle esibizioni dal vivo di Top of the Pops e di The Old Grey Whistle Test. Il duo francese Space Art utilizzò un Polymoog durante la registrazione del loro secondo albo Trip in the Center Head.
Prince utilizzò un Polymoog nello studio di registrazione Sound 80 su nastri demo per il suo primo albo For You (1978) e il Polymoog diventò una parte notevole del suono di Minneapolis.
Il Polymoog si rivelò popolare tra vari musicisti di rock progressivo. Nel 1973 Keith Emerson aggiunse un primo prototipo di Polymoog (all’epoca noto come Apollo) al suo palco. Rick Wakeman ne usò uno durante il suo secondo periodo con gli Yes alla fine degli anni settanta. Tony Banks dei Genesis ne usò uno tra il 1978 e il 1983. Keith Godchaux usò un Polymoog dal vivo tra il 1976 e il 1979. Mike Oldfield usò un Polymoog in Sheba (dal suo albo Qe2 del 1980) insieme a un vocoder.
Quando il prototipo Apollo fu riprogettato subì diverse iterazioni prima di apparire nel 1975 come Polymoog Keyboard. Offrendo 71 tasti, polifonia completa e sensibilità alla velocità la tastiera Polymoog era uno strumento rivoluzionario per l’epoca. Come l’Apollo offriva una serie di suoni preimpostati (ma modificabili) che consentivano ai musicisti di utilizzare il Polymoog come un polysynth preimpostato di base ma sensibile alla velocità. Un’ulteriore modalità «variabile» permetteva di programmare ogni aspetto del suono dello strumento. Tuttavia mentre i preset erano veramente polifonici, la sezione Vcf programmabile del Polymoog aveva un solo filtro programmabile per l’intero strumento, rendendo i suoni degli utenti parafonici, piuttosto che veramente polifonici. Inoltre i suoi oscillatori derivavano dalla tecnologia «top-ottave divide down» utilizzata negli organi combo e nei sintetizzatori di archi dell’epoca.
Tuttavia il Polymoog era in grado di generare alcuni suoni interessanti e poteva essere uno strumento dalle prestazioni eccezionali perché offriva un controller a nastro e non meno di undici ingressi e uscite di controllo, sette dei quali erano gestiti dal Moog Poly-pedal Controller – un grande pedale-scheda che combinava:
i) un pedale di
swell; 
ii) un controllo del
pitch e del filtro;
iii) un pedale
sustain;
iv) un pedale per alternare il 
triggering singolo e il triggering multiplo dell’inviluppo Vcf.
Nel 1978 la Moog Music lanciò la nuova tastiera Polymoog, una versione solo preimpostata dell’originale Polymoog. Lo strumento originale fu poi ribattezzato «Polymoog Synthesizer» e questo è il nome con cui è rimasto noto. Nonostante i suoi limiti fu utilizzato da molti artisti e band tra cui Tony Banks, Rick Wakeman, Patrick Moraz, Gary Wright, Isao Tomita, gli Abba e i Saga. Fu ritirato nel 1980.

01 May 2023

1. I veri creativi non hanno bisogno di stabilire (arbitrariamente) chi siano i veri creativi – come fanno invece i falsi creativi e soprattutto quelli che non sono mai riusciti a produrre nulla di realmente creativo ma solo imbarazzante spazzatura.
2. I veri creativi non hanno alcun bisogno di stabilire che cosa fare o che cosa non fare ma sono liberi: sia di far nascere le cose dal nulla sia di far nascere le cose partendo da altre cose, poiché è tipico dei veri creativi trasformare e sviluppare – proprio come avviene in natura. (Un albero – ad esempio – non è altro che una serie di variazioni sul tema, che è la radice…)
3. I veri creativi rubano e si appropriano di qualsiasi cosa e la trasformano in qualcos’altro, mentre i falsi creativi si limitano a scimmiottare gli altri in tutti i modi possibili e immaginabili, con risultati invariabilmente mediocri e imbarazzanti.
4. I veri creativi non tentano mai di screditare gli altri creatori, specialmente quando sanno bene che questi ultimi si trovano infinitamente più avanti di loro.
5. I veri creativi hanno sempre uno stile proprio e unico: sia quando partono dal nulla sia quando partono da qualcosa rubata ovunque capiti, mentre i falsi creativi non riescono mai a concretizzare nulla di valido, in nessun caso. 6. I veri creativi non forzano mai l’ispirazione ma si limitano a seguire il proprio istinto, senza limiti tragicomici del tipo, «Questa roba potrebbe venire da Satana, quindi non l’accetto.»

Via Marano deriva direttamente da marrano, il modo in cui erano chiamati gli ebrei convertitisi al cristianesimo; via Gisira, invece, prende...